martedì, maggio 29, 2018

IL LATTE DI ARBOREA ALLA CONQUISTA DELL’ASIA: PER LA “3A” LA CINA È VICINA! UN SERIO E RICCO PROGRAMMA DI ESPANSIONE.


Oristano 29 Maggio 2018
Cari amici,
Che Arborea sia un’isola felice nella realtà sarda, lo sappiamo in tanti. Ho avuto modo anche di scriverlo su questo blog diverse volte, e, chi è curioso, può andare a leggere uno dei miei post, come questo, per esempio: http://amicomario.blogspot.it/2015/10/arborea-unisola-felice-nella-realta.html. Ebbene, amici, l’espansione di questa di grande realtà imprenditoriale, che ha come azienda leader la 3A Latte Arborea, prosegue senza sosta e senza intoppi, con politiche all’avanguardia, tanto che, dopo aver varcato i confini nazionali e quelli dell’Europa, ha raggiunto nuovi, interessanti mercati esteri, tra cui quelli dei Paesi dell’estremo Oriente, come la Cina.
Nel suo percorso di crescita la 3A Latte Arborea, che oggi lavora oltre il 90 per cento del latte bovino sardo, ha non solo incrementato notevolmente la sua produzione, ma ha perfezionato negli ultimi anni diverse importanti acquisizioni. Nel 2013 l’acquisto delle Fattorie Girau, azienda lattiero casearia sarda specializzata nel settore ovicaprino e, in data più recente, la più famosa Trentina-latte, azienda del Nord Italia (di Rovere della Luna, in provincia di Trento), produttrice in particolare di yogurt.
La crescita, però, non la si realizza solo acquisendo altre aziende produttrici, ma soprattutto, allargando il campo d’azione, andando alla conquista di nuovi mercati. Lo sguardo dell’azienda 3A Latte Arborea, dopo attento studio, si è focalizzato sul lontano mercato della Cina. La crescita economica in corso in questo mercato è apparsa interessante, intravvedendo una buona crescita nei consumi alimentari, in particolare quello del latte, del burro del mascarpone e degli altri prodotti derivati dal latte, in Cina particolarmente apprezzati.
La lungimirante politica della 3A aveva già iniziato a “saggiare” il mercato asiatico 4 anni fa. Le prime forniture si rivelarono ben apprezzate, dando già l’idea di un proseguimento dell’azione. Da subito quel mercato si rivelò valido: ad oggi le forniture valgono 5 milioni di euro di fatturato, sui 166 milioni complessivi degli introiti aziendali. Questo ha spinto l’azienda ad allargare l’iniziativa precedente.
Ora la Latte Arborea, dopo aver testato esportazioni in Cina, Hong Kong, Vietnam, Macao, Corea del Sud e Filippine, guarda con buon interesse anche ai mercati di Taiwan, Singapore e Malesia, per la vendita di latte alimentare, panna, burro e mascarpone. Come ha avuto occasione di affermare con orgoglio e ironia insieme, intervistato dai giornali, Francesco Casula, direttore generale dell’azienda: “Presa la rotta di Marco Polo, siamo andati ben oltre nell’area del Far East”. Un export che si sta rivelando vincente. "Buone prospettive nonostante la concorrenza agguerrita".
“In Asia c’è una cultura del latte enorme, – ha detto Casula – non è vero che gli asiatici non hanno l’enzima per digerirlo. Anzi latte, panna, burro e mascarpone sono i prodotti più richiesti, grazie anche al mito del tiramisù e alla riscoperta del burro nel dolciario all’estero. Il made in Italy è percepito poi come una produzione alimentare che ben garantisce sicurezza alimentare. Ma non si crea un film sulla qualità partendo da zero. Oggi l’Italia non è ancora un grande player nel mercato cinese, non ha dimensioni di scala rispetto ai colossi di Germania, Francia e Danimarca, ma Arborea si inserisce con crescenti performance in questa domanda di qualità a tavola. Solo a Macao abbiamo raggiunto un milione di euro di fatturato, con tasso di crescita incoraggiante: eravamo a zero export solo tre anni fa”.
Cari amici, la realtà che noi oggi tocchiamo con mano ad Arborea è una realtà ben diversa da quella del resto dell’Isola. Arborea, nata “Mussolinia” nel Ventennio, è cresciuta con un DNA particolare; Arborea si è sviluppata grazie ad una grossa pattuglia di coloni veneti, che stabilendosi nella nuova città, hanno miscelato il loro DNA con quello sardo. È in questo modo che l’unione delle due culture, quella veneta e quella sarda, hanno fatto il miracolo.
L’innesto veneto in terra sarda, ha contribuito a cambiare non poco la vecchia mentalità contadina dei sardi, diffidente e poco aperta all’innovazione. Il tempo è passato, e oggi certamente la realtà è molto diversa da quella di ieri. Ad Arborea, cosa questa davvero positiva, nonostante la globalizzazione, le aziende che vi operano restano stabilmente ancorate nel territorio. "Essendo le radici dei nostri produttori in Sardegna noi continuiamo a valorizzare il latte dei nostri soci. Quindi la crescita avverrà in chiave sostenibile laddove ci sarà sostenibilità nella produzione del latte da parte dei soci", ha ribadito ancora Casula.
Oggi la cooperativa opera con stabilimenti produttivi ad Arborea e a San Gavino Monreale; ogni giorno raccoglie una media di 530 mila litri di latte da allevamenti che contano 40 mila bovini complessivamente. Le acquisizioni recenti hanno consentito di esportare anche latte ovino e caprino. Verso l’estero si esporta sia il latte che il siero in polvere, oltre agli innumerevoli altri prodotti derivati. L’intero 'prodotto Sardegna' all’estero risulta particolarmente apprezzato, in quanto sinonimo qualità e genuinità, prodotto in un ambiente sano, dove gli animali vivono in condizioni ottimali, e tutto questo si riflette naturalmente sulla qualità del prodotto.
Un grande augurio ad Arborea ed al suo latte, perché le sue aziende siano di stimolo anche al resto della Sardegna, che, da esempi come questo, dovrebbe trarre stimolo ed incentivo per migliorare arcaici e individualistici sistemi di produzione.
A domani.
Mario

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