martedì, maggio 08, 2018

“GENT’ARRUBIA”. NEGLI SCATTI DI RITA PIREDDA E MASSIMO SANNA, IMMORTALATA LA BELLEZZA DI UN UCCELLO STRAORDINARIO CHE HA ADOTTATO LA SARDEGNA: IL FENICOTTERO.


Oristano 8 Maggio 2018
Cari amici,
Il termine scientifico del Fenicottero è Phoenicopterus ruber roseus, volatile che risulta presente in Sardegna fin dai fin dai tempi antichi. Lo cita anche Plinio il Vecchio (23-79 d.C.) nella sua famosa opera Naturalis historia dove, parlando della Sardegna, né conferma la presenza nell’isola.  Noto in sardo anche come Flammingu, Mangoi, è più noto come Gent' arrubia, proprio per le sue splendide varietà di colore rosso, derivato dalla sua costante alimentazione con i crostacei di quel colore.
Col passare del tempo questo grosso volatile, che utilizzava la Sardegna come base d’appoggio nei suoi voli dall’Africa verso l’Europa, ha trovato l’isola talmente confacente alle sue necessità ed abitudini, da pensare di diventare stanziale, cosa oggi confermata dalle numerose colonie presenti in modo stabile, fra cui quella più numerosa è a Molentargius. Anche le lagune dell’Oristanese risultano ben gradite all’animale e proprio a due passi da casa possiamo ammirare colonie di fenicotteri per gran parte dell’anno.
Gli stagni dell’Oristanese risultano frequentati da questi splendidi volatili fin dagli anni ’70. Nei giorni scorsi un esemplare è stato osservato e fotografato da alcuni rappresentanti della Lipu di Oristano nelle acque a ovest dello stagno di Cabras. Era un maschio, inanellato con la sigla DRX in Francia nell'Agosto del 1978! Insomma, uno splendido quarantenne, come ha commentato Gabriele Pinna della Lipu oristanese, “che trascorse sicuramente una parte dell’inverno del 1988 nello stagno di Sale Porcu, dove venne ripetutamente osservato per diversi mesi”.
In precedenza, nell’Agosto del 2016 un esemplare femmina, sigla AYP, risultata inanellata nel Luglio del 1977 nello stagno di Fangassier, alla foce del Rodano, fu avvistata nello stagno di S’Ena Arrubia: aveva quindi 39 anni. Ciò dimostra che questo splendido volatile vive piuttosto a lungo e che la Sardegna risulta un luogo particolarmente gradito. “E’ estremamente emozionante dopo le letture degli anelli (i dati vengono scambiati tra tutte le stazioni di monitoraggio ndr) scoprire le loro cronistorie di vita”, ha commentato Gabriele Pinna dopo l’ultimo avvistamento, “scoprire il loro girovagare nel mar Mediterraneo, percorso da individui che fanno la spola tra la Sardegna, Francia, Tunisia, Algeria e la penisola italiana”.
I fenicotteri sono proprio dei grandi viaggiatori. Le segnalazioni come quelle prima accennate mettono in evidenza le loro grandi capacità di volo, sia diurno che notturno, aiutandosi certamente con degli straordinari “radar” naturali per l’individuazione della rotta. Gli accertamenti fatti hanno messo in luce che individui partiti dalla Camargue la sera, sono arrivati nel Sinis la mattina dopo, viaggiando quindi celermente durante la notte. La dimostrazione della migrazione notturna è stata fornita dall’osservazione del fenicottero CAL, registrato il giorno prima nelle saline di Aigues-Mortes (Francia) e il giorno dopo prima delle dieci a Sale Porcus: a 500 chilometri a SSE, evidenziando quindi una velocità media percorsa di notte di circa 50-60 chilometri orari!
Le rotte che interessavano il Mediterraneo sino a qualche decina di anni fa erano principalmente due: dalla Francia, dove nidificavano, verso la penisola iberica e il ponte sardo-corso. Dal 1993 migliaia di fenicotteri nidificano, come detto prima, a Cagliari. Attualmente i fenicotteri presenti nel bacino Mediterraneo costituiscono una grande comunità, composta da circa 200.000 individui. Purtroppo la loro presenza negli stagni dell’Oristanese negli ultimi anni è invece fortemente calata: diverse le cause, tra cui, non ultima, la siccità.
In passato, negli anni ’70 e ‘80, lo stagno di Sale Porcus ospitava nel mese di Novembre punte di 7.500 individui, tanti più di oggi. Ci auguriamo che in futuro una presenza così importante torni a soggiornare da noi, a simboleggiare la bontà del nostro territorio e agevolare la conservazione attiva delle nostre zone umide.
Ebbene, amici, per gli amanti della fotografia oggi voglio dedicare il mio post a due fotografi d’eccezione: Rita Piredda e Massimo Sanna, che con i loro meravigliosi scatti hanno immortalato in migliaia di pose questo splendido volatile che riesce a dare ulteriore piacere e colore al paesaggio, a chi decide di visitare la nostra terra e il nostro mare. Ecco a Voi una piccola serie di foto, che potrete trovare in misura ben più abbondante nel loro sito che voglio riportare:
Grazie amici della Vostra sempre gradita attenzione!
Mario

2 commenti:

carla ha detto...

Anche al sud della nostra splendida isola, incontriamo distese rosa di questa splendida "gent'arrubia"...io mi sento onorata, speriamo di essere sempre all'altezza di accoglierli.

carla ha detto...

Anche al sud della nostra splendida isola, incontriamo distese rosa di questa splendida "gent'arrubia"...io mi sento onorata, speriamo di essere sempre all'altezza di accoglierli.