Oristano
14 Aprile 2015
Cari amici,
la Sardegna è
certamente terra antica e meravigliosa! Le sue straordinarie unicità affondano
le radici nei secoli e nei millenni, e rappresentano qualcosa di irripetibile:
tanti, ad esempio, gli endemismi presenti, sia nel mondo animale che vegetale, tra i quali possiamo certamente annoverare alcuni
tipi di orchidee selvatiche, quelle che popolano spontaneamente, agli inizi
della primavera, prati, boschi e dolci collinette.
Domenica scorsa,
sicuramente una delle prime giornate primaverili di quest’anno, mi sono recato
con mio figlio Santino nelle campagne di Norbello: non solo per godermi i primi
caldi raggi di sole pomeridiano, ma anche per raccogliere qualche asparago
selvatico e qualche fungo (antunna). Pomeriggio, fortunato, dovrei dire, perché
abbiamo portato a casa sia dell’uno che dell’altro.
Mentre iniziavo a percorrere
con lentezza sentieri e campi fioriti, godendomi il caldo tepore, uno spettacolo
meraviglioso si è presentato ai miei occhi: una piccola radura contornata di ferule e asfodeli in fiore, era cosparsa di gruppi di piccole orchidee selvatiche! Di fronte a tanto sfoggio di bellezza, cari
amici, mi si è aperto il cuore: vedere con quale esplosione di colori si mostrava
il risveglio della natura, era qualcosa di impagabile! Quando la colorata
armonia dei fiori primaverili raggiunge il suo apice, solo allora riesci a
comprendere la grandezza unica del creato e del Suo Sommo Creatore: Dio.
Le orchidee, lo sapete
tutti, sono incredibilmente belle! Vengono considerate ovunque nel mondo fiori
di rara bellezza, coltivati e curati con grande attenzione e maestria, ma
quando la natura fa tutto questo da sola, il risultato è così unico che
l’uomo non potrà mai neanche lontanamente imitarlo. Nel mio lento passeggiare
in quei prati, attratto da cotanta bellezza, mi sono fermato a lungo in diversi
punti: ovunque una varietà di orchidee dalle diverse fogge e colori mi
attraeva e mi ammaliava, ben di più dei saporiti asparagi e dei funghi! Rispettoso della
loro bellezza ho evitato anche di toccarle, ma un modo per catturare la loro
bellezza l’avevo: immortalarle con la macchina fotografica!
Ne abbiamo fotografato diverse,
sia io che Santino, e, tornati a casa, io,
più che preoccuparmi di mettere in dispensa gli asparagi, ho cercato subito di “scaricare”
le foto nel computer. I loro colori sono riemersi immediatamente: avevo
immortalato dei fiori di straordinaria bellezza, che ora voglio mostrare anche a
Voi! Prima di farlo, però, per quelli poco esperti di questi bellissimi fiori,
ecco una piccola scheda informativa, tratta dal libro di Antonio Scrugli “Orchidee spontanee della Sardegna”.
Edizioni Della Torre, 1990.
In Sardegna esistono diverse varietà di Orchidee che vivono allo stato spontaneo, miscelate alle colorate
erbe dei prati, zone umide, garighe, macchie e boschi. Non sono in molti a
conoscere questa nostra bella particolarità, in quanto anche a molti sardi (di
città, soprattutto) le orchidee richiamano alla mente solo paesaggi esotici e
misteriosi, zone umide e impenetrabili, foreste tropicali e subtropicali, dove
queste piante vivono in simbiosi con altre piante, avvinghiate ai tronchi ed
alle fronde di alberi maestosi. Certo, questi luoghi sono il loro particolare
centro abitativo d’origine, ma nel tempo le specie si sono differenziate,
adattandosi a situazioni ben diverse da quelle originarie.
Le grande famiglia delle
Orchidacee è vastissima e si è adattata a vivere praticamente in ogni parte del
globo (esclusi i deserti). Orchidee sono presenti dall’equatore alle regioni
artiche e dal livello del mare fino ad altitudini talvolta superiori ai 4.000
metri. Il numero di specie, comunque, diminuisce progressivamente procedendo
dai tropici verso i poli e dalle basse alle alte quote. Sono state catalogate
nel mondo oltre 30.000 specie e 800 generi: una quantità tale da contendere
alle Asteraceae il primato della più grande famiglia vegetale esistente.
Le orchidee sono piante erbacee, perenni, capaci di condurre sia “vita terrestre”, come quelle
europee, oppure epifitica (cioè appoggiandosi su altre piante), come la quasi
totalità delle orchidee esotiche; queste specie, pur non essendo saprofite, trascorrono
tutta la loro vita alloggiate sulle fronde degli alberi dai quali, pur non traendo
nutrimento, trovano le condizioni ideali per sopravvivere e riprodursi: luce,
umidità, pronubi, protezione, ecc.. Alcune specie infine, non possedendo
clorofilla, conducono una particolare vita saprofitica, resa possibile grazie
al verificarsi di un delicato rapporto simbiotico che si instaura tra
particolari microfunghi del terreno, e le radici delle orchidee.
La loro bellezza aveva
affascinato l’uomo fin dall’antichità. I loro fiori particolari
erano già molto apprezzati fin dai tempi del filosofo greco Teofrasto, arguto
osservatore della natura e dei suoi fenomeni, tanto da essere considerato il “fondatore
della botanica”, ed al quale si deve, tra l’altro, il termine "Orchis"
(da cui Orchidee), in riferimento alla forma testicolare delle radici tuberose
presenti in numerose specie di questa famiglia. Circa la loro
diffusione, la maggior parte delle orchidee risulta concentrata nella aree
tropicali e subtropicali dell’Asia, dell’America, dell’Australia e dell’Africa;
in Europa e nella regione mediterranea risultano presenti circa 400 specie. Di
queste ultime circa 160 sono presenti in Italia e poco più di 60 in Sardegna.
Nell'Isola le
orchidee sono variamente diffuse e costituiscono un’importante componente
della nostra flora. Le 68 specie presenti, compresi 16 endemismi, nel periodo
primaverile ricoprono sia prati di pianura che
collinari, creando bellissime macchie colorate, che spiccano nel resto della
vegetazione spontanea. La loro piccola dimensione se da un lato costituisce un
handicap per un loro maggiore apprezzamento, dall’altro rappresenta un elemento
a favore, difendendole dall’estinzione, che ha invece colpito molte
specie esotiche che sono state, e sono tuttora, preda di collezionisti
irresponsabili. Quando le ammiriamo non tocchiamole: non dimentichiamo che tutte le orchidee spontanee sono tutelate dalla Convenzione di Washington del
1973 e che il commercio e la raccolta sono sotto il severo controllo della
CITES.
Cari amici, le orchidee
spontanee della Sardegna sono un altro bellissimo tassello del grande puzzle
della nostra straordinaria unicità! Andiamone orgogliosi! Prima di chiudere ecco le foto di alcuni
esemplari delle bellissime orchidee sarde, alcune davvero uniche al mondo!
Ciao, a domani.
Mario
1 commento:
Siamo fortunati qui in Sardegna andare tranquillamente per i campi senza il patema di incorrere nella spiacevole sorpresa di essere morsi da vipere velenose. Io nelle campagne del Continente ho avuto una brutta esperienza!
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