Oristano
6 Aprile 2015
Cari amici,
lo sappiamo da tempo
che la nostra più grande fonte di energia è il sole! Il problema è come
utilizzare ancora meglio questa straordinaria risorsa che non solo consente da
sempre la vita sul nostro pianeta, ma potrebbe, ancora meglio, contribuire a
risolvere i suoi numerosi problemi.
Uno di questi è senz’altro
la necessità di avere, in molte zone del pianete che ne sono prive, l’acqua
potabile, la cui assenza causa ancora una lunga serie di malattie che spesso
portano alla morte. L’ingegno dell’uomo ha tentato in mille modi di risolvere
questo problema e, anche di recente, nuovi sistemi si stanno sperimentando, in
particolare con l’utilizzo dell’energia solare, quella grande fonte di vita che
non manca mai in nessuna parte del mondo.
Tra i più recenti
ritrovati per potabilizzare l’acqua c’è l’ingegnoso progetto di un giovane neolaureato,
sviluppato durante il suo ultimo anno di studi; lanciato nel 2011 esso potrebbe
essere in grado di salvare molte vite umane. Si tratta di un dispositivo molto semplice,
basato sull’utilizzo del sole per potabilizzare l’acqua. A volte sono le idee più semplici a risultare vincenti! Il
giovane australiano, Jonathan Liow, arrivato al suo ultimo anno di studi alla
Monash University (Bachelor of Industrial Design), ha progettato Solarball, una specie di sfera che
depura l’acqua tramite condensazione,
usando il calore del Sole.
Solarball è un progetto
importante: la sfera, costruita per durare, può essere facilmente trasportata e
può essere utilizzate da chiunque: basta versare l’acqua da depurare e
aspettare. In una giornata una di queste sfere immagazzina circa tre litri di acqua
pronta per essere bevuta. Liow, interrogato su come avesse partorito quest’idea
straordinaria, ha raccontato che tutto è nato da un viaggio da Lui fatto in
Cambogia nel 2008. “…dopo aver visto l’indescrivibile carenza di prodotti di uso comune
che noi diamo per scontati, ho deciso di usare le mie capacità di designer per
aiutare gli altri”.
Dopo quell’esperienza
il giovane Jonathan Liow si concentrò su
un problema fondamentale che angustiava non pochi Paesi: l’accesso all’acqua
potabile e la sua disponibilità, scarsissima per alcuni. Nel mondo si stima che
900 milioni di persone non godano di questo diritto fondamentale! Un diritto,
quello di avere acqua potabile, che da solo garantisce anche una formidabile
profilassi contro un ampio spettro di malattie infettive. La Solarball da Lui
inventata non solo potrà risolvere questo serio problema ma anche qualcosa di
più: igiene e serenità, perché tre litri di acqua potabile disponibili ogni
giorno sono un vero tesoro in certe zone!
La scoperta del giovane
Jonathan
non è rimasta l’unica nel mondo. Più recentemente la società Sun4People, una Onlus italiana con sede
a Catania che collabora con grandi partner internazionali al fine di rendere il
pianeta un posto migliore, ha maturato l'idea di realizzare, gratuitamente, una
macchina solare, denominata Sun4Water,
che è in grado di potabilizzare l'acqua attraverso l'energia solare, grazie a
un pannello fotovoltaico di nuova generazione ed a bassissimo costo: circa 1-2
euro all'anno per persona.
L'idea, ha spiegato il
presidente di 'Sun4People', Andrea Cuomo, è nata guardando le centinaia di
pannelli solari prodotti in 'prequalifica', cioè utilizzati per i test previsti
per avere le certificazioni di legge, e depositati senza utilizzo nell’azienda
a Catania. Proprio osservando il loro stupido mancato utilizzo è nata l’idea di
poterli inserire in un macchinario, semplice ed economico, capace di poter
risolvere i problemi delle popolazioni che hanno penuria di acqua sicura e di
elettricità! Era una buonissima idea per dare una risposta concreta ad un
problema drammatico.
Questo “progetto pilota”
per aiutare l'Africa, che è stato sostenuto anche dalla Fondazione Cariplo con un
contributo di 350 mila euro, prevede la distribuzione iniziale di 75 prototipi
in 40 luoghi diversi: scuole, centri di salute e comunità rurali, dislocati in
diversi Stati: Etiopia, Kenya, Repubblica democratica del Congo e Tanzania. Al
progetto hanno preso parte sei Organizzazioni umanitarie, già attive nel
settore, e per le quali l'accesso all'acqua pulita era un terribile e costante
problema quotidiano: Lvia, Amref, Avis,
Manitese, Cuamm e Cast. A Maggio, in contemporanea con EXPO 2015,
inizieranno le prime prove di funzionamento nei luoghi prescelti, e, per fine anno, si potranno avere i primi dati
per capire se effettivamente le macchine, dotate di Gprs e in grado di ricaricare
cellulari (anche la possibilità di disporre di telefoni è un altro fondamentale
fattore di sicurezza per gli abitanti di aree non sviluppate), abbiano funzionato
a dovere.
La macchina solare 'Sun4Water'
è composta da un pannello solare (1,4 per 1 metro), una pompa d'acqua, quattro
filtri, una batteria e può rendere bevibile in sicurezza fino a 20 litri
d'acqua con un'ora di sole. L’invenzione ha già ricevuto un premio per
l'innovazione dal Mit of Technology review di Boston. Se perfettamente
funzionante e diffusa su larga scala potrebbe, davvero, far dire addio alla
sete dell'Africa!
Cari amici, ben vengano
queste nuove invenzioni che dimostrano, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che
la natura dispone di tali e tante forze, ancora a noi sconosciute, capaci di
garantire anche per molte generazioni future, la vita nel mondo. A noi, di
generazione in generazione, il compito di costruire, passo dopo passo, quanto
necessario per utilizzare, nel modo migliore, quanto la natura ci ha riservato!
A domani.
Mario
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