Oristano
12 Aprile 2015
Male subdolo il
Parkinson, spesso latente per anni, con sintomi apparentemente leggeri che
normalmente si sottovalutano. Chi ne è colpito non pensa subito a questa
patologia: si rivolge all’otorino, oppure al traumatologo, senza ovviamente
ricavarne beneficio. Di norma la malattia colpisce pazienti sui 55/65 anni, 1
ogni 4.000 abitanti. Si calcola che in Italia vi siano circa 230.000 malati, in
prevalenza maschi, il cui rapporto tra uomini e donne è di 60 – 40.
La Sardegna è colpita
in modo particolare da questo male, anche se un censimento preciso non è mai
stato fatto: si calcola che i sardi ammalati siano tra i 1.500 e i 2.000. La 1^
Giornata dedicata a questa invalidante malattia è stata organizzata a Simaxis
dall’Associazione Sarda Malati di Parkinson (A.SA.M.PA.), patrocinata dal
Comune di Simaxis e con il supporto della ASL 5 di Oristano. Relatori il Dottor
Egidio Salaris, responsabile di diagnostica neurologica all’ospedale S. Martino
di Oristano e il Dottor Giovanni Cossu, operatore nel Centro Parkinson
dell’ospedale Brotzu di Cagliari.
Il convegno, aperto dal
Presidente dell’A.SA.M.PA Giorgio Rocca, dopo i saluti del Sindaco di Simaxis
Francesco Cossu, è proseguito con la relazione del Dottor Salaris, che ha
parlato in particolare degli aspetti clinici di questo male. Le cause, ha
precisato Salaris non sono ancora del tutto note: si presume possano riferirsi
ai pesticidi, alle esalazioni di vernici e solventi, senza escludere
l’ereditarietà e lo stress. Importante è l’informazione su questo male: il recente libro di
Cesare Corda “Benvenuto Mister Parkinson”, disponibile nel Convegno, ne è in
primo esempio.
Nell’illustrare gli
aspetti clinici della malattia, il dottor Egidio Salaris si è soffermato sui vari
aspetti della sintomatologia: dai sintomi di “esordio”, come tremore
unilaterale, irrigidimento di un arto, modifiche del timbro vocale e depressione,
a quelli che colpiscono nella fase avanzata, fatti di seri disturbi
dell’equilibrio, acinesia e bradicinesia, fino ad arrivare ad un crescente disordine
generalizzato nei movimenti che rende praticamente invalidi. Per intervenire
nel modo migliore è necessario sottoporsi a diagnosi accurate, come la Spect,
la scintigrafia cardiaca, l’eco doppler trans cranico e la risonanza magnetica
dell’encefalo, per citare gli accertamenti più importanti.
Solo in presenza di diagnosi precise si potrà, poi, intervenire per
sottoporre il paziente alla terapia più consona.
Delle possibili terapie
migliorative (considerato che guarire risulta impossibile), ha parlato a lungo il Dottor Giovanni Cossu,
dell’ospedale Brotzu di Cagliari. Dopo aver illustrato le varie possibilità,
tra le diverse cure mediche disponibili, distinguendo tra quelle non invasive (con
l’uso di Levodopa, compresse di dopamina), e quelle più complesse ma invasive,
come la stimolazione cerebrale,
il Dottor Cossu ha illustrato gli ultimi
ritrovati in entrambe le cure, sostenendo che comunque, la
cura più efficace si ottiene quando il paziente si sottopone a trattamento nella
fase iniziale della malattia. Al termine dell’esposizione, dopo un breve
intervallo, si è parlato anche di fisioterapia, essendo l’attività motoria
risultata importante per migliorare lo stato fisico dei pazienti. Dopo il
successivo dibattito la serata si è conclusa con l’esibizione del Gruppo
Polifonico “Sant’Atzei” di Simaxis.
Ciao, a domani.
Mario
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