Oristano
10 Aprile 2015
Cari amici,
è proprio vero il detto
che nulla si crea, nulla si distrugge,
ma tutto si trasforma! Di recente anche per un vecchio farmaco, come l’aspirina,
è avvenuta una riscoperta-trasformazione che l’ha rilanciata ai vertici dei
rimedi contro il dolore. Prima di parlarvi della rigenerazione di questo
prodotto, però, vorrei ricordare a tutti Voi la sua storia, o meglio quella del
suo principio attivo, scoperto e utilizzato da migliaia di anni.
Che le foglie del
salice possedessero delle benefiche virtù terapeutiche fu scoperto dall’uomo oltre
4000 anni fa; di esse si parla già nel papiro di Ebers, all’incirca 2000 anni
prima di Cristo. Nell’antico Egitto, durante il periodo del Nuovo Regno
(1551-1070a.C.), la pianta del salice veniva fatta crescere accanto al fico, al
melograno, alle palme da datteri ed alle viti. Le sue foglie erano note per il
loro potere terapeutico contro il dolore, ma anche i fiori e la corteccia erano di buon uso per trattare ferite ed infiammazioni.
Nella civiltà greca, nel 400
A.C., fu Ippocrate, il padre della medicina, che si accorse delle proprietà
antidolorifiche contenute nella corteccia e nelle foglie del salice e consigliò
ai suoi pazienti afflitti dai più svariati dolori, di curarsi con un infuso di
quelle foglie.
La ricetta si rivelò
di buona efficacia, tant’è che negli scritti del medico ateniese l’azione analgesica
della linfa estratta dalla corteccia di salice (quello che poi si chiamerà acido
salicilico) risulta chiaramente evidenziata e suggerita. Anche nella civiltà
romana la corteccia del salice era utilizzata per trattare febbri e dolori
reumatici. Da allora, per secoli, i componenti del salice furono largamente
utilizzati per combattere mali come il dolore di testa, febbri e reumatismi. Pensate che
ancora oggi i contadini greci masticano le foglie di salice non solo per combattere ma anche per prevenire i dolori reumatici! Nel Medioevo, invece, il
principio attivo del salice cadde in disuso e solo nel 18° secolo questa
salutare terapia fu riscoperta.
Fu nel 1859 che Hermann
Kolbe, professore di chimica all’università di Narburg scoprì la struttura
chimica dell’acido salicilico e riuscì a sintetizzarne la molecola in laboratorio.
Anni dopo Felix Hoffmann, chimico presso la ditta tedesca Bayer, riuscì a creare
l’acido acetilsalicilico, combinando
l’acido salicilico con una molecola del gruppo acetile (questa molecola
presentava maggiore efficacia analgesica ed antinfiammatoria ed era più
tollerato dall’organismo umano), che lo stesso Hoffmann brevettò nel 1897. Il
primo test di efficacia fu “fatto in casa”, in quanto inizialmente il prodotto fu
testato sul suo papà, assillato dai dolori articolari.
Considerati i positivi risultati conseguiti dalla nuova molecola di sintesi, la Bayer decise di
mettere subito in commercio il nuovo prodotto. Siamo nel 1899 e il nuovo farmaco
prese il nome di “ASPIRINA”, dove A
sta per Acetile, SPIR per Spiraure,
acido spiritico, analogo all’acido salicilico e INA è il suffisso usato dai chimici per indicare sostanze scoperte
o isolate in natura.
L’Aspirina ebbe subito un impatto enorme, una diffusione mai
vista prima, tanto da diventare l’analgesico più venduto nella
storia ed il primo esempio di cura medica a disposizione delle masse. Fino alla fine degli
anni ‘60, il farmaco fu utilizzato a piene dosi come antidolorifico,
antinfiammatorio, febbrifugo e antireumatico, senza però che nessuno conoscesse
il suo preciso meccanismo d’azione. Solo successivamente si scoprì che
l’aspirina (e altri farmaci conosciuti come antinfiammatori non steroidei)
erano capaci di bloccare la produzione di alcune sostanze, le prostaglandine,
capaci di contribuire al dolore, alla febbre e ad altri fenomeni infiammatori.
Oggi,
da una ulteriore ricerca tutta italiana, l’aspirina è risultata in possesso
anche di ulteriori proprietà: essa è oggi prezioso ed efficace strumento utilizzato da ipertesi, diabetici, ipercolesterolemici, obesi, in particolare anziani, come buona difesa contro le malattie vascolari.
Recentissima, ora, la
sua ultima applicazione: quella di potente e veloce analgesico, che agisce
in tempi rapidissimi contro il dolore. E’ già disponibile in farmacia la
nuova 'Aspirina Dolore e Infiammazione',
in compresse rivestite, che offre al paziente un super veloce rimedio nel
trattamento sintomatico del dolore. Rispetto alla normale Aspirina 500mg questo
nuovo prodotto si avvale dell’innovativa tecnologia MicroActive, sviluppata e brevettata da Bayer, che agisce nella
metà del tempo prima impiegato e con efficacia più lunga. La nuova compressa
contiene al proprio interno un nucleo effervescente che, una
volta nello stomaco, agisce dissolvendosi in pochi minuti (6 volte più
velocemente rispetto ad una compressa di Aspirina tradizionale da 500mg),
consentendo un più rapido assorbimento del principio attivo.
Insomma, cari amici, “liberi dal dolore … velocemente”,
questa la nuova Aspirina Dolore e Infiammazione, che sicuramente verrà molto apprezzata
sul mercato dei farmaci, come lo fu all’inizio, ai primi del ‘900. Per curiosità
di Voi tutti ho recuperato il gradevolissimo manifesto che reclamizzava nel
1930 le grandi virtù dell’aspirina e che fece scuola ai grafici pubblicitari
del tempo. L’autore era Renzo Bassi, un disegnatore futurista italiano, molto
quotato a quei tempi che, insieme con i colleghi Nino Nanni, Bertoglio ed
altri, riuscirono a stravolgere la comunicazione pubblicitaria di quel tempo,
diventandone poi i leader mondiali.
Credo che quel manifesto, ancora oggi,
sia da considerare una attualissima opera d’arte! Eccolo.
Grazie, amici, a
domani.
Mario
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