Oristano
1 Aprile 2015
Cari amici,
non sono stato certo io
il primo a sostenere che “le foreste
sono il polmone naturale che regola la vita sulla terra”. Eppure,
nonostante questa importanza strategica attribuita al mondo vegetale, ogni anno
le foreste, lentamente ma inesorabilmente diminuiscono, a causa del costante
bisogno di legname da parte dell’industria, principalmente quella della carta. Uno
studio del 2013 sulla deforestazione, pubblicato su Science, rivela che il
mondo sta perdendo ogni minuto di ogni giorno che passa, 365 giorni all’anno
quindi, una superfice arborea pari a 50 campi di calcio, per un totale giornaliero
di 68.000. Non è dato di poco conto!
Il dato più
preoccupante è che la perdita delle foreste tropicali aumenta di circa 2.000 Km
quadrati ogni anno e, a parte la
diminuzione di habitat così preziosi, capaci di stoccare la maggior parte del
carbonio, vengono a perdersi, di conseguenza, tutti quei grandi contenuti di
biodiversità che queste foreste ospitano, con danni spesso irreversibili. Il
costante bisogno di materia prima ricavata dagli alberi continua a crescere nei
Paesi così detti sviluppati, che poco si preoccupano delle nefaste conseguenze
che una insensibile politica di rapina continua ad apportare sulla vita dell’intero
pianeta.
La cannibalizzazione
delle grandi foreste vede colpevoli, in primo piano, molti Paesi dell’Unione
Europea, tra cui anche l’Italia, come rileva un recente rapporto del FERN, un’Organizzazione Non Governativa con Sede a Bruxelles. Dal
rapporto si rileva infatti che anche l’Italia, assieme a Paesi Bassi, Germania,
Francia e Regno Unito, è anch’essa in parte responsabile della deforestazione
illegale delle foreste tropicali. Il nostro Paese risulta
uno dei maggiori consumatori mondiali di prodotti che derivano da quelle terre,
mette in evidenza il rapporto: L'Italia importa materie prime per un miliardo di euro, e
risulta il consumatore europeo più vorace.
“Che l'Ue sia in cima
alla classifica mondiale di importatori di prodotti all'origine della
deforestazione è attestato - afferma Saskia Ozinga,
coordinatrice di campagna per Fern - ma
è la prima volta che abbiamo dati che dimostrano che la maggior parte di questa
deforestazione è illegale". I cinque Paesi prima menzionati risulta
che siano responsabili dell’importazione illegale del 75% delle materie prime
sottratte. I Paesi Bassi, grazie ai loro grandi porti, importano la maggior
parte (1/3) delle materie prime derivanti dalla deforestazione illegale che
entrano in Europa. Successivamente la gran parte viene trasferita ad altri
Paesi europei. L’Italia, ad esempio, risulta il maggior importatore di pellame
(proviene da Brasile e Indonesia), mentre i Paesi Bassi e la Germania sono i
maggiori importatori di olio di palma, utilizzato in prodotti cosmetici e alimentari;
il Regno Unito, invece, importa soprattutto carne bovina mentre la Francia per
la gran parte soia, utilizzata nel mangime di polli e maiali da carne.
Più della metà di
questi prodotti viene dal Brasile, dove si stima che circa il 90% della
deforestazione sia illegale; un quarto dall'Indonesia, dove il disboscamento
fuori legge sarebbe dell'80%, ma anche da Malesia e Paraguay. "I
consumi dell'Ue distruggono l'ambiente e contribuiscono ai cambiamenti
climatici", afferma Sam Lawson, autore del rapporto, rilevando che
la deforestazione illegale "porta anche a corruzione, perdita di
guadagni, violenza e abuso di diritti umani". La FERN, alla fine
del suo studio porge una raccomandazione a Bruxelles perché si impegni ad
avviare un serio e concreto “Piano d'azione Comunitario”.
“Occorre ridurre i consumi
dell'Ue e assicurare che vengano importate solo materie prime legali e di
origine sostenibile”, spiega Saskia Ozinga, coordinatrice della
ricerca.
Cari amici, un piano
d'azione sulla deforestazione e il degrado delle foreste, brutalmente
saccheggiate in tutto il mondo, è urgente e necessario, se vogliamo lasciare
alle generazioni future questo mondo senza rovinarlo in maniera irreversibile. Nessuno
ha il diritto di distruggerlo, perché esso non è “proprietà esclusiva” di
nessuno: siamo tutti ospiti, non padroni su questa terra, e durante il nostro
soggiorno dovremmo usarla e migliorarla, non depredarla con la politica dell’usa
e getta!
Ciao, a domani.
Mario
1 commento:
Amico Mario, eccellente divulgatore di notizie interessanti
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