Oristano 1° luglio 2025
Cari amici,
Inizio i post di luglio riflettendo sulle nuove generazioni. Anche l'ultimo post di giugno l'ho voluto dedicare ai giovani, ipotizzando come sarebbe stata la loro pensione dopo una vita di lavoro. I giovani, sono davvero tanto diversi da noi! Diversità in tanti campi, tant'è che le diverse generazioni,
che man mano si avvicendano nel ciclo della vita, apportano cambiamenti
anche molto forti, che a noi della generazione precedente appaiono rivoluzionari. Se è pur vero che nessuna "nuova generazione" si è fossilizzata sulla precedente, nel senso che quella successiva ha sempre cercato di apportare adattamenti e
novità, spesso rivoluzionarie, la grande meraviglia se non proprio lo sconcerto, rimangono! Succedeva ieri e succede anche oggi, perchè di generazione in generazione gli obiettivi da raggiungere cambiano!
Focalizzando la nostra
attenzione sulla “GENERAZIONE Z”, considerato anche che l’accesso al
lavoro, sempre più difficile e precario, ha anche diminuito le retribuzioni,
questa gestisce il proprio budget in modo ben diverso dalla generazione
precedente. La Generazione Z, per esempio, utilizza gli introiti risparmiando meno rispetto ai propri
genitori; i loro sono obiettivi diversi e sorprendenti, nel senso che essi,
nonostante guadagnino di meno, non rinunciano, comunque, a spendere per il
proprio benessere. Si, appagare il proprio benessere è considerato della
massima importanza, che si tratti di viaggi, prodotti di cura o cibo (pagando
un po’ di più per alimenti “green”, salutari, proteici ed etnici), poco importa!
La conferma di questo
diverso atteggiamento ci viene da un’indagine di YouGov (YouGov è un
istituto di ricerca che offre soluzioni globali innovative. Fondata a Londra
nel 2000, supporta brand, agenzie e organizzazioni pubbliche). La ricerca effettuata,
dal titolo “Gen Z & Health, come cambia il carrello della spesa” ha
preso in considerazione 15.000 famiglie rappresentative della totalità di
quelle italiane (26 milioni). Le prime caratteristiche che sono emerse
riguardano le tendenze: la Gen Z è attenta al proprio aspetto e al benessere
fisico, che si traducono in più spese per spa & ristoranti, sport, ma anche
sostenibilità ambientale, anche quando riguarda il cibo.
Sempre secondo i dati di
YouGov, i giovani tengono in considerazione il proprio budget (62%), quindi
anche loro devono fare i conti con entrate e uscite, ma certamente hanno anche
più difficoltà a risparmiare (30%) se paragonati alle generazioni che li hanno
preceduti, quindi genitori e nonni. Ciononostante, hanno una certa propensione
all’edonismo: ad esempio, sono più disposti a pagare per cibi etnici (+28%),
salutari (+41% gli alto-proteici), per prodotti con packaging green (+24%),
equo-solidali (+22%), oppure con referenze nuove (+20%) o alimenti biologici
(+16%). In generale, rispetto ai
loro genitori, gli shoppers della Gen Z cercano di spendere poco, ma comunque
sono più abituati a trascorrere buona parte della loro vita fuori e dunque a
dedicarvi buona parte del budget a disposizione. Tutto ciò si traduce anche in
spese per divertimento e viaggi: «Quasi due giovani su cinque (38%) viaggiano
per svago almeno due-tre volte l’anno sebbene cerchino di far fronte a un
budget limitato in più di un caso su due (55)», come spiega l’indagine.
Ma il cambiamento più
significativo è che questa generazione non pensa, come in passato, a investire
nel mattone, nella casa, come accadeva ai loro nonni: i loro consumi sono
orientati al “qui e ora”. «Una delle conseguenze maggiori è che si sta perdendo
la propensione al risparmio, che per molto tempo è stata tipica del nostro
Paese, che vantava persino un record a livello europeo», come osserva Gian
Luigi Paltrinieri, docente di Filosofia teoretica ed Ermeneutica filosofica
all’Università Ca’ Foscari di Venezia. La grande ricchezza italiana, infatti,
si è fondata e si fonda tutt’ora sui patrimoni sedimentati di generazione in
generazione, ma tutto ciò sta cambiando, anche molto rapidamente.
Un altro cambio epocale è
quello delle modalità di spesa. Non a caso la Gen Z usa maggiormente il mobile
banking, i pagamenti tramite carta di credito o tramite app. Molti, però,
comprano direttamente da casa, il che presuppone anche una minor
socializzazione rispetto a chi si reca in un negozio fisico, magari con gli
amici, come accadeva più spesso in passato. «È una conseguenza della diffusione
massiva di piattaforme che consentono di acquistare qualunque cosa. Ma anche un
tratto di questa società nella quale, ad esempio, la fruizione di libri, film e
altri prodotti è individualizzata. La socializzazione, al contrario, avviene
con altre modalità e in altri spazi, come l’aperitivo, la cena e altre forme di
ritrovo», confermano gli studiosi.
Cari amici, i cambiamenti
generazionali fanno parte della realtà consolidata. Un trend, comunque, che non
è solo italiano. Viviamo in un mondo globalizzato, per cui i nostri giovani in
realtà si comportano in modo analogo ai coetanei europei, anche in fatto di
consumi. L’analisi “Young shoppers in FMCG: What’s the deal?”, realizzata
sempre da YouGov sulla base dei dati raccolti in 21 Paesi europei, conferma che
un maggior ecologismo, attenzione al proprio aspetto e benessere personale,
sono tipici di tutti i giovani del Vecchio Continente. Uniformarsi agli altri è
una realtà ben consolidata! Che dire...noi della generazione precedente, stiamo a guardare!
A domani.
Mario