Oristano 21 dicembre 2025
Cari amici,
Dopo un tira e molla di
ripensamenti, anche la Banca Centrale Europea ha messo in cantiere il progetto dell’euro
digitale, certamente un’innovazione monetaria fra le più rivoluzionarie dell’Europa.
Oramai, a decisione presa, i motori si stanno scaldando e, con la BCE, anche le
banche centrali dei Paesi in zona Euro stanno definendo i dettagli
dell’introduzione, così da rendere disponibile il prima possibile per tutti una
forma di moneta del tutto complementare ed alternativa al contante. Ma vediamo
meglio come si sta predisponendo l’avvio dell’euro digitale e come si inserirà
nell’attuale sistema cartaceo.
Calendario delle fasi
operative. La fase preparatoria è iniziata nel novembre del 2023, con studi su
infrastruttura, privacy, modalità offline e quadro regolamentare. Nel breve
termine (2025-2026) si prevede la pubblicazione del regolamento europeo, la
selezione dei fornitori tecnici, pilot con alcuni provider in Paesi dell’area
euro. Nel medio termine (2027-2029) dovrebbe partire la distribuzione al
pubblico, una volta soddisfatti tutti gli step normativi e tecnici.
L’evoluzione sarà graduale e affiancata dallo stesso contante.
Secondo la BCE, se il
quadro legislativo sarà approvato entro il 2026, la fase pilota potrebbe
partire a metà del 2027, e la prima emissione intorno al 2029. Per le imprese,
l’euro digitale offre opportunità come costi di transazione ridotti, pagamenti
istantanei, integrazione semplificata con sistemi gestionali e una maggiore
efficienza nei flussi finanziari digitali. Tuttavia, vi sono anche sfide:
modelli di business bancari e intermediari potrebbero dover evolvere, e la
compliance normativa dovrà essere adeguata. Per i cittadini, il digitale offre
comodità (pagamenti in tempo reale, possibilità offline, compatibilità internazionale),
ma solleva questioni chiave: il rispetto della privacy, limiti di detenzione,
interoperabilità e la garanzia della libertà di scelta tra contante e digitale.
Infine, una volta
definiti gli ultimi dettagli, ovvero una volta a regime, l’euro digitale sarà
emesso dalla Banca Centrale Europea come forma di valuta elettronica
accessibile sia alle famiglie che alle imprese. Sarà utilizzabile online e
offline, con la stessa garanzia della moneta fisica ma con la flessibilità del
digitale. L’obiettivo è duplice: da un lato rispondere alla crescente
digitalizzazione dei pagamenti; dall’altro rafforzare la sovranità monetaria
europea rispetto alle infrastrutture internazionali già dominate da operatori
extra-UE.
Per noi italiani cosa
cambierà concretamente? Per l’Italia e l’Europa, l’introduzione dell’euro
digitale apre la strada a nuovi servizi finanziari, maggiore competizione nei
metodi di pagamento, e potenzialmente a un ripensamento dell’assetto monetario
e bancario nell’era digitale. Per il mondo business, la preparazione all’euro
digitale comporta verifiche su sistemi di pagamento, aggiornamenti
infrastrutturali, adeguamenti normativi e valutazione dell’impatto sui conti
correnti e sulle modalità di gestione della liquidità. I provider di servizi di
pagamento dovranno essere pronti ad aderire alle piattaforme digitali della
banca centrale.
Per il cittadino comune
non sarà certo facile accettare la nuova moneta virtuale, in quanto rischi,
dubbi e temi regolamentari non sono alla portata della sua conoscenza. Tra i
principali nodi aperti resta il tema della privacy (ossia come garantire
anonimato simile al contante), la tenuta dei depositi presso le banche
commerciali (rischio “fuga verso la moneta della banca centrale”), e l’impatto
sull’ecosistema bancario. La BCE stima costi di infrastruttura tra 4 e 5,7
miliardi di euro per il settore bancario.
In primis sarà cruciale
che siano salvaguardati i diritti di scelta del consumatore, ovvero che rimanga
libera la scelta tra la nuova moneta e il precedente sistema di utilizzo del contante,
ovvero che la diffusione del digitale non escluda quei segmenti della
popolazione meno “connessi”. La fase di comunicazione e di educazione
finanziaria dovrà essere intensa. Inoltre, serve un quadro legislativo europeo
coerente, prima di procedere con l’emissione. Finché non sarà stabilito, in
tutte le sue parti, il progetto dell’euro digitale non dovrà decollare, questa
l’opinione diffusa.
A domani.
Mario








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