Oristano 28 dicembre 2025
Cari amici,
Che andiamo a letto più o
meno stanchi poco importa: di norma il nostro cervello utilizza il sonno non
solo per ritemprarci dalla fatica di un giorno, ma per rielaborare
informazioni, consolidare la memoria ed elaborare le nostre emozioni. Lo fa attraverso i SOGNI. Sebbene la loro funzione
esatta rimanga un mistero, ci sono diverse teorie in proposito: i sogni aiutano a
riorganizzare le esperienze della giornata, a rafforzare i ricordi importanti e
scartare quelli irrilevanti, agendo come una sorta di "terapia
notturna", necessaria per rielaborare eventi emotivamente forti.
Si, amici, la nostra
mente ogni notte intraprende viaggi misteriosi e spesso inspiegabili. I sogni
ci accompagnano nella tranquillità del sonno, elaborando il nostro vissuto,
ricostruendo quanto da noi svolto, ma in modo particolarissimo, a volte quasi assurdo, spesso straordinariamente diverso dalla realtà vissuta. Sono scenari ed immagini con emozioni anche
forti, e ricordi che sfidano la logica del giorno. Ma cosa si nasconde davvero
dietro queste visioni notturne? La psicologia studia da tempo questa elaborazione
fatta dal nostro cervello, cercando di arrivare a comprendere per bene le
motivazioni che creano i sogni.
Una delle esperte dell’argomento
è la psicologa, psicoterapeuta Cinzia Sacchelli, Consigliere dell’Ordine
degli Psicologi della Lombardia, che, relativamente al mondo dei sogni, ha
avuto modo di spiegare le diverse funzioni emotive svolte, i simboli universali
utilizzati e i riflessi della nostra vita interiore. I sogni, ha precisato, oltre
ad effettuare la rielaborazione delle esperienze quotidiane, riportano alla
mente la presenza di persone amate o perdute, facendoci scoprire come il sogno
sia molto più di un semplice episodio notturno: è uno specchio del nostro
inconscio e una chiave per comprendere meglio noi stessi.
Per la Psicologa e psicoterapeuta
prima menzionata, i sogni sono il prodotto di una attività mentale che avviene
durante il sonno, in una condizione in cui la persona non esercita operazioni
cognitive coscienti e volontarie. I sogni riflettono l’attività inconscia del nostro
cervello, che liberamente assembla i contenuti del mondo interno del soggetto:
sensazioni, immagini, emozioni, pensieri, paure, desideri, ricordi. Essi svolgono
molteplici funzioni: regolano l’emotività durante il sonno, spesso a tutela del
riposo, aiutano ad integrare esperienze vissute, specie quelle emotivamente più
intense, favoriscono la memoria, l’integrazione di informazioni,
l’apprendimento e infine, possono facilitare intuizioni o soluzioni originali a
problemi che si stanno vivendo in quel momento.
Il nostro inconscio non
conosce il tempo, né i limiti della logica, del senso e della verosimiglianza. I
sogni più realistici di solito sono quelli che trattano eventi recenti o
situazioni di vita più vicine alla realtà o ricordi autobiografici: hanno una
funzione di rielaborazione ed integrazione delle esperienze ed informazioni, di
apprendimento e di problem solving. La possibilità di ricordare il sogno
dipende dal momento del risveglio, dalla vividezza ed intensità emotiva del
sogno, dalla sua rilevanza nella vita della persona.
La storia personale di
ciascuno di noi, le nostre esperienze recenti sul contenuto dei sogni, incidono
notevolmente sul contenuto dei sogni. Il sogno è il luogo in cui si rimettono
in scena, in forma anche spesso bizzarra, le cose che abbiamo vissuto e ci
portiamo dentro. È più facile che compaiano nei sogni le situazioni più vive,
quelle accadute nelle ultime ore o quelle che dobbiamo affrontare nei prossimi
giorni e che ci stanno magari preoccupando. Ma i sogni attingono ai modelli, ai
simboli e ai personaggi conosciuti ed interiorizzati nel corso della vita,
anche per dar forma a situazioni che emozionalmente la persona sta vivendo nel
presente.
Nel sogno la persona
reale si trasforma in un personaggio simbolico, un personaggio che può svolgere
un ruolo all’interno del copione onirico. Questo avviene in virtù della
relazione che si vive con quella persona, per i temi irrisolti nel rapporto,
per la sua rilevanza affettiva o perché quella persona può rappresentare
qualcosa di significativo: per esempio può impersonare la protezione, o il
timore di essere giudicati. Nel sogno ci portiamo dentro le persone che abbiamo
incontrato, tanto quanto è stata significativa la nostra storia con loro. E
l’inconscio, come prima accennato, ignora il tempo.
Cari amici, la nostra
mente è un super-computer che nulla perde, ma rielabora – a modo suo – la nostra
vita. Se ci capita di sognare una persona molto cara che abbiamo perso, significa
che il legame è stato profondo. Il legame affettivo con quella persona sopravvive
alla perdita: cambia forma, ma continua ad essere presente; sognarla, in alcuni
casi può aiutare nella graduale accettazione della perdita e nella
consapevolezza della permanenza di una relazione interna che continuerà ad
accompagnare nel corso della vita. Il sogno, amici, fa parte della nostra vita,
è un diario, certo molto particolare, ma che dobbiamo imparare a leggere…
A domani.
Mario









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