Oristano 4 giugno 2025
Cari amici,
Per l’uomo del passato, osservare la propria immagine riflessa nell’acqua fu sicuramente una sorpresa
che lo incuriosì non poco! Vedere la propria immagine rimandata dallo specchio
d’acqua, credo che, oltre la meraviglia, spinse l'uomo a cercare di replicare la
sua immagine in tanti modi. Questo bisogno è confermato dall’archeologia, che
ha rinvenuto antichissime forme di specchio risalenti addirittura al 6000 a.C.; da allora in poi
l’uomo, utilizzando diversi materiali e sistemi spesso ingegnosi, realizzò degli
specchi che diventarono ricercati accessori di cui non si poteva più fare a meno. Certo, ci fu un’evoluzione
lenta e progressiva, che ha consentito all’uomo non solo di specchiarsi, ma
anche di utilizzare gli specchi per esplorare diversi altri campi.
Storia lunga, dunque,
quella dello specchio, che l’uomo, dopo aver scoperto la propria immagine
riflessa dall’acqua, ha cercato di costruire per riprodurre in casa quell’effetto riflesso che gradiva e apprezzava. Iniziò quindi a costruire i primi specchi realizzandoli
in pietra ben levigata, spesso utilizzando l’ossidiana, un vetro
vulcanico presente in natura. Nella foto, uno specchio di ossidiana, riportato
alla luce a Kabri, nell'odierno Israele, e datato a 7.500 anni fa, durante la ricerca culturale archeologica di Wadi Rabah, nel Levante meridionale. E questo, per lo
specchio, era solo l’inizio!
Amici, ripercorrere la
storia dello specchio significa, quindi, attraversare l’intera storia
dell’umanità. Dalla pietra levigata si arrivò poi allo specchio in metallo, costituito
da una lastra metallica capace di riflettere oggetti e persone posti di fronte
a essa; i primi specchi di questo tipo potrebbero essere nati in Egitto e in
Mesopotamia, grazie allo sviluppo della metallurgia. Questa disciplina permise
infatti alle antiche popolazioni di lavorare a proprio piacere il bronzo e il
rame, metalli successivamente sostituiti con il piombo e l’argento a partire dai
Romani.
Inizialmente, gli specchi
erano un prodotto particolare, elaborato da valenti artigiani, per cui erano un
prodotto alquanto costoso, riservato solo alle classi sociali più abbienti, quelle
che, con gran tempo libero a disposizione (in particolare le donne), potevano dedicarsi alla
cura della persona. Gli archeologi hanno reperito alcune fonti documentali che
evidenziavano l’esistenza di un’intera scuola di artigiani, specializzata in
queste creazioni e situata nella città libanese di Sidone. I primi specchi
erano di dimensioni alquanto ridotte, ed erano accompagnati da un manico
fissato nella parte posteriore. A causa della loro fragilità, però, pochissimi
esemplari sono sopravvissuti allo scorrere del tempo. Tra i più antichi si
riscontrano dei manufatti del III secolo d.C., mentre alcuni affreschi del I
secolo mostrano donne intente a osservare la propria immagine riflessa.
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Specchi veneziani |
I primi specchi dell’era
moderna, li troviamo nel Medioevo: erano costituiti da lastre di vetro unite da
metalli, che, in questo modo, consentivano una visione più ampia. Le tecniche
di costruzione, poi, subirono una decisa evoluzione a partire dal Rinascimento,
in particolare in due specifici luoghi: in Francia e a Venezia. Qui, infatti,
iniziarono ad essere prodotti degli oggetti che, grazie all’unione di una
lastra di cristallo lucidato con dei fogli di stagno e mercurio, assunsero le
sembianze delle creazioni in circolazione ancora oggi. Considerato il laborioso
processo di lavorazione questi specchi, come prima accennato, erano un prodotto
esclusivamente di lusso.
I pregiati e costosi
manufatti veneziani, ad esempio, venivano installati solo nei grandi palazzi
nobiliari o nelle regge, come peraltro dimostra il coinvolgimento dei maestri
di Murano nella creazione della Galleria degli Specchi di Versailles nel 1634.
Amici, gli specchi alla portata di tutti iniziano a circolare solo nella
seconda metà del XIX secolo grazie a un nuovo processo produttivo. Il chimico
tedesco Justus von Liebig mise a punto la tecnica dell’argentatura che,
grazie a una soluzione di nitrato d’argento, ammoniaca e acido tartarico,
permise di fissare al vetro delle piccole particelle di argento che poi
vennero ricoperte con la gommalacca.
Nell’Ottocento, dunque,
gli specchi iniziarono a circolare con maggiore facilità e la produzione aumentò vertiginosamente sia per l’abbondante richiesta da parte del pubblico, sia per
la semplicità di realizzazione. Anche le classi più povere ebbero quindi modo di
inserire in casa delle superfici riflettenti e di osservare, forse per la prima
volta, la propria immagine riflessa, generando così una vera e propria
rivoluzione nel costume.
E arriviamo ai giorni
nostri. Oggi lo specchio è presente in ogni casa. dalla più aristocratica alla
più povera; viene apprezzato non solo perché riflette per bene la nostra
immagine, ma anche perché riesce a moltiplicare luce e spazi, creando eleganti
illusioni ottiche. Specchi particolari sono utilizzati anche fuori casa, come quelli per la sicurezza su strada, e, in questo caso,
si preferisce optare per specchi di metallo che sfruttano l’acciaio inox
lucidato. In realtà, oggi, cari lettori, saremo angosciati se di colpo
sparissero dalla circolazione tutti gli specchi che sono presenti in casa e
fuori!
Cari amici, ci siamo
ormai talmente abituati ad avere specchi in ogni angolo della nostra casa, in
auto, per strada e in ogni dove, che sarebbe davvero impossibile farne a meno! Pensiamo
solo all’uso dello specchietto retrovisore della nostra auto, o a quello dei
negozi d’abbigliamento, quando scegliamo un nuovo vestito! Lo usiamo perfino
per scattarci un selfie con gli amici, da condividere sui social con tanto
divertimento! Lo specchio? Uno strumento di cui proprio non si può fare a meno!
A domani, amici lettori.
Mario
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