giovedì, giugno 05, 2025

COME INVECCHIARE BENE. PER VIVERE SERENI E IN SALUTE L’ETÀ SENILE, MOLTO DIPENDE DA NOI. POSSIAMO FARE LA DIFFERENZA TRA ETÀ BIOLOGICA ED ETÀ REALE.


Oristano 5 GIUGNO 2025

Cari amici,

La vita media dell’uomo, in particolare nei Paesi sviluppati, si sta allungando, anche se questo risultato positivo è contrastato dalla costante decrescita delle nascite. L’età media continua dunque a crescere, con gli anziani in costante aumento. In Italia, per esempio, negli ultimi 50 anni l'invecchiamento della popolazione è stato uno dei più rapidi tra i Paesi maggiormente sviluppati, tanto  che si stima che nel 2050 la quota di ultra65enni ammonterà al 35,9% della popolazione totale, con un'attesa di vita media pari a 82,5 anni (79,5 per gli uomini e 85,6 per le donne).

Si, amici, in poco più di 5 lustri (la data di riferimento è il 2050) si stima che la popolazione mondiale di età pari o superiore ai 65 anni sarà di oltre un miliardo e mezzo! Per la scienza, dunque, risulta alquanto importante studiare a fondo i meccanismi che regolano il processo di invecchiamento, in particolare del cervello, per consentire a questa larga fetta di popolazione di vivere nel modo migliore la senilità, visto che le patologie neurodegenerative sono strettamente correlate al passare del tempo.

Conoscere a fondo le motivazioni, ovvero “il perché il corpo umano invecchia”, consentirebbe di intervenire precocemente per contrastare le patologie che affliggono buona parte del nostro corpo. Un recente studio, realizzato da ricercatori dell’Università di Zhejiang, in Cina, e pubblicato sulla rivista scientifica Science Advanced, ha permesso di identificare sette geni legati all'invecchiamento biologico nel cervello, oltre ad apportare miglioramenti ai diversi (tredici) farmaci esistenti, capaci di rallentare i vari processi di invecchiamento.

Questo studio, che ha coinvolto circa 39.000 partecipanti alla Uk Biobank, ha anche permesso di osservare l’ampio divario esistente tra età biologica ed età cronologica, età che impatta inesorabilmente sull'intelligenza. Lo studio ha rilevato che molti geni che definiscono l’età biologica, purtroppo non sono ancora noti, e questo fa sì che si crei un certo scostamento tra le due età. L’utilizzo di farmaci mirati, invece, potrebbe rivelarsi una strategia efficace per ridurre il divario di età. Infatti, questi geni che stabiliscono l’età biologica, dagli esperti definiti BAG,  influenzano in modo particolare l’intelligenza.

Gli esperti che si sono cimentati su questo studio, hanno utilizzato questo modello per realizzare una elaborazione particolare, una specie di associazione genomica, con l’obiettivo di identificare i geni che agiscono sui Bag e quindi individuare “una connessione tra i Bag dei partecipanti”; accertati diciotto disturbi cerebrali psichiatrici e neurologici e otto diversi tratti fenotipici: intelligenza, nevroticismo, insonnia, obesità, anni di istruzione, bevande alcoliche a settimana, sigarette al giorno ed età di inizio del fumo. Amici, l’analisi effettuata ha permesso di scoprire ben 64 geni differenti, di cui sette (Map, Tnfsf12, Gzmb, Sirpb1, Gnly, Nmb e C1rl), si sono rivelati particolarmente interessanti per la loro azione sui Bag. Inoltre, l’analisi ha anche evidenziato che esistono correlazioni minime tra Bag e fenotipi, ad eccezione dell'intelligenza, e che i Bag erano in media maggiori nei partecipanti affetti da disturbi cerebrali.

In uno step successivo, i ricercatori hanno analizzato i dati degli studi clinici sull'invecchiamento e hanno visto che tredici farmaci, tra cui l’idrocortisone e l’estradiolo, potrebbero essere capaci di agire sui sette geni che sembrano essere maggiorente coinvolti nella riduzione del gap di età. Con i giusti farmaci, dunque, è possibile migliorare l’invecchiamento, rallentando le disfunzioni derivanti dall’avanzare dell’età. Un adeguato stile di vita, comunque, resta basilare per un invecchiamento sano e lungo.

Cari amici, di certo gli studi più recenti dimostrano inequivocabilmente che non dobbiamo dare troppo peso all’età anagrafica, ma cercare di arrivare nel modo migliore a quella biologica, che conta ben di più. Per questo dobbiamo fare in modo che l’età anagrafica sia meno importante, perché volendolo possiamo restare “giovani dentro”, operando in modo corretto: pensare seriamente alla nostra salute, con l’alimentazione adeguata, il giusto movimento, facendo dello sport e mantenendo le relazioni sociali. Insomma, viviamo evitando vizi e stravizi, facendo un’attiva vita sociale, e restando occupati, con mente e corpo. In questo modo avremo una migliore aspettativa di vita, sia qualitativa che quantitativa. Dobbiamo continuare a sentirci ancora giovani, anche se con delle rughe, vivere una senilità attiva è un traguardo serio e importante da raggiungere!

A domani.

Mario

 

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