Oristano 19 giugno 2025
Cari amici,
Venezia, conosciuta come
la città sull'acqua, vive da secoli la sua vita immersa nella Laguna, una vasta
area acquatica unica al mondo. La città di Venezia si estende su un arcipelago di isole,
molte delle quali collegate da ponti e canali. In un luogo così paludoso, impregnato
di umidità, le donne veneziane del Rinascimento, per potersi destreggiare nella
fitta rete di canali, e nelle spesso fangose strade della città, avevano
escogitato un curioso sistema, che consentiva loro di salvaguardare gli
eleganti abiti dall’umidità e dallo sporco delle strade di Venezia.
Lo stratagemma usato, che
consentiva di elevare non solo la propria statura ma anche il proprio rango
sociale, era l’utilizzo delle CHOPINE, delle particolari, vertiginose
calzature diventate popolari dal XV al XVII secolo; esse, oltre a soddisfare il
bisogno di non sporcarsi, andava anche oltre, in quanto dava alle dame che le
utilizzavano un maggior rango sociale. Con un’altezza che arrivava fino ad
oltre 50 centimetri, le calzature CHOPINE erano realizzate con cura, in legno o
sughero, rivestite spesso anche di pregiati tessuti, come seta e velluto,
talvolta impreziosite anche da gioielli e ricami elaborati.
Amici, più che una particolarissima
calzatura, adatta a muoversi nelle vie fangose, e che consentiva di proteggere
l’abbigliamento, una Chopine riusciva a dare, alla dama che la indossava, anche un maggior prestigio sociale, diventando un potente indicatore visivo della sua
ricchezza e della sua nobile discendenza. Più la piattaforma era alta, più
stoffa era necessaria per far ricadere il vestito fino ai piedi, mettendo così in
mostra l’opulenza familiare, grazie ai tessuti sontuosi utilizzati. Insomma, indossare le Chopin era una vera e propria ascesa sociale, che poneva la
portatrice al di sopra della gente comune, consolidandone così il ruolo negli strati
più alti della società veneziana.
Ovviamente, come tutti
sanno, circolare con delle “scarpe trampoli” non era certo facile, per cui spesso
servivano due assistenti per mantenere in equilibrio la donna che le indossava,
accentuando ulteriormente, in questo modo, il suo status sociale. Un vero e
proprio modo per esibire la propria potenza economica, con uno spettacolo che
metteva in risalto l’ozio dell’alta società, lontana anni luce dal lavoro
manuale dei ceti più umili!. Quel passo precario sui trampoli, pur potenzialmente comico per gli
astanti, era considerato un segno di eleganza e raffinatezza, una
“grandissima gratia”, come qualcuno la definiva.
Come spesso succede, l’influenza
delle Chopine, contaminò anche i secoli
successivi, nei quali si continuarono ad usare le calzature rialzate delle donne importanti. Certo, gli aumenti furono limitati e non vertiginosi come prima, ma il desiderio di guadagnare qualche
centimetro in altezza con calzature audaci persiste tuttora. Dai massicci
plateau degli anni ’70 ai tacchi vertiginosi che oggi calcano le passerelle e i red
carpet; insomma, o spirito della Chopine—un mix di praticità, status e
drammaticità, continua a risuonare, dimostrando il lungo e affascinante viaggio
delle calzature storiche verso lo stile contemporaneo.
Amici, che la necessità
aguzzi l’ingegno è un detto con un grande fondo di verità. Se le donne
veneziane, inventarono le Chopine, per meglio circolare nelle paludose strade
di Venezia, anche in Francia nella regione delle Landes, poste nel suo
Sud-Ovest, nel Novecento ci fu qualcosa di simile. Le Landes sono una zona
anch’essa alquanto paludosa, e sia i pastori che i postini, per compiere velocemente il loro
lavoro, studiarono di muoversi utilizzando dei trampoli! Questa pratica diventò
comune a causa della conformazione del territorio. Le Landes, infatti, erano
un’enorme distesa di terreni paludosi, ricoperti di brughiere instabili e con
pochissime strade, cosa che rendeva gli spostamenti in queste terre lunghi e difficoltosi.
Gli abitanti della Regione, che erano noti come pastori sui trampoli, adottarono questa soluzione ingegnosa per
muoversi più velocemente ed evitare di sprofondare nel fango. I trampoli,
chiamati "ÉCHASSES", non solo permettevano loro di camminare
con facilità, ma anche di godere di una vista privilegiata sull’orizzonte. Come accennato prima, anche
i postini seguirono questa tradizione: consegna dopo consegna, raggiungevano
villaggi remoti a grande velocità, con una destrezza incredibile e persino
correndo se necessario!
Cari amici, come dice il
proverbio, “Ogni cosa a suo tempo”, nel senso che ogni invenzione dell'uomo vale nel periodo di riferimento, tant'è che, con l’arrivo della modernizzazione, la
costruzione di strade e la diffusione dei mezzi di trasporto motorizzati, l’uso
dei trampoli gradatamente svanì. Oggi, queste antiche usanze sono solo un curioso
ricordo del passato, un'affascinante testimonianza dell’ingegno umano
nell’adattarsi, tempo per tempo, all’ambiente dove opera.
A domani, amici lettori.
Mario
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