Oristano 22 ottobre 2020
Cari amici,
Anche in passato l’umanità
ha avuto all’improvviso violente tempeste, sia naturali che create dall’uomo: dalle
pestilenze, alle inondazioni (se la Bibbia fa menzione di un diluvio universale,
una ragione ci sarà pur stata), dalle eruzioni vulcaniche ai terremoti, dalle guerre
anche atomiche (non dimentichiamo Hiroshima e Nagasaki) agli attentati violenti
(ci basti ricordare l’attentato alle torri gemelle). Ora l’umanità si trova di
fronte ad un nemico praticamente invisibile, ma proprio per questo più subdolo
e mortifero: il COVID-19.
Che si sia formato
naturalmente, oppure sia stato creato dalla malefica mente umana, poco importa:
non è questo il momento di cercare i colpevoli, ma è il momento, invece, di
pensare ad isolarlo, perché non faccia ulteriori danni. Si, amici, la pandemia
scatenata da questo virus ha sconvolto l’intero pianeta, facendo cadere, quasi
all’improvviso, tutta una serie di certezze e di convinzioni, spesso anche di
onnipotenza, riportando velocemente l’uomo con “i piedi per terra”, facendogli
constatare la sua grande fragilità, spesso dimenticata.
Amici, eravamo abituati a
stare insieme, a vivere a stretto contatto nella vita comunitaria, considerata
anche che la nostra grande affettuosità mediterranea, ora spazzata via dal
Coronavirus! Contatto affettuoso che oggi ci manca immensamente. Dopo un lungo
e difficile Lockdown, chiusi in casa come reclusi (quasi fossimo agli arresti
domiciliari), ci siamo poi, una volta autorizzati, catapultati all’esterno, facendoci
cullare dal primo sole estivo e dall'allegria delle lunghe giornate di luce,
finalmente all’aperto! Forse ci siamo convinti troppo presto che la tempesta
era già passata, perché, purtroppo, non era così.
Subdolo, silenzioso e
malvagio il Coronavirus era ancora tra di noi, pronto a riprendere a
moltiplicarsi a nostre spese! Era solo una calma apparente quella estiva, ma
noi abbiamo di fretta abbandonato le nostre case, siamo andati in vacanza e
tanti altri vacanzieri sono venuti da noi, innescando nuovamente quella lunga serie
di contagi che solo in apparenza si erano prima abbassati. Ora, con l’avvicinarsi
dell'autunno, la pandemia è tornata a gettare la sua lunga ombra su di noi,
riaccendendo i tanti timori, le paure e le tante fobie che (forse) avevamo
accantonato troppo in fretta.
In realtà, amici, il
terrore di rimanere contagiati, crea una paura irrefrenabile. Una paura
concreta, che crea preoccupazione quando usciamo di casa, che crea ansia e che
sconvolge in primis la nostra psiche. Non importa se al rientro a casa non
abbiamo nessuno dei sintomi classici dell’infezione: né colpi di tosse, febbre
o difficoltà respiratorie; la paura ci assale comunque e ci fa star male,
togliendoci tranquillità e sonno. È a questo punto che noi dobbiamo reagire, imparare
a ripristinare, nei limiti del possibile, il nostro benessere psicofisico.
Già durante il lungo Lockdown
che abbiamo subito, gli psicologi hanno lavorato a pieno ritmo, offrendo la
loro assistenza ai tanti in crisi esistenziale. Poi, una volta riaperte le
porte di casa nostra, abbiamo, giorno dopo giorno, imparato ad uscire di casa
con la mascherina, ad evitare di abbracciare gli amici, applicando quel
consigliato distanziamento sociale, e mandato nuovamente a scuola i nostri
figli. Ma l’ansia del contagio, presente sempre come un tarlo, non ha mai
smesso di tormentarci. Eppure, amici, dobbiamo reagire, dobbiamo metabolizzare
le nostre paure e imparare le tecniche per cercare di stare bene.
“Prenderci cura di noi”
deve diventare l’imperativo principe, e per farlo non è sempre necessario
consultare in continuazione psicologi e quant’altro: ci sono diverse piccole
strategie che possiamo mettere in atto, trovando un buon conforto in questi
tempi incerti e difficili. Uno dei suggerimenti che gli esperti di psicoterapia
danno è quello di dormire. Riposare correttamente, con la giusta
quantità di ore, infatti, risulta fondamentale per recuperare le energie e
permettere al cervello di compiere bene il suo lavoro.
Al giusto sonno, poi,
dobbiamo abbinare una corretta alimentazione. Questo connubio favorirà
il nostro rilassamento, fisico e psichico, anche se c’è dell’altro che noi dobbiamo
aggiungere per arrivare ad un buon risultato. Questo “altro” è fatto di
piccole ma allo stesso tempo grandi cose, che dovrebbero diventare il nostro
pane quotidiano. Vediamole insieme. Partiamo dall’uso del nostro telefono,
diventato ormai smartphone, e dal computer. Proviamo a spegnerli
ogni tanto, evitando di averli sempre accesi per ore e ore, inondandoci di tante
informazioni (spesso anche contrastanti) che alimentano solo la nostra ansia;
stacchiamo la spina e rilassiamoci, ritrovando il contatto con noi stessi e con
i nostri familiari.
Amici, riscopriamo le
relazioni sociali. Seppure evitando per quanto possibile la presenza fisica, non
trascuriamo il dialogo con le nostre persone care: stare con gli altri, seppure
al telefono o in chat, condividendo con loro gioie e dolori, aiuta a
ridimensionare le nostre ansie e le nostre preoccupazioni, essendo noi stessi, allo
stesso tempo, di aiuto agli altri, quelli che dialogano con noi. Questo scambio
di mutuo aiuto reciproco risulterà salutare per noi e per chi dialoga con noi.
Un altro motivo di
benessere è riscoprire la campagna, il verde, l’aria più pulita fuori dalla città.
Passeggiare nei sentieri tra la natura, è un modo eccellente per abbassare lo
stress, e respirare, godendo della luce naturale, un’aria più pulita. Altro
rimedio importante è fare sport. Lo sport stimola la produzione di endorfine e
serotonina, neurotrasmettitori che se rilasciati nelle giuste quantità,
producono stati di benessere. Inoltre, se non amiamo correre o sudare in
palestra, optiamo per discipline rilassanti come lo yoga o la meditazione,
ottimi esercizi per allenare una respirazione corretta e per raggiungere
l'armonia interiore.
Cari amici lettori, se saremo
capaci di ritrovare la giusta serenità, diventeremo anche più buoni e meno
egoisti; anche non covare rancore aiuta ad alleggerire il peso creatoci dai
torti subiti; imparare a voltare pagina e andare avanti, invece di rimuginare
sul passato, è un buon metodo per prendersi cura di sé stessi. Ecco, la parola
giusta è questa: positività (non certo quella riferita al Coronavirus!). Essere positivi, affrontare con ironia le
giornate difficili (in casa e in ufficio), sorridere anche delle cose semplici,
è il modo migliore per raggiungere una maggiore serenità interiore.
Cari amici, sta a noi saper
amministrare saggiamente il nostro essere, il nostro IO, davvero unico e sempre diverso dagli
altri: trattiamolo bene, e ci accompagnerà nel percorso di vita nel modo giusto.
Avevano ragione gli antichi romani: “Mens sana in corpore sano”! Se
vogliamo basta poco: dipende solo da noi.
A domani.
Mario
Vincere lo stress con lo yoga |
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