lunedì, ottobre 05, 2020

FACCIAMO CHIAREZZA SULLA SCADENZA DEGLI ALIMENTI. DOPO AVER LETTO LE ETICHETTE CON ATTENZIONE, SCOPRIAMO COSA SIGNIFICA “DA CONSUMARSI PREFERIBILMENTE ENTRO IL”.

 


Oristano 5 ottobre 2020

Ormai da tempo la legislazione dell’Unione Europea per la sicurezza alimentare ha previsto l’obbligo di indicare nei prodotti alimentari venduti al pubblico la data di scadenza. Vi sono però due tipi di etichette, da leggere con attenzione, in quanto hanno un significato abbastanza diverso. Alcune etichette riportano scritto “da consumarsi preferibilmente entro il”, mentre altre riportano la dicitura “da consumarsi entro il”. Ecco, ai consumatori non dovrebbe mai sfuggire questa differenza, che è particolarmente importante. Vediamo perchè.

Innanzitutto, mai confondere il significato reale della dicitura “da consumarsi preferibilmente entro il” (il termine inglese Best Before Date è più noto come BBD), con l’altra “da consumarsi entro il”, perché le cose cambiano di molto. Non pochi consumatori, infatti, leggendo con superficialità l’etichetta, gettano via il cibo dichiarato “BBD”, mentre questo risulta essere, per un certo periodo, ancora buono da mangiare, alimentando uno spreco alimentare che potrebbe essere evitato. In realtà il cibo che porta in etichetta la dicitura “preferibilmente”, non è “scaduto – scaduto”, nel senso che è ancora consumabile e quindi ancora buono! Vediamo meglio, allora, cosa si intende realmente con la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro il”.

“Da consumarsi preferibilmente entro il” indica il cosiddetto “Termine minimo” di conservazione (TMC); dopo questa data il prodotto potrebbe perdere alcune sue qualità organolettiche (sostanzialmente: avere un sapore meno buono e una consistenza diversa), ma è commestibile senza rischi per la salute. Si trova su alimenti congelati, refrigerati, essiccati (come pasta o riso), in scatola e altri ancora, come per esempio l’olio. La regola generale prevede di conservare questi alimenti come indicato sulla confezione e generalmente in un luogo fresco, asciutto, non umido, lontano da fonti di luce e di calore; quindi se la confezione appare integra, non mostra punti danneggiati o rigonfiamenti, potete aprirla, annusare il prodotto e, se non appaiono diversità, consumarla senza rischi.

Le etichette che troviamo sui prodotti sono apposte indicando il giorno, il mese e l’anno per i prodotti che si possono conservare per meno di tre mesi, il mese e l’anno per quelli che si conservano tra i 3 e i 18 mesi e solo l’anno per quelli che durano più di 18 mesi. Solo pochi alimenti hanno una scadenza prestabilita dalla legge, come il latte fresco (7 giorni dal confezionamento) e le uova (28 giorni). Per gli altri, la durata viene stabilita dai produttori tenendo conto della materia prima, della lavorazione, della conservazione e di altri fattori; i produttori indicano di solito una scadenza prudente ed è quindi possibile consumarli anche qualche giorno dopo.

Ci sono anche prodotti per cui non sono previste etichette con la scadenza. Sono i prodotti ortofrutticoli freschi (tranne quelli tagliati e sbucciati), vini e superalcolici, sale da cucina, zucchero allo stato solido, aceti, prodotti da forno come pane, focacce, dolci di pasticceria (che in teoria vanno consumati in giornata), salumi e formaggi da banco (per cui si indica la temperatura di conservazione), caramelle e gomme da masticare. Ecco alcuni esempi e consigli per una corretta conservazione.

Lo yogurt dura più o meno un mese dalla messa in barattolo, ma si può mangiare anche fino a una decina di giorni dopo: non sarà cattivo né farà male, avrà semplicemente meno fermenti lattici. Controllate però che sia stato conservato correttamente e che la confezione sia integra, annusatelo e assaggiatelo per sicurezza. La farina bianca si può consumare anche anni dopo la scadenza. Secondo il New York Times, se è ben conservata «l’età non conta»; il tempo minimo di conservazione dell’olio di oliva è di 18 mesi dalla data di imbottigliamento. Se l’olio va a male è perché non è stato conservato bene. I cibi in scatola, come pelati, legumi e tonno, possono durare anche un anno oltre la data di scadenza, a patto che siano stati conservati in luogo fresco e asciutto e che la confezione sia integra.

Il miele si conserva per anni perché la gran quantità di zucchero, di sostanze antibatteriche e di acidi previene la formazione di batteri. Si rovina a causa delle alte temperature e della luce diretta, che modificano il sapore e ne scuriscono il colore. Anche in questo caso, resta comunque commestibile, soltanto risulterà meno buono. Fagioli, lenticchie, ceci e legumi secchi durano anni dalla scadenza, ma possono diventare più duri e vanno lasciati in ammollo in acqua più a lungo prima di essere consumati. Il New York Times consiglia di non cucinarli con pomodori e salse, perché l’acidità potrebbe aumentare il tempo necessario ad ammorbidirli.

Le spezie durano praticamente all’infinito: sono sempre commestibili, semplicemente perdono il sapore. Tenetele lontane dalle fonti di calore, dall’umidità e dalla luce del sole. È meglio comprarle intere, perché possono conservare l’aroma fino a 4 anni, mentre quelle macinate ne durano solitamente due. La paprika, il pepe, il peperoncino si conservano meglio in frigorifero. Lo stesso vale per i semi, che è meglio conservare in barattoli di vetro, ceramica o latta, se ermetici; quelli di sesamo e di papavero teneteli in frigorifero. La frutta secca, che è molto grassa, tende a irrancidirsi in pochi mesi, in particolare le noci: il New York Times consiglia di tenerle in frigo per allungare il periodo.

La data di scadenza indicata sulle confezioni di caffè non va oltre i 18 mesi, ma lo si può consumare per altri sei a patto che non venga conservato in luoghi umidi o a contatto con fonti di calore e mettendo in conto la perdita di aroma. Il caffè solubile (come i prodotti liofilizzati in generale) può durare anche un anno dopo la data di scadenza, a patto che si trovi in confezioni integre e chiuse ermeticamente. È anche possibile conservarlo in freezer per alcuni anni, nei sacchetti appositi.

Le confetture e le marmellate in barattolo di vetro chiuso si conservano per anni ma una volta aperte è meglio consumarle nel giro di 10-15 giorni o comunque finché non si formano muffe. I biscotti e i cracker chiusi si possono mangiare anche qualche mese dopo la scadenza, ma potrebbero aver perso croccantezza: usateli per preparare dolci come le cheesecake. Stesso discorso per il cioccolato: quello fondente dura di più di quello al latte, anche fino a un anno se lo conservate ermeticamente in buste scure, protetto dalla luce. Il cioccolato al latte si può mangiare qualche mese dopo, ma sarà meno buono ed è possibile che il burro di cacao affiori in superficie, ricoprendolo di una patina biancastra (è meno bello da vedere ma comunque commestibile).

Il pane dei supermercati è ricco di conservanti e può restare soffice per settimane. Quello comprato fresco dal fornaio potrebbe essere duro o gommoso già il giorno dopo (così come quello che fate in casa, anche se con la pasta madre dura un po’ di più); il New York Times consiglia di tagliarlo a fette o nella quantità che vi serve e metterlo in freezer, per poi lasciarlo scongelare o tostarlo all’occorrenza volta per volta.

La carne si mantiene qualche giorno dopo la data di scadenza, ma fate molta attenzione: quella macinata e le salsicce, essendo lavorate, sono più esposte al proliferare di batteri ed è meglio consumarle nel giro di 24 ore dall’acquisto. Anche la carne di pollo si deteriora velocemente e andrebbe mangiata entro la data di scadenza. Il pesce fresco può durare al massimo qualche giorno dalla data di scadenza. I filetti di pesce congelato, come salmone e merluzzo, possono durare qualche altra settimana dalla scadenza a patto di conservarli in freezer ad almeno – 5 °C.

Cari amici, credo che la grande saggezza ed esperienza di cucina che possiedono le nostre donne (oltre agli uomini che amano la cucina), sia la garanzia migliore! Evitiamo, dunque, ogni spreco possibile, perché le risorse del pianeta sono sempre di meno e lo spreco è un delitto che nessuno di noi dovrebbe mai commettere!

A domani.

Mario


 

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