Oristano 31 Agosto 2020
Cari amici,
Chiudo il mese di agosto,
dedicando il mio ultimo post del mese al mio Paese d’origine: BAULADU. Voglio
elogiare la sua amministrazione comunale, governata dal dinamico sindaco Davide
Corriga, che non perde occasione per regalare al suo (e mio) Paese un’estate
sempre più interessante, in particolare dal punto di vista culturale. Quest’anno
uno degli avvenimenti estivi più importanti è stato lo spettacolo portato in
scena da Paolo Floris “GRAMSCI SPIEGATO A MIA FIGLIA”.
Allestita nello spazio
antistante il Centro Civico Culturale alle ore 21.30 di giovedì 27 agosto, ha avuto
luogo l’interessante rappresentazione teatrale “Gramsci spiegato a mia
figlia”, opera di Paolo Floris e da lui stesso recitata, accompagnata dalle
musiche di Luca Cadeddu Palmas. Nonostante le rigide norme che regolano gli
spettacoli in questo delicato periodo in cui tutti stiamo combattendo per cercare
di frenare la diffusione del Coronavirus, la partecipazione è stata di ottimo
livello.
Tanti gli spettatori
interessati (l’ingresso era free di costi, ovvero gratuito), che non hanno voluto
perdere l’ultimo spettacolo culturale in calendario nell'attuale stagione estiva,
animando le vie e le piazze del piccolo ma laborioso centro dell’Alto
Oristanese. Considerato, come detto, le vigenti normative anti Covid-19, i
posti a sedere erano previsti distanziati e limitati. L’accesso, inoltre, era
consentito solo se in possesso della relativa mascherina protettiva e previa
misurazione della temperatura corporea.
Paolo Floris, con la
verve di sempre, ha calamitato l’interesse degli spettatori, raccontando,
tramite l’utilizzo di un particolare dialogo, la reale, concreta storia di un Gramsci
non solo politico illuminato ma anche padre affettuoso, evidenziando in modo
semplice ma efficace i cardini fondamentali del suo pensiero. Nella scena
rappresentata, libera da fronzoli e orpelli ma allestita in maniera scarna ed
essenziale, gli spettatori sono stati attratti dalla professionalità e capacità
dell’attore, che, dialogando con Nina, un bambolotto di pezza che nella
finzione teatrale rappresentava la figlia di nove anni, riportava il lucido
pensiero del nostro grande, sfortunato uomo politico e di cultura.
Paolo Floris, con grande
maestria, partendo dalle domande incalzanti della bambina, ha ripercorso la
tormentata e difficile vita di Antonio Gramsci, utilizzando un linguaggio
semplice e diretto, talvolta ironico.
Floris, partendo dalla sua infanzia a
Ghilarza, ha ripercorso gli anni della sua formazione, prima a Cagliari e poi a
Torino; ha ricordato poi la sua attività giornalistica e quella di partito, compreso
il suo ‘periodo russo’, dove tra l’altro incontrò l’amore, arrivando poi al
periodo finale: quello dell’elezione in Parlamento, fino al periodo più buio,
quello della persecuzione del regime fascista, con la triste esperienza del carcere,
nel quale scrisse le Lettere e i Quaderni.
Amici, uno spettacolo di alto
valore culturale, che, simulando le domande della bambina e le risposte date dal padre, hanno
consentito allo spettatore di scoprire le diverse sfaccettature del pensiero
gramsciano, spesso poco note; differenze importanti, come la necessità dello
studio e della cultura, sia per il singolo che per la società, la differenza
fra destra e sinistra, i rapporti fra le classi sociali e l’importanza
dell’impegno individuale davanti alle ingiustizie. Il tutto messo in evidenza
in modo semplice, adatto a tutti, partendo proprio dalla conversazione con una
bambina di nove anni.
Una conversazione davvero ben
articolata, a tratti ironica e divertente, come le tante che avvengono tra un
padre e una figlia bambina. Gli spettatori hanno potuto così riscopre un
Gramsci più umano, innamorato della sua bambina, seppure sempre impegnato, fino
alla fine, nella sua lotta politica. Un Gramsci ancora oggi tanto attuale, capace di darci il giusto suggerimento e le risposte adatte alle domande cruciali
del nostro tempo! Un invito a riflettere per quali valori siamo ancora disposti a combattere, una riflessione su 'dove vogliamo
andare', su che mondo vorremmo, per noi e per i nostri figli.
Cari amici, credo che
tornando a casa gli spettatori siano tornati arricchiti interiormente, nel loro pensiero e nelle
varie, individuali, opzioni di lotta da portare avanti, per poter mantenere vive dignità e rispetto e garanzie per il futuro, in particolare quello delle nuove
generazioni. Bauladu si conferma così sempre in prima linea, per le numerose iniziative
culturali portate avanti.
Il mio grazie personale a
Davide Corriga, giovane e dinamico Sindaco del mio caro Paese d’origine Bauladu, che resta per me la mia vera Patria. A Davide, che mi onora sempre della sua amicizia, ed a tutta
la sua Giunta, composta in gran parte da validi e dinamici giovani i miei sinceri Auguri,
e i miei complimenti, perché riuscite, ogni giorno di più, a rafforzare il mio amore per il
mio piccolo, grande Paese!
A domani.
Mario
Bauladu, spazio zona San Lorenzo.
Nessun commento:
Posta un commento