venerdì, agosto 21, 2020

NELL’ANTICA ROMA ERA IN VIGORE LO “IUS OSCULI” UNO STRANO ‘DIRITTO DI BACIO’ DELLA DONNA SPOSATA, RISERVATO A MARITO, PADRE E FRATELLI, CHE NON AVEVA NESSUNA VALENZA SESSUALE.


Oristano 21 agosto 2020
Cari amici,
Nell’antica Roma per lungo tempo restò in vigore una curiosa norma: ogni donna sposata era obbligata a lasciarsi baciare sulle labbra oltre che dal marito, dal padre e dai fratelli, ogni qualvolta le fosse stato richiesto. Poiché questo atto non aveva nessuna implicanza sessuale, bisogna necessariamente comprendere quale fosse la necessità di regolamentare un gesto così privato e riservato, allargato oltre che al marito ai familiari. In realtà il motivo esisteva e come!
In quei tempi alle donne era proibito consumare del vino puro, bevanda riservata ai soli uomini. Il divieto era però rivolto solo alle donne honestae, quelle dalla vita proba e onesta, non certo alle probrosae, le donne di malaffare, che invece spesso partecipavano ai banchetti per soli uomini. Le donne oneste invece, alle quali era severamente vietato bere, dovevano sottoporsi a questo "bacio" (da parte non solo del marito ma dal padre e fratelli) proprio per accertare che non avessero violato il divieto.
A noi può far sorridere una norma del genere, ma se focalizziamo meglio la nostra attenzione, in realtà questo bacio, questo far "assaggiare" le labbra e l’alito agli uomini della famiglia era proprio un primordiale alcool test! L’accertamento, in caso di violazione, procurava alla donna conseguenze pesantissime. Se sorprese infatti a bere o aver bevuto alcolici, non solo potevano essere ripudiate, ma per questo reato era prevista addirittura la pena di morte!
In quei tempi, amici, il motivo per cui alle donne non era permesso di bere vino, derivava dal fatto che i Romani collegavano il vino con l'adulterio. Lo stordimento provocato dal vino invita la donna ad essere licenziosa, per cui tanto valeva vietare in assoluto l’uso dell’alcool. Ed allora, quando il padre, il marito o gli altri componenti della famiglia davano alle loro donne dei baci sulle labbra, era perché attraverso la bocca, essi ricercavano l'odore del vino. E una volta gli uomini trovavano prove e tracce di vino, la donna veniva giudicata per il misfatto compiuto (o in tribunale oppure in una riunione domestica), dove il marito faceva da giudice, giuria e boia, e col consenso dei congiunti e nel rispetto della legge veniva eseguita la sentenza, punendo anche con la morte la donna imputata di un delitto capitale.
Cari amici, mentre noi oggi al significato della parola “Bacio” possiamo dare una miriade di significati, da quello casto a quello più erotico, presso gli antichi romani il ‘baciare’ aveva una terminologia specifica a seconda del fine. Nella lingua latina vi sono tre vocaboli per indicare il bacio: osculum, savium e, basium. 
Nel graduale passaggio dal latino al volgare, il nostro “bacio” è derivato proprio da basium, che era il termine ‘popolare’, preso dal linguaggio del volgo, mentre i primi due termini si sono persi nel tempo. In particolare il termine savium (o suavium) era l'“osculum luxuriosum”, ovvero il bacio di forte carica passionale, diciamo “alla francese”.
Isidoro, vescovo di Siviglia e autore del VII sec. d.C., scriveva: «diciamo di dare un osculum in famiglia, un basium alla moglie, un savium alla prostituta». Così, in dettaglio, l’osculum indica l’amore familiare, il basium l’affetto coniugale, il savium il piacere. Un tale, tanto fantasioso quanto ironico, sull'argomento ha messo nero su bianco questi versi: “Mentre il basium è proprio del coniuge, gli oscula si danno in famiglia ed agli amici, e i piacevoli savia sono scambiati con piccole labbra lascive”».
In campo letterario “osculum” risulta il termine più attestato; nel cristianesimo “l’osculum pacis” (bacio della pace) si diffuse già nei primi secoli del cristianesimo, per cui si diffuse l’usanza di scambiarsi la pace con dei baci casti sulle labbra, in segno di fratellanza. Consuetudine in realtà già esistente e quindi non così nuova, se pensiamo che già lo storiografo greco Erodoto affermava che presso i Persiani, coloro che appartenevano allo stesso ceto sociale si salutavano con un bacio sulle labbra, mentre il bacio era sulla mano per i subalterni.
Cari amici, tornando al cristianesimo, ben presto la pratica de “l’osculum pacis” fu giudicata inappropriata e, dopo essere rimasta per un certo periodo in auge, ma consentita solo tra membri dello stesso sesso, fino poi, col tempo, a ridursi ad una semplice stretta di mano, come nella liturgia attuale, quando ci si scambia la pace prima dell’eucarestia.
Insomma il bacio, cari amici ha davvero una storia lunga e tormentata!
A domani.
Mario



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