Oristano 10 novembre 2019
Cari amici,
Ireneo Picciau è uno psicologo e psicoterapeuta bravo e simpatico, della cui amicizia mi onoro. Dopo una vita
trascorsa ad analizzare menti umane, con la sua fervida e intrigante intelligenza
esplorativa ha voluto proseguire, anche nell’età della pensione, nella sua attività
di ricerca dell’inconscio, cimentandosi in diversi romanzi, nei quali ha cercato di
mettere a frutto proprio le sue profonde conoscenze sull’essere umano.
Ciò considerato, il
romanzo pubblicato di recente, “Luca che visse due volte”, risulta sotto
questo aspetto un capolavoro, in quanto le situazioni intricate, sapientemente
rappresentate, affrontano temi a lui congeniali, che vanno dall’analisi introspettiva
dell’Io all’ansia che colpisce l'uomo in situazioni impreviste; nel libro Ireneo
affronta un tema alquanto spinoso: l’irrisolto dilemma della possibile vita dopo la morte
fisica, enigma che attraversa e lacera il nostro inconscio, tra spiritualità e
materialità, tra individualismo, egoismo e altruismo.
“Luca che visse due
volte” è un romanzo particolare, sotto certi aspetti complesso
e anche atipico. In realtà Ireneo mette sul tappeto problematiche difficili da
capire e accettare, lanciando sul problema un sasso nello stagno, ma senza provare a dare una
soluzione, lasciando al lettore la sua personale interpretazione degli angoscianti problemi
presenti nel romanzo. Il tema affrontato è tanto delicato e coinvolgente, arricchito
tra l’altro da un contorno di situazioni intricate, che spaziano dall’ansia
esistenziale alle situazioni da libro giallo, miscelando noto e ignoto, in un
mix che avvolge il lettore come una spirale fino alla fine, togliendogli quasi
il respiro fino all’ultima riga.
In sintesi la trama del romanzo
è tessuta su una famiglia tipica, quella Lara e Fabrizio; una coppia giovane con
un figlio, Luca, che ha 4 anni. Una famiglia come tante altre, con la loro vita
ordinata e il tran tran quotidiano, che vive senza troppi patemi d’animo; fino a quando,
però, succede qualcosa che all’improvviso sconvolge la loro vita in modo inaspettato.
Il loro bimbo, Luca, comincia a manifestare comportamenti stranissimi, davvero
atipici per un bambino della sua età; la sua voce cambia stranamente tono, simile
a quella di un adulto (bassa e roca), e, con questa voce impropria, dichiara ai
genitori di avere già vissuto, in precedenza, un’altra vita, in un’altra
famiglia!
Il suo racconto sconvolge
i genitori, che pensano che qualcosa di grave sta succedendo al loro figlio. L’idea
che il loro piccolo si sia re-incarnato non è accettata, e quanto sostenuto appare
come una pazzia. Eppure Luca sostiene di aver vissuto a Roma, figlio di un’altra
famiglia, fino all'età di 28 anni e di essere morto assassinato da persone ignote. Lo
scetticismo dei genitori diventa palpabile: essi pensano ad una malattia mentale di
Luca e iniziano il calvario di consulto di medici e specialisti per provare a curarlo. La
soluzione, però non appare a portata di mano e nulla cambia.
Allora Lara e Fabrizio,
nell’intento di non trascurare nessuna possibilità per arrivare alla verità, decidono
di approfondire quanto sostenuto dal loro piccolo. Ecco allora che partono per
Roma, alla ricerca del personaggio che Luca sostiene di essere stato nell’altra
sua ipotizzata esistenza terrena. Arrivati a Roma, la città del suo “alter ego”, le
tessere del puzzle cominciano a comporsi. Incontrano Elisa, sorella del giovane
assassinato (ovvero il Luca nella sua prima vita) e la sua fidanzata Gianna; entrambe, al racconto di Luca, restano profondamente sconvolte, incredule
soprattutto per i precisi particolari riportati da Luca, qualcosa che appare
impossibile che il bambino potesse conoscere!
Durante il periodo del soggiorno a
Roma un giorno che Lara, Fabrizio e Luca stanno facendo una passeggiata in centro, il
bambino all’improvviso si ferma di fronte ad un manifesto elettorale: nell’immagine
di un candidato alle imminenti elezioni regionali del Lazio Egli dice di riconoscere
le precise sembianze del suo assassino! Lo sconvolgimento della famiglia a
questo punto raggiunge l’apice. E a questo punto il romanzo assume tutti i contorni e le vesti di un giallo!
Ireneo, amici, in realtà è bravo
anche in questo settore romanzesco! Qui la storia di Luca cambia binario; a prendere
in mano le redini di un'indagine sui fatti ipotizzati è un giovane Commissario di polizia che, con
pazienza certosina, troverà il bandolo della matassa, dando soluzione alla vicenda.
Seppure senza svelare tutti i particolari e i retroscena descritti nel libro dall’autore, dico solo che l’indagine porterà all’arresto degli autori del delitto. Il finale, come ben sapete, non deve mai essere svelato nella recensione del libro, perché lo debbono scoprire, pagina dopo pagina, i lettori. Sappiate, comunque, che i colpi di scena non mancano, degni di un vero libro giallo scritto da un maestro del brivido!
Seppure senza svelare tutti i particolari e i retroscena descritti nel libro dall’autore, dico solo che l’indagine porterà all’arresto degli autori del delitto. Il finale, come ben sapete, non deve mai essere svelato nella recensione del libro, perché lo debbono scoprire, pagina dopo pagina, i lettori. Sappiate, comunque, che i colpi di scena non mancano, degni di un vero libro giallo scritto da un maestro del brivido!
Cari lettori, un grande
plauso all'amico Ireneo Picciau (siamo rotariani entrambi, soci del club di Oristano), che nel libro affronta un argomento così difficile
e particolare come quello della reincarnazione. Ireneo, già autore di altri
romanzi, oltre a diversi saggi sulla comunicazione, nel libro mette a frutto in
modo eccellente le sue capacità professionali di psicologo e psicoterapeuta,
sapientemente miscelate con le sue doti di buon “giallista”!
Suggerisco a Voi amici di
leggere l’interessante libro, già disponibile nelle librerie della nostra
città. Ne vale la pena, credetemi!
A domani.
Mario
Ireneo Picciau tiene una conferenza al Rotary di Oristano, dove è socio.
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