mercoledì, novembre 27, 2019

LA TECNOLOGIA PUÒ MITIGARE LA SOLITUDINE DEGLI ANZIANI NELLE CASE DI RIPOSO. CON INTERNET SI RICREANO AMICIZIE, CONTATTI, E SI PUÒ VIVERE MEGLIO L’ETÀ DELLA RIFLESSIONE.


Oristano 27 novembre 2019

Cari amici,

L’Italia tra i diversi primati negativi ne vanta qualcuno anche abbastanza positivo: è uno dei Paesi più longevi al mondo, secondo solo al Giappone. La longevità, in particolare in alcune zone (dette "blue zone" come la Sardegna), è davvero alta, con la presenza di un notevole numero di centenari. Il continuo aumentare dell’invecchiamento, se da un lato possiamo considerarlo di grande positività, dall’altro ci porta anche a dover creare delle nuove strutture di accoglienza, luoghi residenziali più noti come “Case di riposo”, dove gli anziani trascorrono gli anni finali dell’esistenza. 
Chi ha avuto occasione di visitare queste strutture dove g li anziani trascorrono le loro giornate, si rende immediatamente conto del senso di solitudine che vi aleggia, con gli anziani seduti in silenzio, in sala ricreazione o in giardino, quasi a meditare sul loro passato giovanile e lavorativo, in preda a riflessioni e rimpianti. L’ozio, rendiamocene conto, non aiuta a trascorrere una vecchiaia serena! Una giornata grigia e monotona, si ripercuote sia sul morale che sullo stato di salute fisico e psichico. Se da un lato le cure mediche ci sono e risultano abbastanza disponibili, risulta anche necessario ri-creare interessi, insomma, rendere gli anziani ancora partecipi di attività che consentano loro di avere uno spicchio di vita attiva. 
Certo, non si può negare che nelle sale di lettura a loro disposizione si passa del tempo leggendo, conversando e giocando a carte, ma è sicuramente possibile fare di più per ricreare in loro un maggior interesse; per esempio, volendo, potrebbero essere messe a loro disposizione le più moderne risorse tecnologiche oggi disponibili. I nuovi strumenti digitali, opportunamente scelti, potrebbero rendere meno solitarie e alienanti le giornate degli anziani nelle case di riposo, come ad esempio insegnando loro l’uso del computer! Ad oggi, amici, sono disponibili molti modelli leggeri, portatili e tablet, che potrebbero essere usati senza fatica dagli anziani.
Una volta avviati all’uso del computer, attraverso i moderni programmi oggi in uso essi potrebbero davvero superare e risolvere “quell’isolamento sociale” in cui gran parte degli anziani di norma cade. Il computer è una finestra sul mondo, dalla quale l’anziano può ancora interloquire con tanti contatti vecchi e nuovi, rinsaldando antiche amicizie e facendone di nuove. Programmi come i social o Skype, per citare i più in uso, potrebbero davvero rivitalizzare le lunghe e alienanti giornate trascorse dai ricoverati nelle case di riposo, dando loro ancora un certo, positivo senso alla vita. Non dimentichiamo che è proprio la carenza di relazioni interpersonali, a creare solitudine che deprime e rende la vita ancora più arida. 
Attraverso il computer, la rete delle relazioni, reali e anche virtuali, darebbe un frizzo nuovo a molte delle persone diventate tristi e abuliche, che potrebbero così rivivere, avere ancora interessi, curiosità…e sentirsi ancora parte della società, anziché un inutile peso. Secondo studi e ricerche recenti, “il senso di solitudine è più frequente tra chi è ricoverato in strutture residenziali rispetto a chi risiede a domicilio”, come afferma Giovanni Lamura, direttore del Centro Studi e ricerche economico sociali per l’invecchiamento della Irca Irccs; intervenendo al convegno "MySOLI, svolto per accertare le tecnologie di possibile contrasto alla solitudine, riferite in particolare agli anziani ricoverati in case di riposo e RSA, come riportato dal giornale Redattore sociale. 
Il dato sconfortante è che il nostro Paese, fra i primi al mondo come longevità, è falcidiato dal calo della natalità. Un problema serio, che ci obbliga a pensare e trovare soluzioni sul come “Fare fronte all’assistenza di una popolazione che invecchia", ha sottolineato ancora il professor La Mura, ponendo mano a un problema reale che investirà sempre di più le famiglie e soprattutto il bilancio dello Stato. 
Con il continuo calo della popolazione, saranno necessarie soluzioni collettive al mantenimento dignitoso degli anziani, operazione fino a ora, per almeno l'80 per cento dei casi, svolta dai parenti più prossimi: coniugi, figlie o figli, altri familiari e in altri casi amici o vicini di casa. 
Ecco perché le strutture di accoglienza per anziani andranno riviste, rivisitate, utilizzando in modo speciale anche le nuove tecnologie informatiche, che possono rivelarsi un aiuto per gli anziani costretti a vivere senza il nucleo familiare a cui erano abituati. Questo comporterà non solo dotare queste strutture degli strumenti informatici necessari, ma anche di investire adeguatamente nella formazione digitale sia del personale di cura che dei familiari degli anziani ricoverati in queste residenze collettive. 
Cari amici, ben venga la longevità, se però gli anziani potranno continuare a vivere dignitosamente, senza essere considerati un inutile peso, che non si vede l’ora di gettare via…
A domani.
Mario
Anziani felici al computer

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