Oristano
7 Settembre 2015
Cari amici,
In natura il “Mimetismo” rappresenta una delle difese
messe in atto per la sopravvivenza. Adattarsi all’ambiente è una necessità,
considerato che tutti sono circondati da nemici più o meno agguerriti.
Mimetismo, quindi, usato come una vera e propria strategia di combattimento, di
difesa, che sia animali che vegetali hanno adottato nel corso dell’evoluzione,
con il fine di aumentare le proprie possibilità di vita, in una natura spesso
avversa. Strategia che risulta utile in entrambi i sensi: come offesa e predare
così il nemico, oppure come difesa, per minimizzare il rischio di diventare, di
conseguenza, preda.
Questo incredibile
fenomeno che possiamo notare in natura ogni giorno, dagli animali ai vegetali,
dai camaleonti alle orchidee, dagli insetti stecco all’insetto foglia,
incredibilmente lo ritroviamo anche in sistemi più elementari, come nel sistema
cellulare del nostro organismo. Qui, cellule modificate, che possiamo definire “impazzite”,
cellule deviate, si mimetizzano furbescamente, evitando di essere neutralizzate
dal sistema immunitario, riuscendo a sopravvivere ed a moltiplicarsi, creando nell’organismo
il cancro, il tumore.
Le cellule tumorali,
una volta preso possesso dell’organismo, mettono in atto un’immediata lotta per non morire: cercare di ingannare le sentinelle del nostro corpo deputate a fare la
guardia contro i nemici. Queste cellule mutate, diventate nemiche dell’organismo,
possiedono un’incredibile e sorprendente capacità mimetica: per esempio diventando
una specie di “cavallo di troia” con l’adozione di alcuni comportamenti tipici
di altri meccanismi cellulari (come i linfonodi), ingannando di conseguenza le
difese immunitarie. In questo modo esse possono moltiplicarsi senza mettere in
allarme il nostro sistema difensivo.
Gli scienziati hanno ripetutamente
cercato soluzioni per scoprire prima e combattere poi questi “mimetismi”,
queste strategie, adottate di volta in volta per evadere la sorveglianza del
sistema immunitario. Di recente un meccanismo chiave è stato scoperto dal
Politecnico di Losanna (Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne, EPFL). Uno
studio condotto dall'equipe di Melody Swartz, professore e direttore del
laboratorio di meccano-biologia e morfogenesi (LMBM), ha scoperto come un
tumore riesce ad evitare l'attacco da parte del sistema immunitario: vestendo i
panni di un linfonodo e, dopo aver neutralizzato il sistema di difesa, creando
l'ambiente favorevole al suo sviluppo. Questa scoperta, pubblicata su Science e
Science Express il 25 marzo scorso, ha messo in luce l'importante ruolo che
assume il sistema linfatico nella malattia.
«Il tumore inganna il
corpo umano facendosi passare per un tessuto sano»,
afferma Melody Swartz.
Per comprendere a fondo
come riesca a farsi tollerare dal sistema immunitario, Swartz e la sua equipe
hanno concentrato i loro sforzi su una proteina chemoattrattiva normalmente presente nei nodi linfatici, e che
serve ad attirare i linfociti T ed a "programmarli" per svolgere le
funzioni immunitarie vitali e difendere l'organismo. I ricercatori hanno
scoperto che alcuni tumori sono capaci di secernere questa proteina e di
assumere l'aspetto esteriore di un linfonodo: attirando i linfociti T e
programmandoli esattamente come farebbe un normale linfonodo; in questo modo i
tumori riescono a farsi riconoscere come inoffensivi dal sistema immunitario e
a svilupparsi inosservati.
Poiché la maggior parte dei tumori non può
progredire se non sfuggendo alla sorveglianza del sistema immunitario, la
scoperta di questo complesso meccanismo mimetico potrà rivelarsi decisiva: «L'aver
scoperto che i tumori possono attirare linfociti T e "educarli in
situ" avrà delle implicazioni importanti, specialmente per quanto riguarda
lo sviluppo di nuove terapie immunitarie nella lotta contro il cancro»,
conferma la ricercatrice Jacqueline Shields.
Un’altra importante
ricerca su questo campo è stata portata avanti dal Dipartimento di immunologia
della Monash University di Melbourne. La responsabile della ricerca del
Dipartimento, Fabienne Mackay,
unitamente alla sua equipe di ricercatori, ha scoperto la “particolare tattica” con cui le cellule di un comune cancro del
sangue si moltiplicano mimetizzandosi, sfuggendo così al sistema immunitario. “Le
cellule sono molto abili e usano diversi trucchi per confondere le cellule
immunitarie, formando ‘cortine fumogene’ per impedire alle cellule immunitarie
di essere riconosciute come estranee (cancro)”, ha scritto Fabienne
Mackay sul sito dell'ateneo.
La scoperta apre la
strada alla formulazione di nuovi trattamenti, tali da permettere al corpo di
combattere il cancro stesso, in particolare la leucemia linfocitica cronica,
che attacca i globuli bianchi o cellule B che producono gli anticorpi per
combattere le infezioni. I trattamenti oggi utilizzati colpiscono le cellule B,
sia cancerose che sane, rendendo i pazienti più vulnerabili a infezioni
secondarie. La maggior parte dei pazienti, di conseguenza, muore per altre
malattie perché il loro organismo non le protegge più. Il sistema immunitario,
però, ora potrà essere riattivato da un farmaco che colpisce il pericoloso
congegno noto come TACI, o recettore del fattore di necrosi tumorale 13B. Il
TACI produce in abbondanza la proteina che inganna il sistema immunitario perché
accetti il cancro, e rende il sistema stesso incapace a combattere altre
infezioni. Colpendo il recettore, spiega la studiosa, le cellule B del paziente
restano vive e possono svolgere il loro ruolo positivo nel sistema immunitario,
compreso quello di attaccare le cellule tumorali. "La migliore arma che
abbiamo per combattere il cancro è il sistema immunitario. Può percepire la
presenza di un'infezione ed anche l'emergenza di un cancro", aggiunge
la dottoressa Mackay.
Cari amici, la scienza
continua la sua meravigliosa opera per salvaguardare la nostra salute. Queste
recenti scoperte di cui abbiamo parlato oggi, saranno fondamentali per
combattere malattie fino ad oggi considerate inguaribili. Abbiamo sempre
fiducia nella scienza e, ovviamente, fede in Dio, perché è da Lui che tutto
discende, scienza compresa.
Cia, a domani.
Mario
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