Oristano
1 Settembre 2015
Cari amici,
voglio iniziare le mie
riflessioni di Settembre trattando con Voi un argomento apparentemente poco
significativo, ma in realtà serio ed importante: la conservazione dei cibi con
la catena del freddo. Per molti di noi, un prodotto alimentare che sia congelato
o surgelato non fa differenza! Eppure c’è una differenza abissale tra i due
sistemi di conservazione. Congelare e surgelare non sono sinonimi, anche se
spesso capita di confondere i due termini: si tratta, infatti, di processi di
conservazione dei cibi che presentano differenze sostanziali. Vediamoli
insieme.
Congelare
i cibi nel nostro freezer è un procedimento "casalingo", che può
essere effettuato artigianalmente col fai date in qualsiasi cucina. Surgelare, invece, è un complesso procedimento
industriale, effettuato con apposite macchine, che comporta il raggiungimento velocissimo
di temperature molto fredde, tali da non pregiudicare lo stato dei cibi trattati. La
surgelazione deve avvenire in tempi rapidissimi (nella fase iniziale può
raggiungere anche temperature di -80° e restare, poi, entro i -18°). Questi
processi sono regolati da una legge (Decreto Legislativo n.110 del 27 gennaio
1992), che detta le norme da mettere in atto nei processi di conservazione dei
prodotti industriali. Nettamente diversa, invece, la conservazione casalinga,
quando si impacchetta del cibo e lo si conserva nel freezer, congelandolo e non
surgelandolo, senza la particolare applicazione di normative specifiche.
Per congelare i cibi
pur in assenza di obblighi di legge è necessario comunque attenersi a fondamentali
norme igieniche, sia per salvaguardare la nostra salute, che per poter conservare
al meglio il sapore e i valori nutrizionali degli alimenti che conserviamo. La
differenza sostanziale fra i due processi (surgelare o congelare) riguarda la
formazione dei cristalli di ghiaccio. Nel caso della surgelazione, avviene in
tempi così rapidi e a temperature così basse che i cristalli di ghiaccio che si
formano sono di piccolissime dimensioni, quasi invisibili. Nel caso della
congelazione, invece, I cristalli sono molto più grandi, comportano la rottura
delle strutture cellulari e una maggiore perdita d'acqua, visibile quando
avviene il processo di scongelamento; prima conseguenza della perdita dell’acqua
è che, insieme all'acqua, vengono perdute diverse sostanze nutritive.
All’atto pratico, ci
accorgeremo della differenza tra i due sistemi una volte che scongeleremo, per
consumarli, i prodotti conservati. Il prodotto surgelato, una volta riportato a
temperatura ambiente, sarà simile o identico al prodotto fresco; il prodotto
congelato, invece, a causa dell'acqua persa ed alla rottura delle strutture
cellulari, apparirà meno compatto, molliccio e sgocciolante dell’acqua uscita
dalle cellule.
Conservare i cibi mediante
la catena del freddo è senz’altro una grande scoperta fatta dall’uomo: il
segreto sta tutto nella velocità del processo congelante (assolutamente
ottimale nella surgelazione), che risulta fondamentale per evitare che il
prodotto venga alterato dall'azione di microorganismi potenzialmente nocivi. Questi
batteri, infatti, vengono bloccati dalla trasformazione dell'acqua in piccoli
cristalli di ghiaccio. Una raccomandazione: dal momento che inizia il processo conservativo,
l'alimento deve essere mantenuto ad una temperatura sempre intorno ai -18
gradi.
Cari amici, in tanti
ormai dipendiamo, nella nostra vita quotidiana, da tutta una serie di alimenti
surgelati e/o congelati. I ritmi della vita moderna non consentono, come in
passato, di mangiare cibi tradizionali freschi, preparati ogni giorno. Prima di
chiudere voglio farvi una raccomandazione, passarvi alcuni consigli relativi in
particolare ai “cibi congelati”; alcuni sono dei miti da sfatare e per questo
Vi prego di leggerli con attenzione, in quanto tutti ormai abbiamo in casa un
congelatore e la sua funzione pratica è sicuramente indiscutibile. Però è
necessario seguire alcuni “buoni consigli”, seguendo i quali potremo utilizzare
“al meglio” il prodotto conservato nel nostro freezer. Eccoli.
Partendo dal
presupposto, prima evidenziato, che i prodotti surgelati e i prodotti congelati
non sono la stessa cosa, non cadiamo nella falsa convinzione che gli alimenti
congelati in casa non scadono mai. La durata dei cibi congelati a casa dipende
in primo luogo dal tipo di freezer che possediamo. Esistono freezer, combinati
al frigorifero, oppure singoli a pozzetto, ognuno dotato di un numero di stelle
variabile da 1 a 4, che indicano la temperatura e il periodo di conservazione
garantito.
In sintesi possiamo
confermare che quelli con 1 stella garantiscono temperature di -6°C, ed i cibi
possono essere conservati per 1 settimana; quelli con 2 stelle hanno temperature
di -12°, e possono conservare i cibi per
due settimane; quelli con 3 stelle hanno temperature garantite di -20°, e i
cibi possono essere conservati per qualche mese; quelli con 4 stelle, hanno
temperature garantite di -30°, e i cibi possono essere conservati molto più a
lungo. La scadenza dipende anche da cosa stiamo congelando: in genere i piatti
pronti hanno un periodo di conservazione breve (1-3 mesi), la carne passa da 8
a 12 mesi a seconda del taglio, il pesce 6-8 mesi, la frutta, se congelata con
zucchero o sciroppo, anche 12 mesi.
Altro mito da sfatare è
che congelando i cibi si uccidono anche i batteri. Questo è falso, perché durante
il congelamento la vita degli alimenti continua. Certo, è rallentata dal
freddo, ma se contenevano batteri quando li avete messi nel freezer, questi non
muoiono: vanno piuttosto “in letargo”, per risvegliarsi a scongelamento
avvenuto. Detto in modo più scientifico: “i batteri non si dividono ma restano
capaci di farlo una volta tornati a temperatura ottimale”. La cottura è l’unico
modo per uccidere i batteri eventualmente presenti nei cibi. L’anisakis, il
temibile parassita intestinale che si può trovare in alcuni tipi di pesce
crudo, muore se questi restano in freezer per almeno 24 ore a una temperatura
di -20°C.
Altra regola da non
trascurare mai è questa: mai ricongelare il cibo precedentemente scongelato. Una
volta scongelato, il cibo può essere cotto e ricongelato successivamente. Per
dire: compro del pesce, lo pulisco e lo congelo. Dopo qualche tempo posso
scongelarlo, cucinarlo e congelarne di nuovo la quantità che mi serve. Questo
perché cucinandolo, ho ucciso i batteri. Se invece tolgo il pesce dal frigo, lo
faccio scongelare, quindi lo rimetto nel freezer perché ho cambiato idea sulla
cena, oltre a risvegliare i batteri li ho fatti moltiplicare!
Cari amici, alimentarsi è una necessità inderogabile dell’uomo e conservare correttamente i cibi ci consente di accantonare quello che al momento non possiamo consumare: l’importante è sempre il perfetto rispetto delle regole, perché altrimenti anziché ricavarne beneficio ci creiamo un ulteriore danno! Agiamo sempre con saggezza!
Cari amici, alimentarsi è una necessità inderogabile dell’uomo e conservare correttamente i cibi ci consente di accantonare quello che al momento non possiamo consumare: l’importante è sempre il perfetto rispetto delle regole, perché altrimenti anziché ricavarne beneficio ci creiamo un ulteriore danno! Agiamo sempre con saggezza!
Grazie, amici, a
domani.
Mario
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