Oristano
11 Novembre 2017
Cari amici,
Ho partecipato con vero
piacere lo scorso Giovedì 9, con diversi amici, all’incontro organizzato per
ascoltare l’interessante relazione del Prof. Nando Cossu sul tema “Medicina tradizionale in Sardegna”.
Per chi non conosce il dotto professore di Cabras, ecco un suo breve suo Curriculum
Vite, che aiuta a comprendere meglio chi è l’uomo e il valore delle sue straordinarie
e belle ricerche effettuate con grande passione.
Il Professor Nando
Cossu classe 1943 e nato a Cabras. Laureato in Storia e Filosofia
all’Università di Cagliari, ha conseguito il diploma di Specializzazione in
Studi Sardi con una tesi sulla medicina popolare in Sardegna. Insegnante per
anni ad Ales (le zone della Marmilla sono state fondamentali per le sue
ricerche) e poi dirigente scolastico, ha curato per la comunità Arci-Grighine
la sezione del Piano di sviluppo socio-economico dedicata alle tradizioni
popolari e alla cultura popolare. Dopo averlo ideato, si è occupato, fino alla sua
completa realizzazione, dell’allestimento e cura del Museo del giocattolo di
Ales.
La medicina popolare lo
ha sempre affascinato, approfondendo di continuo studi e ricerche. Oltre a vari
articoli, ha pubblicato il volume “Medicina popolare in Sardegna. Dinamiche,
operatori, pratiche empiriche e magiche” (Carlo Delfino Editore, Sassari, 1996),
“A luna calante. Vitalità e prospettive della medicina tradizionale in
Sardegna” (Argo, Lecce, 2005) e, ultima pubblicazione, “L’amore negli occhi.
“Rapporti fra i sessi e formazione della coppia nella società agropastorale
sarda” (Carlo Delfino Editore, Sassari, 2014).
Nei suoi libri Nando
Cossu riepiloga gli esiti della sua ricerca pluriennale, condotta in tutte le
province della Sardegna sui guaritori tradizionali e sulla loro pratica
terapeutica. Attraverso una indagine accurata e capillare, effettuata non a
caso ma servendosi di sicuri referenti locali (dagli amministratori comunali
alle Pro Loco), Egli ha intervistato oltre cinquecento persone, di cui oltre
quattrocento in modo diretto. L’indagine è stata condotta seguendo tre
direttrici: i guaritori, i fruitori e le aree di intervento. L’esito, reso pubblico
nei suoi libri, ha consentito di capire meglio un fenomeno in certi modi
fumoso, in parte nascosto o propagandato con i “si dice”, dove medicina
tradizionale e magia si mischiano in un intreccio difficile da sciogliere.
La relazione dell’altra
sera, seguita con attenzione e passione anche da ascoltatori esperti, ha messo
in luce l’interesse che ancora oggi in Sardegna la medicina tradizionale riesce
a catturare. Il professore, ha iniziato partendo dal presupposto che ogni
società, in ogni tempo, ha cercato di trovare, all’interno della propria Comunità,
i vari sistemi per risolvere i vari mali che colpivano i componenti, cercando
di gestire al meglio ed in modo collettivo le malattie.
In Sardegna il modello
di società agropastorale ancora oggi non si è estinto del tutto, sopravvivendo,
in alcune forme, in particolare nei paesi dell’interno. In questi centri
risultano ancora in auge, come nel secolo scorso, importanti riferimenti al sistema
di cure del passato. Sistema, quello della medicina tradizionale sarda, riscontrato
ancora valido, con una sua precisa struttura
ricca di saperi e con delle precise regole da seguire. Il sistema attuale è
supportato da una “pattuglia” di guaritori, ancora abbastanza numerosa, che continua,
come in passato, ad effettuare le diverse pratiche terapeutiche. Certo,
rispetto al passato le differenze esistono: manca però, in particolare, quel
contesto sociale di supporto prima esistente, quello del “vicinato”, vera
famiglia allargata, che era parte essenziale del contesto.
In passato le pratiche
terapeutiche relative alle cure ed alle cause che portavano alla malattia,
erano esercitate da persone ‘speciali’, soggetti che seppur in apparenza non
legati da regole specifiche, in realtà erano sottoposti ad un rigido controllo
sociale. La patente di guaritore non era certo assegnata da una Università, ma
veniva conquistata sul campo: era la bontà dell’intervento, i successi conseguiti,
a stabilire la validità e le capacità del guaritore, che in caso di insuccesso
ripetuto veniva isolato e messo da parte dalla Comunità. Certo, oggi il sistema
attuale di cura delle malattie è quello preponderante della moderna medicina,
anche se settori paralleli continuano ad affiancarlo.
Attualmente nel nostro
sistema di cura possiamo distinguere tre diversi settori: il settore
convenzionale, altamente professionalizzato, con percorsi di formazione
istituzionalizzati e col sostegno dello Stato; il settore popolare, cioè quello
della medicina tradizionale, non professionalizzato, con percorsi di formazione
"sui generis" (fuori dalle istituzioni convenzionali), comprendente
credenze e pratiche sia empiriche sia magiche, come patrimonio non gestito
dalle istituzioni; il settore non convenzionale e non tradizionale,
comprendente conoscenze e pratiche che non rientrano nei due settori
precedenti: naturopatia, riflessologia, yoga, musicoterapica, danza terapia,
shiatsu, pranoterapia, agopuntura ecc.
In Sardegna la presenza
e diffusione della medicina tradizionale, tuttavia, non sembra subire flessioni
drastiche: anzi si può sostenere che continua ad avere dimensioni importanti.
Le analisi anche recenti fatte dal professor Cossu, relative a tutti i paesi
della Sardegna, hanno messo in luce che i guaritori tradizionali ancora in
attività sono nell’Isola sicuramente oltre il migliaio; non solo, accanto alle
terapie tradizionali risultano ancora molto diffusi i riti magico-terapeutici:
dalla medicina dell’occhio ai riti scaramantici. Insomma, pare che su alcune
patologie l'intervento di carattere magico-terapeutico produca esiti di
guarigione di notevole interesse, tanto che le persone che ancora oggi fanno
ricorso a questo sistema di cura sono oltre centomila.
Cari amici,
personalmente sono stato protagonista (come malato) di un intervento magico-terapeutico,
quando ero ragazzo. Da quel momento il mio interesse verso questa medicina è
andato sempre in crescendo. Chi di Voi è curioso, può andare a rivedere i post
che ho pubblicato su questo blog, di cui vi do i link: eccoli.
http://amicomario.blogspot.it/2011/12/gli-antichi-riti-dei-guaritori-sardi_18.html
(del 18. 12. 2011) e
Chiudo con un
sincero grazie al Prof. Cossu, ad Antonio Ladu e Gian Filippo Grova che mi
hanno invitato a partecipare alla bella serata.
A domani.
Mario
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