Oristano 27 settembre 2021
Cari amici,
L’ex Presidente della Catalogna
Carles Puigdemont è stato arrestato nella tarda serata del 23 settembre
all’aeroporto di Alghero; era diretto in Sardegna per incontrare rappresentanti del
Movimento indipendentista sardo, oltre ai responsabili politici dell'isola: il Presidente
della Regione Christian Solinas e il Presidente del Consiglio regionale Michele
Pais. Proprio all’aeroporto di Alghero, unica città catalana d’Italia (ironia
della sorte), Puigdemont anziché simpatizzanti e autorità ha trovato ad attenderlo
le forze dell’ordine, che lo hanno fermato facendo scattare ai suoi polsi le
manette e accompagnandolo al carcere di Bancali, a Sassari.
Non certo casuale o
fortuito, il suo arresto: la visita del leader catalano era nota in tutta
Europa, dove – tra l’altro- Puigdemont circolava senza essere rincorso dagli agenti.
Indubbiamente, uno spinoso caso diplomatico che deve far riflettere, in particolare noi
sardi. Le manette ai polsi dell’uomo politico sono scattate sulla base di un
mandato d’arresto europeo emesso dalle autorità spagnole per reati contro
l’ordine e la pubblica sicurezza. Il parlamentare europeo, dopo l’arresto, è
assistito dall’avvocato Agostinangelo Marras, il noto legale sardo che si è occupato immediatamente della sua difesa.
Dopo aver trascorso la
notte nel carcere di Bancali, a Sassari, il leader indipendentista è rimasto pochissimo
in carcere, in attesa della decisione ufficiale della Corte d'Appello di
Sassari (sulla sua eventuale estradizione o sulla sua libertà). La giudice
della Corte d’Appello di Sassari Plinia Azzena, infatti, lo ha immediatamente liberato,
in attesa della sentenza. Alla gran folla che si era radunata immediatamente per
contestare l’arresto, l’avvocato
Agostinangelo Marras ha precisato che “a breve sarebbero state prese le
decisioni sulle misure da adottare, a prescindere dall'estradizione o meno",
aggiungendo che il leader indipendentista "stava bene, ed era fiducioso
che la questione si sarebbe potuta risolvere quanto prima, augurandosi di poter
tornare presto in libertà”.
Ebbene, come sappiamo, per
Puigdemont è avvenuta una “Scarcerazione lampo”: arrestato giovedì sera dalla
polizia ad Alghero, nel pomeriggio del giorno successivo la
giudice della Corte d’Appello di Sassari Plinia Azzena ha stabilito che
l’arresto di Puigdemont, seppure non era illegale, non motivava la necessità di applicare a carico dell’ex Presidente della Catalogna alcuna misura cautelare. La decisione in tal senso veniva accolta dalla procuratrice generale Gabriella Pintus. Ora la vicenda non è certo esaurita, perché resta da stabilire se Puigdemont dovrà essere estradato o
meno, decisione che sarà presto presa.
Il parlamentare europeo
era arrivato in Sardegna per partecipare a diversi incontri. Ad Alghero all’edizione
annuale dell’Adifolk, festa internazionale della cultura popolare catalana; il
leader era atteso assieme alla Presidente del parlamento di Barcellona, Laura
Borras, e ad altre figure istituzionali catalane. Ad Oristano, invece, domenica 26
settembre doveva partecipare all'incontro, organizzato dal gruppo “La Corona de Logu”, per discutere sull'autodeterminazione dei popoli. Un meeting con 70 amministratori comunali, tra consiglieri, assessori e sindaci indipendentisti sardi.
In Catalogna la notizia
dell’arresto ha destato non poco scalpore: il leader regionale catalano Pere
Aragones ha formalmente richiesto il “rilascio immediato” del suo predecessore.
“Chiediamo l’immediato rilascio di Carles Puigdemont”,
ha detto in conferenza stampa a Barcellona, spiegando che si sarebbe recato in
Sardegna per “stare vicino” all’ex leader, che guidò il fallito tentativo di
secessione della Catalogna dalla Spagna nell’ottobre 2017.
Gli esponenti ella
“Corona de Logu”, l’associazione degli amministratori indipendentisti sardi, alla notizia dell'arresto si
sono subito mobilitati. Davide Corriga, 36 anni, sindaco di Bauladu ed ex
Presidente e componente di spicco della Corona de Logu, con tono cupo, subito dopo l'arresto dell'ex Presidente
della Catalogna, ha commentato: "È doveroso parlarne, perché l'atto è
gravissimo". Intervistato da “La Repubblica”, sul rischio che Puigdemont venendo
in Sardegna poteva essere arrestato, ha risposto: "Assolutamente no. Puigdemont,
arrivato a tarda sera da Bruxelles - dove vive - è un europarlamentare che gode
di immunità e in questi mesi si è spostato senza problemi in tutta Europa: è
stato in Francia, a Parigi, in Danimarca, nel Regno Unito... Ripeto: senza
problemi".
“Perché, allora, è stato
arrestato ad Alghero”, ha insistito la Repubblica con Corriga. "Da quello che abbiamo
appreso, anche dal suo staff con cui siamo in contatto, la polizia doganale
l'ha fermato in virtù di un mandato di cattura internazionale spagnolo già
rigettato o sospeso dai tribunali di mezza Europa. È stato arrestato e
portato nel carcere di Bancali, a Sassari, dove ha trascorso la notte. In
mattinata è prevista a Sassari l'udienza di convalida del giudice ".
Cari amici che mi
leggete, credo che l’arresto nella nostra isola di Carles Puigdemont sia un brutto segnale che deve far riflettere molto noi sardi: tutti, ma proprio tutti, non
solo quelli prima menzionati che militano sotto “La Corona de Logu”. Per noi sardi questo arresto appare quasi come un forte monito: “attenti, non continuate a pensare che siete un popolo che anela all’indipendenza,
mal ve ne incoglierebbe!”.
A me questo arresto ha
preoccupato molto. Personalmente, più che nell’Europa delle Nazioni
(praticamente la gran parte nate con la forza) credo nell’Europa dei popoli, perché
a nessun popolo deve essere mai negata con la forza l’autodeterminazione.
L’arresto del leader della Catalogna, proprio ad Alghero, città catalana per
eccellenza, credo sia davvero un severo “avvertimento” per quelli che anelano all’indipendenza
del popolo sardo. Si, lo confermo: lo vedo proprio come un atto di forte valore simbolico di autoritarismo, un pesante monito per
noi sardi.
Amici che mi leggete, c’è, però, da dire, che a volte gli atti di forza come questo ottengono l’effetto contrario. Ieri, domenica 26, ad Oristano, ad accogliere Carles Puigdemont c’erano tutte le diverse anime dell’indipendentismo sardo. Davide Corriga, esponente di spicco de La Corona de Logu, persona seria e capace, che apprezzo e stimo, dopo l’increscioso episodio dell’arresto si era così espresso: “Se l'obiettivo dell’arresto di Puigdemont era quello di spaventare l'indipendentismo isolano, sappiano che questo ci spinge a lavorare con più forza, sempre seguendo i nostri principi di non violenza, onestà e democrazia". Ad Oristano la posizione de La Corona de Logu, guidata dal Presidente Maurizio Onnis (sindaco di Villanovaforru), è apparsa chiara e decisa: “Ripartiamo da qui!”.
A domani, amici.
Mario
Carles Puigdemont ad Oristano 26.9.2021 |
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