Oristano 5 settembre 2021
Cari amici,
Le grandi città, ogni
giorno che pasa, sono sempre più afflitte dal caldo, dallo smog e dall’inquinamento
che sta raggiungendo livelli di alta pericolosità. Per cercare di calmierare il
caldo torrido a Singapore è nato uno strano grattacielo, che, a differenza di
tutti gli altri, può essere definito un “grattacielo vegetale”, ideato da uno
studio di architetti con l’intento di abbassare la temperatura dell’edificio.
Nella città-stato asiatica, infatti, il clima tropicale e la progressiva
cementificazione hanno reso l’atmosfera così bollente che, in media, le
facciate degli edifici raggiungono anche 45 gradi di calore.
L’edificio, inglobato in una
torre rossa di alluminio, è alto 27 piani ed è interamente ricoperto da
differenti specie di rampicanti (sono ben 54 le specie di piante rampicanti presenti
lungo la facciata). È un hotel, “L’Oasia Hotel Downtown”, e sorge nel
cuore del quartiere degli affari di Singapore. Progettato dallo studio di
architettura WOHA, l’Oasia Hotel Downtown ha vinto il Best Tall
Building Worldwide (come miglior edificio alto del mondo), messo in palio dal Consiglio degli Edifici alti e dell’Ambiente urbano di Singapore,. Il grattacielo, costituito, come detto, da 27 piani, ospita 314 camere. L’ambiente interno gode, a differenza del resto
degli edifici della megalopoli, di una piacevole ventata di aria fresca, filtrata
e ricavata dal verde dei rampicanti.
Si, amici, questo
grattacielo, seppure immerso nel caldo tropicale, risulta avere ambienti
piacevolmente freschi all’interno; un luogo ricco di pittoreschi giardini, terrazze,
schermi verdi e spazi pensati per il relax. L’Oasia Hotel Downtown è già
famoso nel mondo, in quanto offre agli ospiti un servizio eccellente e una
gamma di comfort al di sopra delle aspettative. Situato nella centrale Tanjong
Pagar, l’Hotel Oasia Downtown dista solo 3 minuti a piedi dalla Stazione MRT
Tanjong Pagar; si trova, inoltre, a 400 metri dalla Singapore City Gallery e dal
Red Dot Design Museum e a 800 metri dallo Sri Mariamman Temple. Infine
l’Aeroporto della città, Changi, dista solo
18 km.
Indubbiamente questa
struttura è un nuovo modello di grattacielo che, grazie all’aggiunta del verde
che lo avvolge e ad una serie di giardini sempre verdi, gode di un raffreddamento
naturale delle sue superfici vetrate e degli interni. Il risultato complessivo
lascia senza fiato: l’imponente silhouette dell’edificio, coperto da una
facciata verde ed esuberante, fa da contrasto con il paesaggio urbano di
cemento e acciaio e offre un’esperienza davvero unica agli ospiti che
soggiornano in una delle trecento camere dell’hotel.
Tutte camere sono dotate
di interni climatizzati, una TV via cavo a schermo piatto e un bollitore. In
aggiunta, ogni sistemazione è provvista di bagno privato con vasca, set di
cortesia e asciugacapelli, oltre ad Wi-Fi in tutti gli ambienti. Infine, alcune
camere vantano anche un’area salotto. Anche la ristorazione è davvero
eccellente. Gli ospiti possono gustare la cucina italiana preso il ristorante
Oso, mentre The Marmalade’s Pantry serve una deliziosa cucina stile bistrot; in
aggiunta, il Cin Cin Bar offre quasi 100 tipi diversi di gin, un menù sfizioso,
spuntini e serate DJ. Infine per gli ospiti Club, a disposizione un’esclusiva
Club Lounge con una selezione di piatti, rinfreschi e bevande.
Ampio e spettacolare
anche lo spazio outdoor, collocato al piano 27, dotato di due grandi piscine e
di ampi spazi per riposare e rilassarsi in acqua con una vista mozzafiato sullo
skyline di Singapore. Lo studio WOHA, fondato dagli architetti Mun Summ Wong e
Richard Hassell, per gli interni si è servito dello studio dell’architetto e
designer spagnola di stanza in Italia, Patricia Urquiola, premiato nel 2018
come Best Tall Building Worldwide e Australasia, dal Council of Tall Buildings
and Urban Habitat di Chicago. Nel loro libro Mega City Garden City, pubblicato
nel 2016, gli architetti dello studio WOHA spiegano come landscape, urbanism
e architecture possono migliorare la vita nelle metropoli ad altissimo
tasso abitativo.
Cari amici, su questo
blog ho già parlato di giardini verticali, che iniziano ad essere presenti
anche in Italia nelle nostre grandi città; credo che questa sia la via giusta
per arrivare ad avere città più vivibili e meno inquinate. Ovviamente questo è solo
il primo passo, perché l’inquinamento delle città ha ben altri protagonisti: dalle
numerose auto a benzina o diesel presenti, agli impianti di riscaldamento a combustibili
fossili, dalla mancanza o carenza di verde pubblico a piccoli parchi e oasi
verdi per vecchi e bambini. Chissà se il futuro vedrà migliorare il vivere nelle
grandi megalopoli o se, invece, si potrà pensare (finalmente, grazie alla nuova
tecnologia) ad un ritorno ai piccoli centri…
A domani.
Mario
Nessun commento:
Posta un commento