Oristano
3 Marzo 2015
Cari amici,
che la natura abbia
rimedi per tutti i mali credo non sia solo una battuta! In natura troviamo sia i
rimedi che ci danno una mano per la salute del corpo e della mente, che quelli
che possono alleviare l’inquinamento delle grandi città, dove i fumi di scarico
sia delle auto che del riscaldamento e quant’altro derivante dalla
circolazione, appestano l’aria in modo sempre più grave.
Un progetto recente, finanziato
dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf), a cui ha partecipato anche il
Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria (Cra) con la sua Unità di ricerca per
il vivaismo a Pescia (Pistoia), ha ipotizzato di mettere in atto una soluzione innovativa “naturale” per
contrastare l’inquinamento dei centri urbani.
Studiata all’interno del progetto
MIA (Mitigazione dell’Inquinamento
Atmosferico), relativo all’ambiente
urbano e periurbano, la ricerca intende verificare e valutare le capacità (qualitative
e quantitative) delle varie specie arbustive e arboree, di assorbire le
sostanze dannose e inquinanti presenti nell’aria. Dopo aver selezionato le
piante più adatte, si studia ora come inserirle nel tessuto urbano, nell’intento
di creare delle vere e proprie barriere vegetali. La scelta ha privilegiato le
specie arbustive che crescono naturalmente negli habitat mediterranei, scegliendo
quelle capaci di assorbire per bene il particolato disperso nell’aria delle città
e prodotto da traffico, impianti termici e combustioni di tipo industriale.
Sono otto (8) le
“piante speciali” individuate, scelte fra le più idonee ad assorbire i veleni
circolanti, in quanto capaci di un efficace effetto anti-smog in grado di
ripulire l’aria delle nostre città ormai così tanto inquinate. Eccole le
varietà scelte:
Ilex
(Quercus ilex L.), Viburno, Viburno lucido, Corbezzolo, Fotinia, Alloro,
Eleagno e Ligustro.
A parte l’utilità che
ne deriverebbe, anche lo scenario estetico visivo sarebbe sicuramente molto
gradevole: potremo osservare a breve nelle nostre città lunghi filari di siepi
verdeggianti, barriere vegetali costituite in particolare da arbusti di habitat
mediterranei come alloro e corbezzolo, Fotinia ed Eleagno, viali alberati
di Quercus ilex e così via, tutte essenze queste che aiuterebbero non poco ad abbattere
metalli pesanti e Co2 presenti nell'aria.
Gli studi avviati dal
progetto MIA hanno evidenziato che l’aumento selettivo del verde, messo a
dimora in città in funzione anti-smog, risulterebbe particolarmente efficace in
quanto, oltre alla riduzione diretta dell’anidride carbonica, sarebbe in grado
anche di migliorare il microclima e di ridurre quindi l’uso dei combustibili fossili
di circa 18 kg/anno per ciascun albero messo a dimora. Ciascuna pianta inserita
in ambiente urbano è in grado di svolgere un’azione di riduzione della CO2
equivalente a 3-5 alberi forestali di pari dimensioni. Dotare le città di un
considerevole verde urbano risulterebbe quindi una scelta molto importante, per
compensare le sempre crescenti emissioni di anidride carbonica.
Ma come funziona,
direte Voi, l’azione di disinquinamento delle piante selezionate? È risultato
dagli studi che il piombo derivante dalle emissioni soprattutto del traffico, viene
intercettato e accumulato nelle foglie delle diverse specie vegetali; i
riscontri effettuati hanno messo in luce che i valori maggiori di assorbimento si
sono registrati nell’Eleagno, nel Ligustro e nel Viburno lucido. L’analisi ha
anche evidenziato che il deposito di inquinanti sulle foglie è progressivamente
aumentato tra Giugno e Agosto, in un periodo, quindi, con precipitazioni
praticamente assenti, mentre è diminuito con il verificarsi dei primi eventi
piovosi autunnali che, evidentemente, hanno dilavato parte del deposito.
I
confronti fra le varie piante utilizzate, attraverso l’analisi microscopica sulle
foglie, ha evidenziato che l’Eleagno è stato il miglior accumulatore di
inquinanti come il piombo, con lo 0.60 % dell'area fogliare coperta da PM,
mentre il ligustro è risultato, con lo 0.27 %, nettamente inferiore.
Cari amici, come avrete
potuto notare i rimedi naturali si stanno rivelando ben più efficaci di quelli
sintetici. La risposta alle mille domande che l’uomo si pone per migliorare la sua vita è una sola: sarà
la Natura, e solo lei a salvare il mondo! Ormai le grandi concentrazioni umane,
asserragliate in megalopoli praticamente invivibili, potranno salvarsi solo con
l’utilizzo delle straordinarie capacità presenti nel mondo vegetale, che nei
millenni è stato capace di sopravvivere e rinnovarsi, nonostante i numerosi
attentati a cui è stato sottoposto dall’uomo.
Credo che la natura, se
vogliamo trasmettere ai nostri figli questa terra ancora non del tutto
contaminata, dovrà essere rispettata molto di più. Se vogliamo lasciare questo
mondo vivibile anche per le future generazioni, impariamo a rispettare la natura
e ed amarla, non a violentarla come spesso facciamo. Spesso dimentichiamo che
nel mondo non siamo i padroni ma solo ospiti!
Ciao, a domani.
Mario
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