Oristano
22 marzo 2015
Cari amici,
oggi è la Giornata Mondiale dell'Acqua (in
inglese: World Water Day), una ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel
1992 (prevista all'interno delle direttive dell'Agenda 21), durante la Conferenza
di Rio. Essa cade ogni anno regolarmente ogni
22 marzo e serve da monito e raccomandazione a tutte le Nazioni facenti
parte dell’ONU, per promuovere e mettere in atto tutte quelle azioni possibili
per evitare gli sprechi di questo prezioso liquido. In questa giornata vengono
evidenziate, da parte dei vari Paesi, i bisogni e la necessità di risparmio
dell’acqua quale bene vitale, e tutte le azioni concretamente ancora da mettere
in atto per migliorarne la disponibilità.
Dieci anni fa l’Assemblea
Generale delle Nazioni Unite, con il coordinamento del Dipartimento degli Affari
Sociali, proprio il 22 Marzo del 2005 avviò una “Seconda Decade Internazionale” dedicata alle azioni intraprese in
favore dell'acqua. Ebbene, in questi 10 anni cosa è cambiato in meglio nel
mondo per rendere meglio fruibile, quantitativamente e qualitativamente, questo
indispensabile elemento? Per la verità poco e niente. Le varie Organizzazioni
non governative hanno messo in evidenza che ancora oltre un miliardo di persone non hanno accesso all'acqua pulita e potabile,
mentre in molti Paesi, così detti industrializzati, lo spreco continua in
maniera indecente.
Ci siamo mai chiesti
quanta
acqua noi consumiamo al giorno? E quanta ne sprechiamo? Ogni volta che
prepariamo un caffè, ogni volta che ci laviamo i denti, che laviamo frutta o
verdura prima di mangiarla, sprechiamo acqua. In media infatti consumiamo circa
40 litri di acqua al giorno per lavarci, circa 30 litri in cucina e circa 35
litri per la biancheria. Sono tutti dati incredibilmente esagerati, che possono
essere ridotti anche di molto, usando accorgimenti semplici nell'uso quotidiano
e in particolare nell'uso indiretto
di acqua. Vediamo in dettaglio cosa si intende per “uso indiretto” dell’acqua.
Il ‘consumo indiretto’
corrisponde a tutta l'acqua necessaria per produrre il cibo che mangiamo: per
esempio per preparare un hamburger ci vogliono circa 2.400 litri di acqua, per produrre
un kilogrammo di riso ce ne vogliono circa 3.400 litri, e così via. Eppure i
sistemi per risparmiare l’acqua ci sarebbero. In fondo basterebbe un pizzico di
sensibilità per ridurre il consumo dell'acqua: primo fra tutti il rispetto per
le popolazioni che non hanno la possibilità di averne neanche poca di acqua
potabile. Potremo, per esempio, utilizzare in modo più razionale gli
elettrodomestici di casa, come lavastoviglie e lavatrici, per iniziare ad
abbassare il consumo di questo bene primario. Anche il riuso creativo
(riutilizzare l’acqua, anziché farla scorrere nelle fogne), che oltre a far
bene all'ambiente e farci stare bene con noi stessi, ridurrebbe in modo congruo
l’esagerato consumo, che possiamo chiamare in un solo modo: spreco!
Sul portale "Immagini per la terra", dove
sono state riportate le stime allarmanti dell'Onu effettuate a Marzo 2014,
rileviamo che entro il 2035 il consumo mondiale di energia aumenterà del 35%
per cento, il che farà incrementare l’impiego di acqua dell’85%. La risultante
è che entro il 2050 oltre 2 miliardi di
persone nel mondo non avranno la fornitura di acqua ed energia”! Il
peggioramento delle nostre abitudini alimentari, come l'importazione di carne e
latticini da Paesi europei, hanno fatto aumentare il consumo di acqua dell'89%.
Un semplice dato può evidenziare in modo abbastanza chiaro il problema: per
produrre una bistecca da 3 etti servono in media 4.000 litri di acqua. Il
consumo della carne nella nostra dieta è molto elevato, soprattutto in quella
di molti italiani, il che peggiora notevolmente la situazione idrica del nostro
Paese, in cui il consumo di acqua è del 66% più elevata rispetto alla media
mondiale.
Anche la gestione
patriarcale dell’acqua in diversi Paesi dell’Africa o del Medio Oriente, deve
uscire dalla logica di arretratezza che ancora li caratterizza. La FAO sta
lavorando da tempo in questo senso in alcuni Paesi pilota, come Tunisia, Oman,
Yemen, Giordania, Egitto e Marocco, portando avanti progetti dedicati alla
diffusione di una maggiore cultura e capacità di gestione delle risorse
idriche.
"E’ di fondamentale importanza - sostiene Olcay Unver, deputy
director of Land and Water division della Fao. - affrontare i temi della
risorsa idrica con un approccio integrato, non più in maniera settoriale, tutto
deve essere studiato e progettato insieme: investimenti infrastrutture
trattamento, approvvigionamento, decisioni a livello di Governance. Tre le
misure base da non dimenticare, le tre R: Riduzione, Riciclo e Riutilizzo”.
Cari amici, nella
giornata odierna, 22 Marzo 2015, giornata come detto prima dedicata dall’ONU alla
protezione di queste bene preziosissimo, riflettere su questi dati e cifre
risulterebbe già positivo: sarebbe il primo passo per un consumo più
consapevole e una sicura riduzione degli sprechi. Il dato evidenziato prima,
che nel 2050 oltre 2 miliardi di persone avranno carenza di acqua potabile, è
un S.O.S. da non sottovalutare!
Nel mondo l’acqua risulta
inequivocabilmente una risorsa sovra sfruttata, sprecata, inquinata. In
sintesi, un bene prezioso sotto stress! Tutti siamo, almeno in parte, colpevoli
e dobbiamo assolutamente capire che cambiare si può e si deve. Cominciando a
risparmiare, per esempio, l’acqua nelle nostre case…
Ciao, a domani.
Mario
Nessun commento:
Posta un commento