Oristano
24 Marzo 2015
Cari amici,
pochi giorni fa,
Venerdì 20 Marzo, la mia riflessione ha toccato “l’amore materno”, riportando
la commovente storia di una madre bambina, di appena 18 anni, che, con uno
splendido dono d’amore, ha dato in adozione la propria bambina. Ebbene, oggi
voglio fare una riflessione che si avvicina molto a questo amore di madre, anche
se riferita non all’amore genitoriale verso i figli, ma al contrario: quello
dei figli verso i genitori. Ecco la commovente storia.
Maria e Santina, nascono
lo stesso giorno in ospedale. Sono figlie di genitori di classe sociale
modesta, abitanti in centri di media grandezza della stessa provincia, che non
si conoscono e non si frequentano. Trascorso il breve periodo in ospedale
ognuna delle due neo mamme torna a casa col suo bellissimo nuovo “fagotto”: una
nuova vita da allevare e far crescere, nel modo migliore. Nessuna delle due
mamme avrebbe mai sospettato che il destino, certamente beffardo, aveva voluto
giocare loro un terribile scherzo: per un incredibile quanto deprecabile
errore, i braccialetti identificativi delle due bimbe erano stati scambiati, e le
due mamme si portarono a casa l’una la figlia dell’altra.
Le bambine sono
entrambe sane e vivaci, crescono accudite con grande amore, e giorno dopo
giorno diventano prima adolescenti e poi giovani signorine che festeggiano con
grande gioia il compimento del loro 18 compleanno! Ormai, brave e studiose,
sono diventate grandi, amate, ricambiate, dai loro “genitori”. Figlie uniche
entrambe, vivono con gioia la loro gioventù.
Lo dicevo all’inizio
che il destino a volte è proprio beffardo! Maria, in seguito ad una malattia
del padre si reca in ospedale per fare delle analisi di compatibilità, dalle
quali, con grande sorpresa, rileva che c’è
qualcosa che non va: il Suo DNA è totalmente diverso da quello dei suoi
genitori. Lo sconcerto è grande perché la notizia appare shoccante: si tratta
di un errore di laboratorio, oppure c’è dell’altro? Ripetute le analisi viene confermato
che il Suo DNA non è quello dei genitori. Immaginatevi il dramma dell’intera
famiglia! Iniziano le ricerche e, fra le ipotesi che vengono percorse, quella più
accreditata un possibile scambio dei neonati all’atto del parto in ospedale.
Dopo una lunga e romanzesca
ricerca viene scoperta la verità: Maria è stata scambiata con Santina! Le due
famiglie hanno allevato ognuna non la propria figlia ma quella dell’altra. Genitori che prima non si conoscevano iniziano a frequentarsi, e, pur nell’angoscia, iniziano
a conoscersi: in un certo senso in modo anomalo, fatto di sensi di colpa e di
mancanza di serenità. Immaginatevi la sorpresa, sia dei genitori che delle due ragazze, scoprire dopo tanti anni di essere vissuti con estranei!
Cari amici, immagino
che in casi come questi le sensazioni che attanagliano le persone siano
indescrivibili, sentimenti che chi non li prova non potrà mai neppure immaginare. Le
ragazze, però, anziché essere per la loro età più deboli e fragili, pur suggestionate dalla scoperta, sono al
contrario le più lucide. Pur in preda ad una miriade di sensazioni che
vanno dall’angoscia all’incertezza, nei vari scenari che la mente presenta
loro, non mettono mai in conto il conseguente e previsto “cambio di famiglia”. Loro non hanno mai pensato all'ipotesi di
abbandono della famiglia che le ha cresciute per passare all’altra, quella dei genitori
naturali. Nessun pensiero di ripudio, dunque, ma la nascita, invece, di un nuovo legame affettivo: aggiuntivo, non
sostitutivo del precedente!
Le ragazze, ormai
consapevolmente mature, anziché cambiare destinazione al loro amore, trasferendolo dai genitori
“adottivi” a quello dei loro genitori biologici, decidono senza esitazioni
di rimanere nella famiglia dove hanno sempre vissuto, mantenendo l'amore per entrambi. La decisione, che ad
alcuni poteva risultare poco condivisibile, non scalfisce minimamente la determinazione delle
ragazze che lucidamente hanno seguito il loro istinto, in modo fermo e irremovibile.
Il finale, amici miei, è quasi da “Libro Cuore”. Le ragazze, decidendo di
restare nella famiglia che le ha cresciute, non hanno certo rinnegato la
famiglia biologica, ma acquisito invece affettivamente una nuova famiglia! Ora, con
grande felicità di entrambi i due nuclei familiari, tutti insieme formano una
vera e propria famiglia allargata,
dove l’amore ha prevalso, quell’amore vero, che supera sia le barriere del
sangue che quelle delle convenzioni.
Il Loro amore, meravigliosamente forte, è
riuscito a superare quel tragico “scherzo del destino” che le ha private dei
genitori naturali, trasformando l’avversità subìta in opportunità: quella di
amare ancora di più, di riversare il loro amore non su due ma su quattro
genitori!
Cari amici, da parte
mia un grazie sincero alla giovane saggezza di Maria e di Santina, che hanno
dato a tutti una chiara e palese dimostrazione della forza dell’amore, senza
nulla rinnegare. Una piena conferma, se mai ce ne fosse bisogno, che i figli
sono più di chi li cresce che di chi li concepisce! Io personalmente ne so
qualcosa, avendo poco meno di 30 anni fa adottato un bambino che allora aveva 2
anni e che oggi ne ha più di 30…
Ciao, a domani.
Mario
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