Oristano 5 Marzo 2015
Cari amici,
ieri ho parlato della
straordinaria scoperta finlandese dell’utilizzo dell’energia fotovoltaica attraverso
una modernissima e particolare tecnica: un pellicola sottile come una “carta da
parati”. Sicuramente, però, i tempi per avere disponibile l’innovativo prodotto
non saranno brevi e nel frattempo altre idee continuano ad affacciarsi sul
mercato, tra le quali una particolarmente interessante, anch’essa da considerarsi
una vera e propria rivoluzione, di cui ora voglio parlarvi.
La moderna nuova
tecnologia fotovoltaica, sviluppata da un’equipe di ricercatori della Penn State University, permetterà di
ridurre in modo considerevole le dimensioni degli attuali pannelli fotovoltaici
a concentrazione e, allo stesso tempo, di abbatterne anche i costi, rendendo
tale tecnologia di più facile accessibilità al mercato domestico. Stando a
quanto riportato sulle pagine di Nature
Communications, i ricercatori sarebbero riusciti a creare delle super celle
dalle dimensioni ridotte e dall’efficienza ben superiore a quella attuale,
portandola dal 20 al 40%: in media, infatti, le celle attuali al silicio
cristallino sfiorano in efficienza appena il 20%.
La tecnologia a
concentrazione fotovoltaica (CPV),
per capire meglio, utilizza i principi dell’ottica per focalizzare la
radiazione solare sulle celle fotovoltaiche, con l’obiettivo di aumentare
l’efficienza di conversione energetica e ridurre la quantità di materiale
utilizzato per le costose celle solari. Questi moderni sistemi massimizzano la
produzione di energia inseguendo il sole durante la giornata. I CPV riescono ad
aumentare fino a 200 volte la luce solare che colpisce le celle FV! Il team di
scienziati è riuscito, in modo innovativo, ad inserire i moduli in un sistema ottico di concentrazione e inseguimento,
all’interno di un pannello piano, potenzialmente molto economico da produrre e anche
facile da installare.
Nei nuovi moduli le
“celle multi-junction all'arseniuro di gallio” (da 1 millimetro quadro l'una)
sono racchiuse in un sandwich di plastica stampata in 3D. Lo strato superiore è
fatto di una sorta di micro-lenti di ingrandimento, la parte inferiore è costituita
da un sistema di piccolissimi specchi concavi. Assieme, le micro-lenti e i micro-specchi,
riescono ad aumentare, come detto prima, di 200 volte la quantità di luce che
colpisce le celle. Per ottenere il massimo della resa, l’impianto è stato poi
dotato di un micro sistema di tracking
che, spostando il dispositivo di 1 centimetro, riesce a mantenerlo “a fuoco”,
seguendo il Sole per circa 8 ore di spostamento.
Questi moderni impianti
CPV, ben più avanzati dei precedenti, in Italia risultano idonei in particolare
nelle zone del nostro Sud, dove maggiore è l’irradiazione solare. Gli
impianti CPV, infatti, sebbene abbiano il vantaggio di produrre grandi quantità
di energia elettrica, sono adatti solo per latitudini con grandi quantità di
luce diretta: il Sud Ovest degli Stati Uniti, ad esempio, l’Africa del Nord e come detto
prima il Sud d’Italia, anche se da noi, seppur non nella massima efficienza,
potrebbero essere utilizzati anche nelle Regioni centrali.
“L'idea - ha
spiegato Noel C. Giebink, uno dei
responsabili del progetto - è che questo modulo ad inseguimento possa
essere installato sui tetti nello stesso spazio che occuperebbe un impianto FV
convenzionale, ma è in grado di produrre molta più elettricità. La forza
pratica di questa soluzione è la sua semplicità”. Secondo gli esperti
il 2015 sarà l’anno del fotovoltaico a concentrazione, con una crescita del
mercato non inferiore al 35%.
Cari amici, in attesa
dunque del super moderno pannello
energetico-carta da parati finlandese, capace di rivoluzionare totalmente
la produzione energetica solare a livello familiare, ben vengano i nuovi
impianti fotovoltaici a concentrazione, una sicura via di mezzo che, intanto,
ci darà una grossa mano per limitare l’uso dei combustibili tradizionali, in
particolare quelli fossili!
A domani.
Mario
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