Oristano 19 luglio 2025
Cari amici,
La “LATTUGA SELVATICA”, Lactuca
virosa L., 1753, è una specie di pianta angiosperma dicotiledone della famiglia
delle Asteraceae; molto diffusa anche da noi, è considerata un’erba amara e
infestante. Eppure, nonostante sia alquanto trascurata da chi la vede in
campagna, la lattuga selvatica fu scoperta e utilizzata come pianta medicinale
da tempi antichissimi. Il suo uso pare risalire addirittura all'antico Egitto, e
successivamente compare negli scritti
del famoso medico IPPOCRATE; la lattuga selvatica era utilizzata per i suoi
effetti sedativi e curativi, tanto che l'imperatore romano Augusto la utilizzò per
superare una grave malattia. Il successo della guarigione di Augusto fece diventare
questa pianta alquanto famosa, tanto che fu eretta una grande statua in suo onore!
Da quel momento furono i Romani a diffondere questa pianta in tutto il mondo, in
quanto capace di curare diverse malattie.
La Lattuga virosa fu
utilizzata nel 1800, da parte dei medici, come blando narcotico, quando l'oppio
non era disponibile, e, per questo motivo, fu definita anche “Lattuga dell’oppio”,
in quanto gli effetti risultano alquanto simili a quelli dell'oppio. Le
sostanze attive/psicoattive di quest'erba sono la lattucopicrina e la
lattucina, che non sono ufficialmente oppiacei, ma gli effetti che se ne
ricavano sono sedativi e narcotici e quindi simili a quelli prodotti dagli
oppiacei. Si dice anche che abbia effetti ipnotici. se mangiata in grandi
quantità, fino a diventare tossica.
Questa pianta, che
appartiene alla famiglia delle Asteraceae e fiorisce a cadenza biennale, è
facilmente reperibile e riconoscibile, da chi ama passeggiare in campagna; la
si può trovare facilmente, infatti, nelle vicinanze delle sponde dei fiumi, dei
cigli stradali e nei sentieri di campagna. La lattuga selvatica (Lactuca
Virosa), pur appartenendo allo stesso genere della lattuga (Lactuca sativa L.), ha degli usi tradizionali (…ed effetti) che variano notevolmente. Mentre una fornisce
una delicata fonte di nutrimento, l'altra viene utilizzata principalmente come
erba olistica.
L’amaro lattice prodotto,
una sostanza bianca dal sapore amaro che trasuda dalle foglie della pianta
quando viene graffiata o tagliata, e che diventa rapidamente marrone quando
viene esposta all'aria, è alquanto appiccicoso, dall’odore che ricorda quello
dell’oppio, quello prodotto dalla specie di papavero Papaver somniferum. In questo
lattice, dove è presente la lattucopicrina e la lattucina, sono anche presenti caucciù
(gomma naturale), mannitolo e lactucerolo. La maggior parte della sostanza è
composta da lactocrine, un composto neutro ed insolubile.
Oggi i componenti di
questa lattuga selvatica vengono utilizzati dai medici in particolar modo
quando non ritengono necessario l'uso di oppio ed altri narcotici. L’utilizzo
riguarda la cura delle affezioni della gola, per favorire il sonno ed alleviare
il nervosismo. La lattuga selvatica appare anche nell’omeopatia e
naturopatia—un sistema basato sull'uso di sostanze naturali—sotto forma di
estratto chiamato tridace (o thridace). La lattuga selvatica ha attirato
l'attenzione anche di psiconauti naturali, etnobotanici e coloro che sono
generalmente curiosi di conoscere i particolari effetti generati dalle piante sulla
nostra mente. Le molecole attive presenti nella linfa sembrano produrre un
effetto fisico rilassante, assonnato e lenitivo.
Amici, gli studiosi
confermano che i consumatori della lattuga selvatica tendono ad utilizzare
quest’erba per rilassare il corpo dopo una lunga giornata di pressione ed
aspettative. La lattuga selvatica, è dimostrato, aiuta a favorire un sonno
riposante, grazie alle sue caratteristiche singolari. Anche coloro che cercano
di distendere i nervi e cullare la mente in serenità si rivolgono spesso a
questa particolare erba. Inoltre, nelle donne, la lattuga selvatica aiuta anche
le normali mestruazioni, presentando delle potenti qualità antibatteriche.
Cari amici, nella
farmacopea tradizionale occidentale, di tipo fitoterapico si utilizzano degli
estratti dalla secrezione di lattice della pianta, in analogia all'estrazione
dell'oppio (noti come lactucarium). Diversi sono i prodotti reperibili in farmacia e
in erboristeria, ma, cari lettori, voi lo sapete bene che io “CONSIGLIO SEMPRE”, di utilizzarli previo consulto con
il proprio medico!
A domani.
Mario
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