mercoledì, luglio 16, 2025

IL MISTERO (SEGRETO) DELLA FELICITÀ. LE DIVERSE OPINIONI, DAL DALAI LAMA AL FILOSOFO JOSÈ ANTONIO MARINA.


Oristano 16 luglio 2025

Cari amici,

La “FELICITÀ”, ovvero l’essere felici, è uno dei desideri più ambiti dell’uomo.  Ma in realtà cos’è LA FELICITÀ? Non è facile definirla! Di certo si fa molto prima a dire “Cosa non è la felicità”, che arrivare ad esprimere ciò che essa in realtà è! Insomma, arrivare ad essere felici è un traguardo sempre più ricercato ma sempre più difficile da raggiungere! A parole, alla domanda “Cosa è la felicità? Potremmo rispondere, serenità, gioia, estasi, contentezza, compiacimento, spensieratezza, allegria, soddisfazione, buon umore, ottimismo, eccitazione, entusiasmo, e molto altro, ma alla fine sentirsi davvero felici è proprio difficile!

Secondo il filosofo e psicoterapeuta Umberto Galimberti, nel suo Dizionario di Psicologia, descrive così la felicità: “La felicità è quella condizione di benessere di rilevante intensità, caratterizzata dall’assenza di insoddisfazione e dal piacere connesso alla realizzazione di un desiderio. Nel suo nesso con il desiderio, la felicità rivela il suo carattere circostanziale, cioè il suo legame a condizioni di fatto complessive e transitorie, da cui dipende anche la sua caducità”. Che dire, amici, parole sagge, da grande studioso, ma difficili da comprendere e, soprattutto, da mettere in pratica!

Amici, in parole più semplici, LA FELICITÀ è quel piacevole stato emotivo positivo, caratterizzato da soddisfazione e benessere; può derivare da esperienze piacevoli, relazioni appaganti o il raggiungimento di certi obiettivi. È influenzata da fattori biologici, psicologici e ambientali, e chi è felice, ha sempre un comportamento positivo: tende a sorridere spesso, si sente più energico ed è in grado di affrontare la vita con ottimismo. Altra nota positiva è che la felicità riduce lo stress, migliora la qualità del sonno e rafforza il sistema immunitario. Inoltre, l’essere felici favorisce l’instaurarsi di relazioni sociali positive e anche una maggiore produttività.

Quando siamo felici, il nostro corpo e il nostro cervello reagiscono in diverse maniere, coinvolgendo una serie di processi fisiologici, neurochimici ed emotivi. Ecco alcuni degli effetti che la felicità scatena: quando siamo felici, il cervello rilascia neurotrasmettitori come la dopamina, la serotonina e le endorfine; questi neurotrasmettitori sono coinvolti nella regolazione dell'umore e della motivazione, e il loro rilascio contribuisce a crearci sensazioni di gioia, gratificazione e benessere. In generale, sentirsi felici ha un impatto positivo sul nostro corpo e sulla mente, promuovendo il benessere generale e contribuendo a una migliore qualità della vita.

Amici, prima di chiudere questa mia riflessione, voglio riportare a Voi, cari lettori, il pensiero sulla felicità di due grandi personaggi: il DALAI LAMA e il filosofo JOSÈ ANTONIO MARINA. Il Dalai Lama è la massima autorità buddista tibetana, la guida spirituale del popolo del Tibet, che negli ultimi decenni (a causa del suo esilio) è diventato una figura importante anche per noi occidentali. Il motivo per cui i suoi insegnamenti hanno un appiglio così universale è la chiarezza con cui descrive la sua ricetta per una vita sana e felice. Per il DALAI LAMA il significato di felicità è alquanto ampio, e non si limita al piacere del possesso, dell’avere, poiché sempre alla ricerca di ciò che ci manca.

La felicità è legata al nostro modo di vivere, e l’essere felici è considerato, spesso, qualcosa di irraggiungibile e sfuggevole. La vera felicità, afferma il Dalai Lama, è dentro di noi: ed è quel sentimento che ci permettere di apprezzare quello che abbiamo e di non soffrire per quello che non abbiamo. È, inoltre, un rapporto pacifico con il mondo e con sé stessi, uno stato di appagamento e apertura verso gli altri, un sentimento di fiducia e di calma. Per il Dalai Lama, “A renderci felici è il nostro atteggiamento mentale", che sta a significare che la vera felicità è qualcosa di stabile e durevole, che resta dentro di noi nonostante gli alti e i bassi della vita e le normali oscillazioni dell’umore.

Ecco, ora, il parere del filosofo JOSÈ ANTONIO MARINA. Per questo filosofo, non più giovane, essendo già arrivato all’età di 85 anni, la felicità va oltre quella individuale, perché deve coinvolgere anche gli altri. Per Lui la vera felicità è quella pubblica, più che quella individuale. L'obiettivo finale dell’uomo, infatti, dovrebbe essere quello di raggiungere la “FELICITÀ PUBBLICA”. Spesso, dice il filosofo, la nostra felicità si scontra con la felicità degli altri; quindi dobbiamo adoperarci, in qualche modo, per coordinare con gli altri i diversi progetti di felicità personale che abbiamo. “Questo tipo di felicità estesa è ciò che l'Illuminismo chiamava Felicità pubblica, ovvero la felicità della Società. Una situazione sociale auspicata, che ognuno di noi vorrebbe vivere, perché è in questo modello sociale che saremmo maggiormente tutelati. Vivere in una società pacifica, in cui i diritti sono riconosciuti, dove c'è la tutela legale per tutti e dove sono presenti politiche di aiuto che non tollerano discriminazioni ingiustificate". Questo il saggio pensiero del filosofo José Antonio Marina.

Cari amici, sul difficile raggiungimento della felicità, credo che ci sia poco altro da aggiungere…

A domani.

Mario

1 commento:

Anonimo ha detto...

Per me la felicità è quando passo la mia vacanza a Funtana mare sole iodio e i miei amici sardi.
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