giovedì, luglio 31, 2025

IL GRANDE, PERICOLOSO MALE CHE ANNICHILISCE L’UOMO: “LA RASSEGNAZIONE”. UN NEMICO DA COMBATTERE SENZA ESCLUSIONE DI COLPI.


Oristano 31 luglio 2025

Cari amici,

Voglio chiudere i post di LUGLIO parlando di un male che i sardi conoscono molto bene: La RASSEGNAZIONE. La nostra isola è sempre stata terra di conquista: ci sono passati tutti, dai Romani agli Spagnoli, fino ad arrivare ai Savoia. Abbiamo imparato bene la rassegnazione, sempre sudditi e mai cittadini alla pari con chi occupava la nostra terra. Si, amici, vivere rassegnati, ossequiando il dominatore di turno, è uno dei peggiori mali che possa colpire l’uomo, in quanto è un atteggiamento passivo di accettazione, senza nemmeno cercare di opporre alcuna resistenza! È un male subdolo, che impedisce la necessaria reazione davanti a situazioni difficili, oppure in relazione a dei seri problemi di dominazione da risolvere. La rassegnazione è caratterizzata da una negativa sensazione di impotenza, e dalla convinzione che non ci siano alternative o possibilità di miglioramento. Questo pericoloso, negativo, atteggiamento psicologico, è gravido di conseguenze: ci rende soggetti etero-diretti.

Amici, la vita ci pone, spesso, davanti a situazioni difficili da superare; ma non è rassegandoci che possiamo arrivare a trovare le possibili soluzioni, in quanto solo analizzando con lucidità il problema, e decidendo di combattere per risolverlo, possiamo davvero trovare la via per superarlo. Sono tanti gli studi su questo spinoso argomento, e alcuni di questi definiscono la Rassegnazione addirittura “Il male assoluto”, in quanto mai e poi mai potrà portare alla soluzione di nessun tipo di problema.  

Analizzare la difficile situazione di sudditanza che ci colpisce, cercare di comprenderla per cercare la possibile soluzione, è quello che ognuno di noi dovrebbe fare.  Convincersi che la soluzione non è arrendersi, rassegnarsi, ma essere combattivi, seppure ciò presenti serie difficoltà, è sempre ciò che si dovrebbe fare; è sempre necessario convincersi che la Rassegnazione non è e non sarà mai un atteggiamento da adottare, non è una risposta al problema, ma solo un arrendersi senza combattere.

Amici, in presenza di qualsiasi difficoltà che possiamo trovare sulla nostra strada, mai arrendersi, mai abbandonare la guardia, ma  cercare sempre le possibili soluzioni! Spesso chi rinuncia e si rassegna fa una scelta (sbagliata) pensando di far bene, considerando il fatto ineluttabile. È un errore terribilmente grande, anche se si pensa che sia la scelta migliore che in quel momento si può fare, perché  abbandonare se stessi alla sopraffazione altrui senza combattere non è mai stata e mai sarà la scelta migliore! La rassegnazione non è mai una risposta al problema che ci affligge!

Amici, pensare di non reagire ai casi difficili della vita, pensare che tanto quello che ci succede non possiamo cambiarlo, è un atteggiamento molto pericoloso, perché ci allontana dalle possibili soluzioni. C’è un aforisma che dice “Non si può mai attraversare l’oceano se non si ha il coraggio di perdere di vista la riva”. Un motto che ci incita a non avere paura di affrontare l’ignoto. L’uomo del Terzo millennio, è, in realtà, un individuo alquanto fragile, scoraggiato, in preda a quel senso di  fallimento che colpisce, giorno dopo giorno, per la mancanza di risposte concrete da parte della Società, sempre più dominata dai potenti di turno.

Come conferma la dottoressa Federica Fiammetta Ferrajoli, psicologa e sessuologa, che si rivolge ogni giorno a una community di oltre 40mila followers, cedere alla rassegnazione oggi è quasi naturale. «Lo vedo sia in clinica che confrontandomi con la mia community: viviamo in un mondo che promette molto e restituisce molto poco e così genera stanchezza» - spiega con decisione - «Una specie di ‘postura esistenziale’ che colpisce tutti gli ambiti, perché deriva da un mix di situazioni diverse, dalla precarietà economica alla crisi ambientale, le guerre e la disillusione a livello politico». 

Cari lettori, il mio convincimento personale è sempre stato quello di non rinunciare mai a lottare, di non abbandonarsi mai alla RASSEGNAZIONE! Nonostante le difficoltà che ho incontrato, non sono mai stato amico del verbo “RINUNCIARE”! Ho sempre amato, invece, i verbi come persistere, procedere, continuare, perseverare, proseguire, tener duro, perdurare, permanere, avanzare, progredire; tutti verbi che ho cercato sempre di applicare! Amici, anche nei momenti in cui ci troviamo di fronte a situazioni difficili, la cosa migliore che possiamo fare è affrontare le difficoltà a viso aperto, perché non si può vivere rassegnati per tutta la vita!

Cari amici, chiudo questa riflessione, pensando con grande tristezza alla rassegnazione insita nel nostro popolo sardo. Mi faccio e Vi faccio una domanda: “Che vita sarebbe quella di accettare con rassegnazione tutti gli intoppi che incontriamo nella nostra strada, se non combattiamo per dimostrare chi siamo,  se rinunciamo ad essere noi stessi, alle nostre aspettative, alle possibili realizzazioni è a quant’altro ci rende felici? Non viviamo, come "sudditi o servi", le difficoltà che incontriamo senza reagire, perché vale sempre la pena di lottare, di tentare di fare il massimo per cercare di vivere la nostra vita CON DIGNITA', dandole il giusto senso! Non arrendiamoci mai!

A domani.

Mario

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