Oristano 30 aprile 2025
Cari amici,
Voglio chiudere i post di questo mese di Aprile parlando con Voi di uno dei problemi che io vedo più seri in questo primo scorcio del Terzo Millennio: la necessaria formazione che dovrebbe essere impartita ai giovani. Che L’ADOLESCENZA
sia un periodo alquanto difficile, connotato da cambiamenti rapidi e profondi, è
una realtà che non solo col passare del tempo non conosce miglioramenti, ma addirittura risulta aumentare, aumentando anche in modo forte, le problematiche. È, indubbiamente, un periodo
particolare, l'adolescenza, che vede nei ragazzi e nelle ragazze dei forti cambiamenti, fisici e psicologici, un periodo in cui essi devono imparare a gestire le forti emozioni insite nel cambiamento, e a rapportarsi nel modo giusto
col mondo esterno, quello degli adulti.
Secondo gli adulti, in particolare le famiglie, l’adolescenza dei propri figli, è un periodo denso di incognite, difficile da
gestire in quanto ricco di problemi. Per un giovane che cerca di costruire la
propria identità, passando dal periodo dei giochi a quello della maturità
(l’adolescenza inizia a 12 anni e termina verso i 24 anni circa), è uno sforzo
notevole, aggravato anche dal fatto che si trova a combattere con problematiche ormonali
difficili da controllare. Una delle più note caratteristiche dell’adolescenza, infatti, è quella del conflitto con i propri genitori, che in realtà riguarda la gran parte delle famiglie.
In un nucleo familiare
dove entrambi i genitori sono impegnati nel lavoro, l’adolescenza dei figli è
una fase molto difficile da gestire. Da un lato c’è l’insoddisfazione creata alle famiglie dalle
“compagnie sbagliate” dei propri figli, a cui si aggiungono gli scarsi risultati
scolastici e quelli del comportamento poco consono, in casa e fuori. Il figlio adolescente viene
descritto prepotente, impulsivo e poco rispettoso delle regole. Dall’altro lato
il ragazzo, costantemente richiamato dai genitori, li sente distanti, quasi
estranei, vedendoli sempre più come controllori e pronti al richiamo. Un conflitto difficile
da sedare e che può portare anche a conseguenze nefaste.
Amici, su questo
difficilissimo argomento è stata di recente lanciata in TV (su Netflix) la
miniserie creata dagli inglesi Jack Thorne e Stephen Graham: “ADOLESCENCE”,
che al momento risulta essere, sull’argomento, tra le serie più importanti di
sempre, e che, tra l’altro, non parla solo dei teenager. È un vero ritratto
sociologico dei giovani d’oggi, benché racconti comunque una storia di finzione.
Si, amici, ci sono tante cose sconvolgenti in Adolescence, e, tra queste,
senz'altro, spicca la bravura del protagonista al suo esordio assoluto.
La miniserie risulta
articolata su quattro puntate di un’ora ciascuna, considerato che deve
esaminare un problema complesso sotto molteplici angolature. Fatte salve le
implicazioni sociali, la scelta tragica ma ingegnosa di focalizzare
l’atternzione su un tredicenne serve anche a suscitare un forte grado di
empatia, di attenzione e di sconcerto. Adolescence è diventata la serie TV del
momento, ricercata e visionata con successo, data l’età tanto giovane e fragile
del protagonista, benché anche un protagonista adulto avrebbe sollevato
interrogativi tutto sommato molto simili.
Uno degli autori della
serie, Stephen Graham, che è anche interprete, ha dichiarato che uno
degli obiettivi di Adolescence era quello di interrogarsi proprio su cosa sta
accadendo alle giovani generazioni, soprattutto vista la pressione crescente
che subiscono e derivante da realtà virtuali come internet e i social. Strumenti,
questi, che, se usati correttamente, possono anche offrire un mare di
informazioni e mettere in contatto persone da ogni parte del mondo; ma che
troppo spesso, soprattutto negli ultimi tempi, sono diventati veri bacini di
odio e aggressività da esprimere poi sia dentro che fuori da uno schermo.
Adolescence, amici,
tratta dei danni pratici che un simile utilizzo sconsiderato dei Media porta,
in quanto condizionato da correnti come il bullismo (cyber e non) e il sessismo
che hanno condotto a stravolgimenti come la MANOSFERA - termine che indica
forum e comunità che sostengono la misoginia e la supremazia maschile online -
e gli INCEL (ovvero i membri di una subcultura online). Quest’ultima parola
che, deriva da involuntary celibate (tradotto "celibe involontario”)
indica uomini che affermano la supremazia maschile e accusano le donne e il
femminismo per avergli negato il diritto di avere dei rapporti sessuali.
Cari amici, la serie ADOLESCENCE,
pur non raccontando un avvenimento realmente accaduto, è una bella istantanea
sulla nostra contemporaneità, vissuta dalla società in cui siamo immersi,
volenti o nolenti. È un racconto che evidenzia il pericolo di un uso dei social
fuori controllo e, soprattutto, spinge a riflettere sul bisogno di ragionare,
senza sé e senza ma, con i giovani di oggi, in particolare sul significato di
parità di genere e del ripudio della violenza. Personalmente consiglio ai genitori
con figli adolescenti di impegnarsi a vedere la serie: di certo ne trarranno beneficio!
Rivolgo anche un invito alla scuola, sollecitandola ad attivare – finalmente -
quelle ore di educazione sentimentale e sessuale promesse e mai realizzate.
A domani.
Mario
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