Oristano 14 aprile 2025
Cari amici,
Che l’uomo, nel suo millenario percorso di vita, sia stato protagonista non solo di cambiamenti ma anche di "ritorni al passato", è una certezza evidenziata anche
nel famoso detto i “CORSI E I RICORSI NELLA STORIA”. Tuttavia, questi particolari “ritorni” a certi comportamenti in auge nel
passato non sono mai del tutto “uguali” a quelli precedenti, nel senso che sì, possono ripetersi, ma aggiornati,
rivisitati, in relazione alle nuove esigenze successivamente maturate. Con l’avvento di Internet, come ben sappiamo, in conseguenza delle numerose attività ora svolta non più in
presenza, la relazione fisica è andata scemando, superata in larga misura dalle
relazioni e dai contatti virtuali on-line.
Questo straordinario
aumento delle relazioni sociali virtuali ha fatto diventare superflue quelle
fisiche, accantonate come obsolete. Quelle virtuali, di conseguenza, hanno prepotentemente preso il posto di quelle reali. Come possiamo constatare, sono praticamente scomparsi gli incontri sociali fisici, prima svolti
nelle piazze o nei ritrovi collettivi, sostituiti dagli incontri in rete, in
particolare nei social, diventati delle vere e proprie, moderne “Piazze virtuali”. I principali protagonisti di questo cambiamento, che in realtà, ha tristemente contribuito ad inaridire fortemente la relazione sociale fisica, sono in particolare i
Millennials e i giovani della Generazione Z.
A noi Senior, invece, in quanto nati nel
secolo scorso e protagonisti di un’altra epoca, questa rivoluzione ci ha turbato non poco, reagendo con
un misto di fastidio e commiserazione, nell'osservare questi giovani allampanati, seduti in una panchina incuranti degli altri seduti a fianco, impegnati a dialogare ognuno con il proprio smartphone, senza
quasi rivolgersi la parola tra di loro! Scene che, a noi, creano un misto di rabbia e commiserazione! Si, amici, questa moderna, arida, giovanile “Folla solitaria”, ben descritta nel libro di David Riesman, vive questa strana vita di certo inappagante. Lo dimostra il fatto che, a quanto pare,
però, questi baldi giovani si sono ben presto già stancati di vivere questa triste vita virtuale, priva di
dialogo e di contatto fisico, andando alla cerca delle possibili soluzioni.
Gli appartenenti a queste Nuove Generazioni, sicuramente, grazie magari a qualche
mente giovanile illuminata, da qualche tempo hanno pensato di "tornare indietro". E, di conseguenza, stanno iniziando a rinascere (e
continuando a crescere…) dei “gruppi di giovani” che si riuniscono nuovamente insieme “di persona”, ovvero fisicamente, con lo scopo di svolgere, insieme, delle attività creative; incontri che, oltre alla possibilità di fare delle nuove conoscenze, consentono di discutere di problemi e di esigenze comuni. Un’idea, quella di svolgere insieme delle attività creative, utilizzata in particolare dai giovanissimi della
Generazione Z, desiderosa finalmente di riprendere a dialogare fisicamente con gli
altri, nell’intento di condividere alcune delle esperienze vissute e praticate di persona, e non attraverso i social! Insomma, amici, una specie di ritorno ai
dialoghi del passato!
Amici lettori, come ho
accennato prima, ritrovarsi in compagnia, seduti “Insieme” su una piazza o un semplice luogo di ritrovo come
avveniva una volta, oggi non è certo possibile, ma l’importante è "ritrovarsi in gruppo fisicamente", avendo trovato un valido
motivo per farlo! Si, con gioia di tutti è arrivata la riscoperta di questo nuovo stare
insieme! Come? Con “Le community creative”, che sono diventate il nuovo punto d’incontro
della Generazione Z. Questo stare insieme in modo “creativo” è davvero un intelligente modo per stare
insieme, magari per praticare gli stessi hobby, ovvero riunirsi con quelli che condividono gli
stessi interessi. Che si abbia la passione per il disegno o per la scrittura,
per la pittura o la scultura, per lo sport preferito o per le camminate in
campagna o al mare, tutto può essere vissuto insieme scambiandosi opinioni ed
esperienze.
Amici, il disagio più forte,
oggi vissuto dalla Gen Z, è proprio “il senso di solitudine”. Trascorrere tante
ore immersi nel mondo virtuale e fittizio dei social network, ha fatto perdere
loro la capacità di vivere il resto della giornata nella vita reale; dopo ore
di vita apparente, tra like e commenti scontati, rientrare nella vita reale appare un salto nel buio. L'essersi abituati a vivere in quella “la campana di
vetro” virtuale che li isola dal mondo reale, che li separa dagli altri, ne fa degli
zombies, incapaci, poi, di costruire rapporti veri con gli altri. Credo che proprio
da questa solitudine sia nata l’esigenza di riunirsi di nuovo, "FISICAMENTE", dando vita a
queste “Community creative”.
Si, cari lettori, è certamente il rinnovato bisogno di vivere momenti di vita reale, che li ha spinti a
rimettersi fisicamente insieme, in modo da potersi confrontare con le idee e i progetti degli altri. È un rinnovato, moderno bisogno di condivisione: meno social e più vita sociale reale.
Si, amici, nelle Community creative, a prescindere dagli argomenti trattati,
quello che più conta è lo stare insieme, è l'incontro, lo scambio di idee e di esperienze, quello che conta davvero. Insomma, le Community creative sono quello
strumento (in gran parte riscoperto dal passato, seppure alquanto aggiornato) che regala
alla Gen Z del prezioso tempo da condividere!
Cari amici, plaudo a
questa nuova iniziativa che ha consentito di rimettere insieme, fisicamente, tanti giovani, in particolare quelli dell’ultima generazione. È un felice modo di riscoprire e riprendere a vivere quella vita autentica, quella che sembrava perduta! Insomma, non perdiamo le speranze: quella “vita vera”, fisica, autentica, esiste ancora, anche al tempo dei social!
A domani.
Mario
1 commento:
Spero che i giovani ritrovino la socialità fisica !!!
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