lunedì, aprile 21, 2025

FERTILITÀ SEMPRE PIÙ SCARSA: LE NUOVE TECNICHE PER COMBATTERE IL CALO RIPRODUTTIVO NELLA SPECIE UMANA. “FERTILO”, LA NUOVA, PARTICOLARE FECONDAZIONE IN VITRO.


Oristano 21 aprile 2025

Cari amici,

Il calo riproduttivo nella specie umana, ovvero la drastica riduzione della fertilità, è, ormai, una realtà incontestabile. Quanto ai maschi, quelli del Terzo Millennio non sono nemmeno l’ombra delle generazioni precedenti: nonni e genitori. In appena quarant’anni, i maschi occidentali hanno visto calare del 52,4 per cento la concentrazione degli spermatozoi e ancora di più il loro valore medio: del 59,3 per cento! Un continuo calo che appare inarrestabile! Anche le donne, quanto a infertilità non scherzano. l'infertilità femminile risulta responsabile del 35-40% dell'infertilità di coppia, causata da alterazioni ormonali. alterazioni tubariche. patologie uterine e quant’altro.

L’epidemiologo israeliano Hagai Levine vede alquanto pericoloso questo scenario, tanto che ha avuto modo di affermare che la specie umana è in pericolo, con uomini che stanno diventando incapaci di procreare e donne dalla fertilità sempre più scarsa. «Se non cambieremo l’ambiente che ci circonda, le sostanze chimiche a cui siamo esposti e il nostro stile di vita, saremo perduti» Insomma, la conseguenza di questo drastico calo delle nascite, fa ipotizzare, in tempi nemmeno tanto lunghi, una possibile estinzione della specie.  Gli specialisti da tempo cercano di correre ai ripari, utilizzando la fecondazione artificiale (fecondazione in vitro) che cerca di sopperire sia alla carenza di spermatozoi che alle disfunzioni uterine.

Sul fronte della “Fecondazione in vitro” una startup statunitense chiamata “GAMETO”, fondata dalla scienziata Dina Radenkovic e dall'imprenditore Martin Varsavsky, entrambi professionisti di grande esperienza e con una consolidata formazione sulla fertilità, ha messo a punto una nuova tecnica di procreazione assistita, chiamata “FERTILO” che ha già fatto nascere il primo bambino; una tecnica nuova, dunque, un’alternativa alla classica fecondazione in vitro. Il piccolo, di cui non è stato diffuso il nome, è venuto alla luce a Lima, in Perù, ed è il primo nato con questa innovativa procedura. L’azienda biotecnologica GAMETO ha, come “mission”, il miglioramento della salute riproduttiva delle donne, offrendo opzioni terapeutiche progettate per ridurre costi, tempi e impatto delle attuali procedure, abbattendo nel contempo le invasività e i potenziali rischi. La nuova tecnica Fertilo, messa a punto dopo anni di studi, rientra pienamente in questa strategia. Ma quali, in particolare, le differenze, ovvero cosa differenzia la nuova tecnica da quella precedente di fecondazione assistita?

La società “Gameto”, dove operano in prevalenza delle scienziate donne, ha progettato Fertilo nell’intento di ridurre al minimo i rischi e i disagi legati alle tradizionali procedure di fecondazione in vitro, fino ad ora basate su una intensa e prolungata stimolazione ovarica con ormoni – fino a un paio di settimane – al fine di ottenere la maturazione degli ovociti. Con la tecnica Fertilo, invece, la maturazione avviene in ambiente controllato di laboratorio grazie a speciali cellule ingegnerizzate, ottenute da cellule staminali pluripotenti indotte (iPSC), che sono in grado di trasformarsi in qualunque cellula dell'organismo. Pertanto sono sufficienti soltanto tre giorni di trattamento ormonale al posto dei 10 – 14 della normale fecondazione in vitro: insomma, un tempo inferiore dell'80 percento!

Amici, questo innovativo studio appare seriamente proiettato verso il futuro: dopo anni di sperimentazioni, ora è stato dimostrato con FERTILO che la tecnica di Gameto è davvero efficace, e in grado di innescare una gravidanza regolare, con la nascita di un bambino perfettamente sano. “Siamo lieti di celebrare la prima nascita al mondo concepita con Fertilo”, ha dichiarato in un comunicato stampa la dottoressa Dina Radenkovic, co-fondatrice e amministratrice delegata dell'azienda biotecnologica.

La nuova tecnica riproduttiva Fertilo, al momento è stata già approvata in alcuni Paesi (oltre al Perù, anche Messico, Paraguay, Giappone e Australia), mentre negli USA la sperimentazione è arrivata alla Fase 3 e dovrebbe ottenere presto il via libera dalla FDA. “Questa svolta rappresenta una pietra miliare storica nella medicina riproduttiva. La capacità di far maturare gli ovuli al di fuori del corpo con un intervento ormonale minimo riduce significativamente i rischi come la sindrome da iperstimolazione ovarica e allevia gli effetti collaterali causati da dosi elevate di ormoni”, ha dichiarato il dottor Luis Guzmán di Pranor Labs & Science, supervisore della ricerca.

Cari amici, personalmente apprezzo tutti i sistemi messi in atto per migliorare la nostra riproduzione, che da tempo appare in serio pericolo, ma sono d’accordo, soprattutto, con l’epidemiologo israeliano Hagai Levine, che afferma che «Se non cambieremo l’ambiente che ci circonda, le sostanze chimiche a cui siamo esposti e il nostro stile di vita, saremo perduti». Ai posteri l’ardua sentenza.

A domani.

Mario

 

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