Oristano 25 aprile 2025
Cari amici,
Da cristiano sto vivendo
con grande sofferenza e commozione il ritorno alla Casa del Padre del nostro
amato PAPA FRANCESCO. Ma, a turbare il mio dolore per la scomparsa del
Santo Padre stanno contribuendo non poco le innumerevoli, martellanti affermazioni
sibilline, anche polemiche, che l’accompagnano, fatte anche di critiche velate,
di melliflue “esternazioni”, provenienti da personaggi che a suo tempo Cristo
definì “Farisei e Pubblicani”.
Si, da un lato assistiamo
al grande dolore espresso dalle tantissime persone che lo hanno amato, ma anche
ad un’immensità di “lacrime di coccodrillo”, versate da Capi di Stato e di Governo
che fino al giorno prima lo esecravano, per aver contestato la loro politica, ed
anche ai diversi “distinguo” espressi da quella cerchia di persone, spesso a
Lui alquanto vicine, che ora ne contestano, in modo più o meno velato, l’apertura
mentale, ipotizzando “cambi epocali” nella scelta della futura, prossima guida
della Chiesa di Roma.
Amici, l’argentino di
origine italiana (piemontese) Jorge Mario Bergoglio, nato nel 1936 a Buenos
Aires, divenne Papa nel 2013 col il semplice nome di FRANCESCO, in un momento in
cui la Chiesa attraversava un pericoloso momento: quello delle dimissioni di
Joseph Ratzinger, Papa Benedetto XVI, che dopo molti secoli rinunciò alla
carica come in passato fece Celestino V. E così il Gesuita J. M. Bergoglio
divenne Papa, assumendo il semplice nome di Francesco, l’umile, grande frate
che amava i poveri e la natura.
L’amore per le classi
povere, per l’uguaglianza e per la natura, Francesco lo mostrò fin dai primi
giorni di pontificato: voleva, ed è stato, il Papa degli ultimi, dei poveri,
degli emarginati, dei migranti, dei perseguitati per la fede; ha sempre predicato
la fratellanza e la pacifica convivenza, martellando ogni giorno i governanti,
invitandoli a cercare e trovare la pace, lasciando da parte egoismi e sete di
potere. Durante il suo pontificato, durato poco meno di dodici anni, ha cercato di apportare sostanziali e profonde riforme alla Chiesa cattolica mondiale; ha
vissuto periodi di grande preoccupazione, come quello della pandemia, e a noi
resta indimenticabile l’immagine simbolo del Papa, da solo, in una Piazza
San Pietro vuota e piovosa.
Francesco ha amato il
mondo più di se stesso, ha voluto applicare il Vangelo nella sua vera essenza,
quella dell’uguaglianza, dell’altruismo e non dell’egoismo, condannando la
predominanza del capitale rispetto all’uomo, che per sete di potere continua a
tessere guerre e spoliazioni, distruggendo ad ogni piè sospinto anche il creato!
Proprio alla salvaguardia di questo grande bene ha dedicato la sua enciclica «Laudato
si’», emanata nel 2015. A lungo ha ammonito il mondo e tutti noi: «Il mondo
ha bisogno di dialogo, ha bisogno di pace».
Amici, tra poco il corpo di Francesco, come da sua espressa
richiesta raggiungerà la Chiesa di S. Maria Maggiore, dove le sue spoglie
riposeranno con semplicità per terra, coperte da una lastra dove vi sarà
scritto semplicemente “FRANCESCO”. Anche questo è un modo per ricordare a tutti
di evitare lussi ed onori, perché Egli si è sempre considerato un uomo chiamato
da Dio per servire e non per essere servito. Il suo è un grande esempio che ci
dovrebbe davvero far riflettere tutti, senza sé e senza ma!
Ora si apre la fase più
delicata: quella della sua successione. Al soglio di Pietro, tanti i
pretendenti, ma credo che molti dei cardinali che entreranno in conclave, nella
speranza di diventare Papa, ne usciranno ancora cardinali! Mi ha stupito molto
l’affermazione fatta da un porporato, che ha detto che il mondo non ha bisogno
di un Papa che prosegua la via tracciata da Francesco, ma di un Papa che
continui la strada tracciata dal primo Papa, San Pietro. Dichiarazione alquanto
sibillina, che appare come una critica velata all’operato di Francesco.
Cari amici, da cristiano
praticante, voglio aggiungere solo una cosa: sopra di noi c’è il nostro Dio, nostro
immenso creatore, che, sapendo della nostra fragilità umana, della nostra
pochezza, credo che sorriderà non poco delle tante, inopportune chiacchiere e
polemiche, riguardo al successore di Francesco! Quando i cardinali elettori,
riuniti in Conclave per scegliere il nuovo Papa, si concentreranno sul nome da
votare, saranno certamente ispirati dallo SPIRITO SANTO, che guiderà la loro mente e il loro cuore, e dalle
schede uscirà il miglior nuovo Papa possibile, che dovrà governare la Chiesa
nei prossimi anni.
A domani, amici lettori.
Mario
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