giovedì, aprile 24, 2025

ECCO UN NUOVO MODO PER RISOLVERE IL CARO AFFITTI: “LE CASE COMPATTE”. IN CANADA E IN USA SONO GIÀ UNA REALTÀ. ORA ARRIVANO ANCHE IN ITALIA.


Oristano 24 aprile 2025

Cari amici,

In particolare nelle città più appetibili, che siano d’arte o sede di grandi Università poco importa, trovare una casa in affitto a prezzo accettabili è ormai solo una chimera. Uno studente o un lavoratore alle prime armi non si potrà mai permettere affitti che gli mangiano praticamente quasi tutto lo stipendio! Si, il cosiddetto “caro-affitti” sta colpendo moltissime città italiane, ma non solo nella nostra Europa, anche negli Stati Uniti, Canada, e diversi altri Paesi, il problema esiste eccome! In città come Roma, Milano, Venezia, Firenze (solo per citare le maggiori) è impossibile trovare un alloggio a prezzi ragionevoli, così come a Londra,  Zurigo, New York e Sydney, dove un piccolo alloggio costa una fortuna.

Eppure una soluzione bisogna pure trovarla! I pochi appartamenti disponibili sono praticamente entrati nel settore “casa vacanze”, con costi giornalieri da hotel 4 stelle. Che cosa frulla, dunque, nella mente di chi vorrebbe, invece, trovare un’equa soluzione? Considerato che, per varie ragioni, il flusso di persone che necessita di un alloggio è in costante crescita,  e l’offerta rimane la stessa, quindi ad alto costo, studia e ristudia, nella mente ingegnosa di alcuni architetti è nata un’idea mica di poco conto!

Per cercare di risolvere questo drammatico problema, in diverse città, soprattutto americane, sono state allestite delle particolari, moderne case prefabbricate, cosiddette “compatte”. Succede già, soprattutto in Canada e negli USA, anche se questo nuovo sistema abitativo è destinato ad arrivare presto anche in Europa. Le case di questo tipo sono piccole e semplici, quindi abbastanza economiche. Costruite in materiale poco costoso, come legno e metallo, si montano in pochissimo tempo, avendo praticamente tutto predisposto; Queste case, seppure compatte, sono esteticamente accettabili e, tra l’altro, hanno anche ulteriori pregi (anche le bollette costano poco, per esempio), ma il vantaggio maggiore resta l’affitto, che può essere anche solo di un centinaio di euro mensili.

Indubbiamente appare una soluzione alquanto interessante. Da noi, ovviamente, ci sarebbe la necessità di intervento dell’Ente pubblico, che dovrebbe mettere a disposizione le aree dove collocare questi fabbricati, risolvendo egregiamente in questo modo le esigenze di molti studenti universitari e quelle delle giovani coppie e dei lavoratori appena arrivati in una grande città, dove gli affitti proibitivi avrebbero impedito la permanenza. Con questi prezzi calmierati, di gran lunga inferiori a quelli oggi praticati,  l’utilizzo di una piccola casa mobile che offre privacy, sicurezza e tranquillità, il problema sarebbe davvero risolto.

Chi ha potuto visionare quelle già operative negli USA ha notato che il gradimento c’è ed è eccellente! Spesso queste casette hanno anche un proprio piccolo cortile in cui parcheggiare auto moto o bici. Sarà possibile questo nuovo sistema anche in Europa? Da noi gli spazi cittadini sono alquanto ristretti, e per il momento le mini-case non sono ancora comuni, ma domani chissà! Negli Stati Uniti è un’idea che sta prendendo molto piede. I terreni considerati adeguati vengono trasformati in piccoli quartieri residenziali, con sopra cinque o sei piccole case compatte. Ognuna in affitto per 100 o 200 euro che possono essere locate con pagamento settimanale o mensile.

In certi casi queste mini case sono anche dei bungalow, e in altri casi anche delle grandi roulotte, ma comunque ben attrezzate. La scelta, comunque, risulta fruttuosa: chi opta per queste case risparmia anche 20 mila euro l’anno di affitto, e in questo modo si fa presto ad accumulare una cifra consona di anticipo per comprare, domani, una propria casa. In sostanza questo nuovo sistema  risulta essere una strategia efficace per il primo periodo di tempo che si passa in città, quello più difficile.

Cari amici, in Italia in particolare da tempo non esiste più una politica dedicata all’edilizia popolare, come, invece, veniva praticata in passato, a partire dal dopoguerra. L’errata politica dell’inurbamento anche esagerato ha portato allo spopolamento dei piccoli centri, creando i danni che stiamo pagando a caro prezzo, e le cui conseguenze potrebbero essere ancora più tristi. Basterebbe un po’ più di lungimiranza, per incentivare il ripopolamento dei piccoli centri vicini alle grandi città, dotando il territorio di trasporti seri e decenti.

A domani.

Mario

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