martedì, aprile 29, 2025

COSA DIFFERENZIA L'INTELLIGENZA UMANA DA QUELLA ARTIFICIALE? UN QUALCOSA DI MOLTO IMPORTANTE, DI UNICO: LA COSCIENZA.


Oristano 29 aprile 2025

Cari amici,

L’uomo, come sottolineano molti scienziati che non ammettono che il nostro cervello contenga al suo interno quella parti immateriali che vengono definite “MENTE E COSCIENZA”, sono convinti che la persona umana è costituita solo da un corpo meccanico, praticamente equiparato ad una macchina, ad un computer, che domani potrà addirittura risultare più intelligente di qualsiasi essere umano. Si, molti scienziati non riconoscono il valore di Mente e Coscienza, in quanto essendo queste sostanze immateriali, dichiarano che non esistono. Il problema, invece, esiste eccome, anche se finora risulta alquanto difficile da approfondire e risolvere.

La realtà, comunque, è che noi non siamo soltanto “un corpo”, ovvero una struttura fisica, per quanto complessa, ma ben altro. Non siamo soltanto semplici macchine biologiche, siamo – come diceva il grande PLATONE – “esseri spirituali, imprigionati in un corpo fisico, mortale”, e in questo corpo la mente è un fenomeno fondamentale. La coscienza, a sua volta, è la capacità di conoscere la complessità del mondo attraverso le esperienze personali fatte. La mente e il libero arbitrio non sono proprietà irriducibili della natura, ma vengono prima della materia.

Si, amici, il "problema della coscienza" è un problema talmente difficile e complesso, anche da definire. Possiamo iniziare descrivendola come l’esperienza soggettiva di sé stessi e del mondo, un flusso ininterrotto di percezioni, emozioni e pensieri che ci rende consapevoli di ciò che accade dentro e fuori di noi. È un problema così complesso da risultare uno dei più grandi enigmi delle neuroscienze e della filosofia della mente! Diversi scienziati e filosofi hanno provato a darne una definizione, ma il dibattito è ancora aperto e animato, ed è arrivato a coinvolgere le aree di ricerca più disparate, dalla medicina alla fisica.

Il premio Nobel per la medicina, Rita Levi-Montalcini ha avuto modo di dichiarare che “non si conoscono né la sede né la natura della mente”. Ciò significa che rimane ancora un grande mistero irrisolto il problema relativo a Mente e Coscienza, diventato la grande sfida della neurobiologia (Kandel). È la mente- come afferma il neuroscienziato David Chalmers– che “ci rende umani”: senza, agiremmo come dei “robot”, e la vita “non avrebbe alcun senso. Nessuna macchina possiede fenomeni, come i nostri pensieri, le nostre emozioni, i sentimenti, le sensazioni, la scintilla umana di spirito, l'empatia, l'amore e la compassione”!

In questo millennio, amici, si parla tanti di “Intelligenza Artificiale”, ma sarà impossibile arrivare a clonare in toto la mente umana. Nell’uomo c’è qualcosa di “irriducibile”, qualcosa per cui “nessuna macchina” potrà mai sostituirlo completamente. Tra l’uomo e la macchina c’è una “differenza incolmabile”. Questa differenza sta nella mente, nella coscienza e nel libero arbitrio. Per Federico Faggin, il grande fisico inventore del microchip,  profondo conoscitore dell’A.I., "la materia non potrà mai produrre stati d’animo, emozioni o sentimenti, gioia o tristezza. In una macchina non ci sono simboli e sentimenti. I simboli, il pensiero, il dubbio esistono solo nella nostra mente, non in un meccanismo”.

La vita dell’uomo non è soltanto un corpo e un cervello, ma una struttura complessa che costituisce ancora una grande incognita che gli scienziati continuano a studiare. Secondo J.L. Borges, scrittore, poeta e saggista argentino, “La vita dell’uomo, nel suo percorso così affascinante e imprevedibile, piena di luci e ombre, oltre che di mistero, ‘non è spiegabile soltanto con la biochimica’, ma richiede nuove dimensioni che vanno oltre la materia”, in quanto comprende una presenza trascendente: la presenza di una realtà più vasta della realtà fisica”.

Cari amici, scoprire realmente cos’è la COSCIENZA non è stato ancora possibile: resta, infatti il più grande mistero delle neuroscienze. Nessuna Intelligenza Artificiale potrà mai eguagliare l’uomo, perché non potrà mai andare oltre la sua fisicità. Potrà, mai, una macchina, per quanto complessa, provare sentimenti, ridere o piangere, sacrificarsi fino a dare la vita, percepire il sapore di un dolce, il profumo di un fiore o il colore azzurro del cielo e del mare? C'è solo da riflettere...

A domani, amici lettori.

Mario

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