Oristano 15 aprile 2025
Cari amici,
La PORTULACA OLERACEA (Portulaca
L., 1753) è una pianta succulenta presente e diffusa in tanti Continenti, unica
appartenente alla famiglia delle Portulacaceae Juss., 1789. Molto più nota con
i nomi volgari di Porcellana, Porcacchia, Erba grassa ed altre, è una pianta
annuale carnosa di media taglia (10 – 30 cm), con fusto rossiccio, alquanto strisciante
al suolo. Fiorisce tra giugno e settembre, con dei curiosi, piccoli, fiori, in gran parte gialli. È abbastanza comune negli orti, ma anche nei campi, in terreni incolti,
umidi e sabbiosi, sia in pianura che in collina, arrivando anche a sopportare un’altitudine
di oltre 1.500 metri.
Questa pianta, grassottella
e succulenta, che cresce spontanea
utilizzando i suoi semi senza bisogno di assistenza da parte dell’uomo, si
diffonde rapidamente tra le coltivazioni dell’orto, con un portamento
strisciante che limita le altre colture; un motivo per cui viene guardata con fastidio da
chi coltiva l’orto e considerata una pianta infestante. Per questo viene costantemente estirpata, ignorando, in questo modo, le sue eccellenti
proprietà benefiche per il nostro organismo, e gettando, quindi, alle ortiche
le sostanze salutari contenute.
La PORTULACA, amici, è un’erba
davvero salutare, con eccellenti proprietà antiscorbutiche, depurative e
diuretiche. Vengono utilizzate in particolare le foglie, in quanto è stata
accertata la presenza di acidi grassi omega-3, utili per prevenire attacchi
cardiaci e aumentare le difese immunitarie. Il suo utilizzo nelle diete è
caldeggiato dai nutrizionisti per le particolari caratteristiche degli acidi
grassi che contiene. La portulaca, infatti, è ricchissima, come detto, di acidi
omega-3, particolarmente adatti alla dieta di persone, come diabetici e
cardiopatici.
Utilizzata anche per uso
esterno, la portulaca risulta utile per curare dermatiti, orticarie, foruncoli,
punture di api ed eczema. Sono le mucillagini contenute nelle foglie, che,
applicate direttamente sulla pelle, leniscono il dolore di punture di insetti e
delle piccole ferite, o il prurito da foruncoli. Ma le virtù benefiche e nutrizionali
della portulaca non finisco qui. La pianta è anche ricca di vitamine, di
flavonoidi, e di betalaine, una classe di pigmenti che, con gli antocianosidi,
danno alla pianta il colore rosso dei fusti e il giallo dei fiori.
Amici, la Portulaca (o porcellana)
ha una particolarissima “efficienza fotosintetica”, che viene esplicata con due
meccanismi diversi: col risultato che ha un sapore diverso al mattino rispetto
alla sera, soprattutto quando il tempo è secco! La pianta del mattino è,
effettivamente, molto più acidula di quella raccolta alla sera, per via del dualismo
fotosintetico particolare della pianta: questa di notte immagazzina
anidride carbonica sotto forma di acido malico (l’acido che dà il sapore
asprigno alla mela renetta), e di giorno lo trasforma poi in glucosio. La
differenza di concentrazione di acido malico fra la pianta raccolta al mattino
e quella raccolta alla sera è di circa 10 volte, per cui il sapore acidulo
della porcellana ricorda una mela renetta al mattino, ed una mela golden alla
sera!
Ovviamente, amici, come
in tanti altri vegetali, anche la Portulaca immagazzina in sé qualcosa di
negativo; il primo motivo è dato dalla sua capacità di accumulare metalli
pesanti, per cui non va mai raccolta in ambiente antropizzato, dove il suolo è
contaminato, il secondo motivo è il suo alto contenuto in acido ossalico, per
cui non è indicata, almeno in grandi quantità, per chi soffre di problemi ai
reni. La Portulaca, comunque, rimane a tutti gli effetti una grande pianta
benefica! Vediamo ora il suo uso in cucina.
Il suo uso in cucina è
alquanto vario: può essere consumata cruda, sola o assieme a pomodori e porri,
come insalata, o cotta per preparare frittate. I rametti tagliati a pezzettini
possono essere conservati sottaceto o in salamoia e usati al pari dei capperi.
Alcuni non amano la consistenza mucillaginosa della portulaca, ma questa sua
proprietà può tornare vantaggiosa per fare raddensare minestre e stufati. La
portulaca risulta essere un ingrediente fondamentale di piatti tipici,
soprattutto in Messico e Giappone, e non può mancare nella classica insalata
greca. La si può consumare in tanti modi, con una versatilità
culinaria notevole, anche se da noi, invece, continua ad essere considerata una
erbaccia infestante!
Cari amici, la Portulaca
andrebbe davvero riscoperta e finalmente potremmo utilizzare una pianta che ha
tante sostanze benefiche, utili al nostro organismo! Chiudo il post chiarendo che anche i
piccoli semi della portulaca possono essere proficuamente utilizzati. Possiamo
aggiungerli all’impasto del pane, o anche mischiarli con altri cereali da
consumare nello yogurt, sia a colazione che per spuntini golosi e sani. Sono
semi ottimi, ricchi di olii buoni e proteine. Come averli? Semplice, sradicare
la pianta, appenderla all’aria aperta in luogo ombreggiato, e lasciarla seccare:
mettendo sotto un recipiente, lì si raccoglieranno i semi, che si staccheranno
da soli, e poi si possono raccogliere in un vaso di vetro. Provare per credere!
A domani.
Mario
Nessun commento:
Posta un commento