Oristano 22 aprile 2025
Cari amici,
La particolare vita
moderna, vissuta tra stress, superlavoro e nuove preoccupazioni, ha portato via
all’uomo una parte importante della propria serenità: tra cui il sonno. Una vita, dunque, molto diversa, da
quella vissuta dalle generazioni precedenti, più serena e riposante, in
particolare dal punto di vista psicologico. Ebbene, ora, raggiunto e superato un certo
limite, c’è una maggior attenzione per il proprio benessere, apparso sempre più
in pericolo. Lo stress e il superlavoro, infatti, vanno saputi gestire, per cui
si avverte il bisogno, nel corso della giornata, di un momento di “pausa”, necessario
per una ricarica sia del corpo che della mente.
Si, per evitare che lo
stress crei problematiche di grande pericolosità, è in aumento la ricerca di una
pausa, da dedicare alla cura di sé stessi nel quotidiano. Un’indagine ha
stabilito che ben il 64% delle persone mette ora in primo piano il proprio
benessere nonostante gli impegni, e, per ben il 27% di questi, ciò è ritenuto un’autentica
priorità. Sono in particolare i Millennials e la Gen Z (entrambi il 30%) a mettere al primo posto il benessere,
a testimonianza di una maggiore attenzione da parte della fascia d’età che va dai
44 anni in giù.
Sulle orme di questa
nuova consapevolezza è nato il “GLOSSARIO DI BABBEL”, una guida che
riporta la chiara definizione e i termini dei diversi argomenti inerenti il
benessere, come i tipi di famiglia, la comprensione delle basi, i viaggi, il
lavoro, le relazioni, la vita all'estero, e molti temi specifici, tutti
relativi a SELF-CARE. Insomma, un compendio di norme comportamentali per una
maggiore consapevolezza di se stessi e della propria salute fisica e mentale. Su
Babbel, tra i vari argomenti trattati, spicca il concetto del “RIPOSINO”, quel
momento di relax sempre più necessario, con evidenziati i più recenti trend e
neologismi legati al sonno, oltre alle nuove professioni connesse all’arte del
buon dormire.
Che il riposo sia di
enorme importanza è un concetto antico, da sempre praticato dall’uomo.
Ovviamente, ogni civiltà ha adottato i suoi metodi, ovvero il modo in cui ci si
concede una pausa. C’è chi considera il riposo un rituale sacro, chi lo
utilizza per massimizzare la produttività e chi lo integra nelle proprie
giornate con le più varie motivazioni. Come sottolinea Esteban Touma di
Babbel, le diverse culture hanno modi differenti per organizzare il riposo:
dalla sua durata alle pratiche quotidiane ad esso legate. Questa varietà si
riflette non solo nel linguaggio, ma anche nella percezione del sonno. Tipi di
riposo alquanto diversi, che vanno dal Coffee nap alla Pennichella, dalla
Siesta all’ Inemuri. Vediamo alcune differenze.
Con il termine, Coffee
nap, traducibile in italiano come “pisolino post/da caffè”, si fa
riferimento a una pratica che consiste nel bere del caffè, idealmente dopo
pranzo o prima di un momento che richiede molta concentrazione, e subito dopo
coricarsi per un breve riposino di massimo 20 minuti. Anche se potrebbe
sembrare controproducente abbinare la caffeina al sonno, in realtà in questo
modo si lascerebbe tempo alla caffeina di entrare in circolo e iniziare ad agire,
migliorando così l’attenzione e influenzando positivamente anche l’umore.
La parola “Pennichella”,
invece, viene utilizzata in molte regioni italiane per indicare il riposino
pomeridiano; l’origine del termine potrebbe derivare dal verbo latino
“pediculare”, ovvero “pendere, dondolare”, come il movimento della testa di chi
sta per addormentarsi sulla sedia; la
parola “Siesta”, invece, è l’espressione tipica di Paesi come la Spagna
e l’America Latina. è anch’essa di origine latina, e in particolare da “hora
sexta”, ovvero la “sesta ora” del giorno romano, quindi mezzogiorno, momento
nel quale si fermavano le attività per riposare durante le ore più calde;
L’espressione giapponese
“Inemuri”, che in italiano si può tradurre come ”essere presenti mentre
si dorme”, indica molto più di un semplice sonnellino. Si tratta infatti di una
tecnica impiegata per riposarsi in pubblico - sui mezzi, a scuola e persino al
lavoro - senza mai però scollegarsi dall’ambiente circostante per essere pronti
a tornare “in servizio” se necessario. Se in molti paesi addormentarsi sul
posto di lavoro potrebbe essere visto in modo molto negativo, in Giappone è
invece segno di dedizione e impegno, ed è quindi socialmente rispettato.
Amici, oramai nel mondo si
sta rafforzando la consapevolezza che il sonno non sia solo una necessità, ma
anche uno strumento fondamentale per garantire una maggiore produttività e
migliorare la propria salute. Studi scientifici hanno dimostrato che un sonno
di qualità influisce positivamente sulla memoria, sulla concentrazione e
persino sulla longevità. A rafforzare la necessità do un maggior benessere
psicofisico sono i giovani, che non intendono più farsi schiavizzare dal lavoro,
che penalizza non poco se stessi.
Cari amici, la necessità
di dedicare una maggiore attenzione a se stessi è indubbiamente positivo, e le
nuove generazioni lo ribadiscono costantemente sui social, dove addirittura
troviamo degli “Sleep influencer”, veri professionisti del sonno che testano
materassi, recensiscono integratori per il sonno, sperimentano gadget
tecnologici e promuovono tecniche per migliorare la qualità del riposo,
suggerendo alle nuove generazioni addirittura le migliori posizioni per
dormire. Insomma, ritrovare il “dolce dormire”, significa rendere di certo la
vita più bella!
A domani.
Mario
1 commento:
Grazie. questo mi serviva.
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