Oristano 12 gennaio 2025
Cari amici,
Viviamo una realtà alquanto
triste: il mondo sta precipitando nell’IGNORANZA! L’ignoranza è indubbiamente il vero
problema, la reale, triste “questione morale” del nostro tempo. Il grande Socrate,
come storia ci insegna, era in passato un personaggio animato da una grande
sete di verità e di sapere, entrambi desideri che, però, sembravano continuamente
sfuggirgli. Egli diceva di essersi convinto “di non sapere”, ma,
proprio per questo, di ritenersi uno che sapeva più degli altri. Sono passati i
secoli e i millenni, ma la sete di sapere e di conoscenza, da parte dell’uomo,
si è persa per strada, arrivando alla terribile ignoranza che oggi ci circonda!
In questa, attuale, triste “SOCIETÀ
DELL’IGNORANZA”, la cosa che fa più paura è che con l’avanzare
dell’ignoranza, nella vita sociale siamo passati dal vivere una reale DEMOCRAZIA, a quella che può essere definita "IDIOCRAZIA”, dove domina l'ideologia, il credo degli ignoranti, che, purtroppo, sono diventati classe dominante e dirigente. Il
problema è alquanto difficile da risolvere, in quanto gli ignoranti al potere sono
convinti del contrario, ovvero di essere degli illuminati! L’ignoranza al potere è oggi così largamente diffusa che, purtroppo, è considerata la normalità! Inoltre, se qualcuno, insofferente
di tanta ignoranza, cercasse di provare
a dare, a chi governa, dell'IGNORANTE, verrebbe subito marchiato a fuoco come presuntuoso, del reazionario, appartenente ad una consorteria radical chic.
La vera tragedia, cari amici,
è che la società odierna, quella che il buon Guy Debord ha
profeticamente descritto nel suo illuminante trattato “LA SOCIETÀ DELLO
SPETTACOLO”, permette all’ignorante di vivere nell’illusione di “sapere”,
convinzione che purtroppo lo condannerà per sempre all’ignoranza perenne! Oggi,
purtroppo, assistiamo allo strapotere dell’ignoranza in tutti i campi: dalla
politica all’economia, dove, tra l’altro, l’ignoranza è trasversale: è a destra
come a sinistra e al centro. Ma non è solo un problema politico. L’astio verso l’intelligente,
il preparato e competente, è forte e costante; ciò impedisce la libera
espressione del pensiero meritocratico. Una volta l’ignoranza era fonte di
vergogna, oggi, invece, viene addirittura ostentata!
L’ignoranza, amici, ha
radici lontane. I pilastri fondamentali dell’ignoranza sono tre: l’inefficienza
della scuola, quella della famiglia e quella della società. Il primo pilastro è sicuramente l’attuale
sistema scolastico, palesemente inadeguato (sono presenti, in parte, i danni causati dal Sessantotto), costituito da un corpo insegnante
demotivato, a cui si aggiunge la scarsa qualità educativa in capo alla famiglia,
secondo pilastro. L’attuale modello di famiglia è passato dalla famiglia
tradizionale, di stampo paterno, con severe normative comportamentali, al nuovo
modello che possiamo definire materno – relazionale. In sintesi, siamo passati
dall’antico motto del passato che recitava: “Prima il dovere, poi il piacere”,
al nuovo, mellifluo motto: “Dimmi cosa preferisci, l’importante è che tu sia
felice”. Il risultato? I giovani, arroganti bulli di oggi.
Il terzo pilastro è
costituito dalle relazioni sociali. Siamo passati dalle relazioni "de visu", fisiche e reali, a
quelle virtuali, fatte in rete. In questo “Oscuro bosco, qual è il Web, c’è un’incredibile presenza di “analfabeti
funzionali” (in primis gli influencer). Secondo i dati OCSE utilizzate da circa un italiano su tre! Chi
sono gli analfabeti funzionali? Mentre una persona completamente analfabeta non
è in grado di leggere o scrivere, una persona funzionalmente analfabeta riesce
a comprendere il significato delle singole parole, ma ha significative
difficoltà nel comprendere la concatenazione di queste e il reale significato sotteso. Eppure sui social l’ignorante pontifica più dell’esperto, ed è apprezzato
con migliaia di like, spronando in questo modo la diffusione e l’esaltazione dell’ignoranza!
Amici, un tempo
l'”ignorante” era la persona che non poteva accedere all’istruzione, chi viveva
un’esistenza precaria, ai margini; lo erano il contadino, il pastore, il manovale, i
primi operai emigranti. Tutta gente conscia dei propri limiti, che però,
nonostante tutto, pur essendo spesso analfabeta o al più con una conoscenza
linguistica di livello elementare, possedeva un importante bagaglio di
saggezza, esperienza pratica e soprattutto una grande dignità. Oggi invece si è
ignoranti per pigrizia, per noia, per mancanza di una visione. L’ignoranza ha
sconfitto la conoscenza, e, ormai, la colta saggezza appartiene alle altre del passato e la dignità, che non dovrebbe mai mancare, purtroppo è finita sotto le scarpe!
Cari amici, chiudo questa
triste riflessione riportando il pensiero di Henri-Frédéric Amiel, filosofo,
poeta e critico letterario svizzero. Ecco come si espresse nel 1871, riflettendo sul futuro delle nuove generazioni. “Le masse saranno sempre al di
sotto della media, la maggiore età si abbasserà, la barriera del sesso cadrà, e
la democrazia arriverà all’assurdo, rimettendo la decisione intorno alle cose
più grandi ai più incapaci. Sarà la punizione del suo principio astratto
dell’uguaglianza, che dispensa l’ignorante dall'istruirsi, l’imbecille di
giudicarsi, il bambino di essere uomo e il delinquente di correggersi. Il
diritto pubblico fondato sull’uguaglianza andrà in pezzi a causa delle sue
conseguenze, perché non riconosce la disuguaglianza di valore, di merito, di
esperienza, cioè la fatica individuale: perciò culminerà nel trionfo della feccia e
dell’appiattimento. (Henri-Frédéric Amiel, 1871).
A domani, cari lettori, vi auguro, seppure con
tristezza, buona giornata.
Mario
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