Oristano 22 gennaio 2025
Cari amici,
C’è un curioso male che sta
continuando a colpire quelli che utilizzano costantemente il cellulare, in particolare i giovani: è la “NOMOFOBIA”. È questo un
termine derivato dall'espressione inglese no-mobile-phobia, e sta ad indicare il disagio e/o l'ansia derivanti dall'impossibilità di utilizzare il proprio
dispositivo mobile. Insomma, questo nuovo male che colpisce sempre più gli
adolescenti, è la paura incontrollabile di restare senza il proprio smartphone! Il fenomeno, però, non riguarda solo adolescenti, ma coinvolge anche
adulti, sportivi e professionisti, con gravi ripercussioni sia sulla salute
mentale che su quella fisica.
Il problema sta
diventando sempre più serio. I crescenti traguardi raggiunti dalla tecnologia, giorno dopo
giorno continuano a rivoluzionare la nostra vita quotidiana, aggiungendo in
continuazione dispositivi di ultima generazione sempre più sofisticati, che, particolarmente
amati dal mondo giovanile, vengono utilizzati senza interruzione. In questo
modo l’uso diventa abuso, fino a sfociare in una vera e propria dipendenza, che,
come accennato prima, diventa una vera e propria malattia, definita NOMOFOBIA.
Amici, l’uso eccessivo, praticamente ininterrotto, del telefono cellulare è un “vizio” sempre più marcato, diventando spesso parte
integrante e irrinunciabile della vita sociale, lavorativa e personale. Lo
smartphone, anche quando è in tasca, viene continuamente accarezzato dalla mano
che lo stringe, e la persona appare nervosa, costantemente in attesa di notifiche
e/o messaggi, con un’ansia compulsiva che la costringe a controllare in
continuazione lo smartphone, creando in questo modo una dipendenza simile a
quella derivante da sostanze stupefacenti.
Purtroppo sempre più
giovani diventano vittime di questo pericoloso male, e i sintomi della Nomofobia
appaiono presto evidenti, anche se, spesso, risultano silenziosi ma invasivi.
Ecco come riconoscerli. Uno dei primi
sintomi è dato da Ansia e Irrequietezza; entrambe sono sensazioni di disagio, in particolare quando il cellulare è scarico, spento o è stato dimenticato a casa. Altri comportamenti
manifestati in maniera ossessiva sono: controllo frequente e non necessario del
dispositivo anche in momenti inappropriati o rischiosi, come ad esempio mentre
si sta conversando con gli altri, oppure durante l'attività sportiva svolta o
addirittura alla guida.
E non è tutto. Il
soggetto colpito da Nomofobia inizia ad avere difficoltà a concentrarsi: la
sua attenzione viene continuamente interrotta dalla necessità di rispondere a
notifiche o messaggi giunti al suo smartphone. A questo si aggiunge un altro
pericoloso male: i disturbi del sonno. Utilizzare lo smartphone prima di andare
a dormire, è una pessima abitudine, soprattutto se il dispositivo viene
utilizzato anche a letto. Ciò influenza il rilascio di melatonina, compromettendo
la qualità del riposo; inoltre, questo comportamento di mancato rilassamento,
interferisce, influenzandolo, sul ciclo circadiano del sonno.
Amici, chi soffre di
questa pericolosa dipendenza, può arrivare ad avere dei veri e propri attacchi
di panico, che provocano un grande senso di vuoto o di isolamento, quando si viene
privati della possibilità di guardare il proprio smartphone, con pericolosi effetti
negativi sull’umore e sulle relazioni sociali. Oltre ai problemi di natura
psicologica, questo male ha ripercussioni anche di natura fisica. In primis
di “postura scorretta”, dovuta al continuo utilizzo del cellulare in qualsiasi
situazione; le conseguenze sono costituite da dolori al collo e alla
schiena, una condizione questa nota come text neck. Inoltre, la
prolungata esposizione agli schermi digitali affatica gli occhi, causando
sintomi come secchezza oculare, mal di testa e calo della vista.
Per trovare rimedio al
diffondersi di questo pericoloso male, gli specialisti hanno allo studio delle
strategie, capaci di ridurre la dipendenza dallo smartphone. Tra quelle più
efficaci da adottare eccone alcune. 1.Stabilire dei limiti di utilizzo, ovvero
stabilire il tempo d’uso e poi adottare la modalità "non disturbare"
durante i momenti dedicati alle interazioni sociali, al relax o all’allenamento
sportivo. 2.Creare zone senza smartphone, evitando l’utilizzo in camera da
letto o durante i pasti, concentrandosi piuttosto sui momenti di qualità da
trascorrere insieme alla famiglia. 3.Praticare attività alternative: dedicarsi
a sport, hobby o letture, per ridurre il tempo trascorso ad usare il cellulare.
4.Imparare tecniche di gestione dello stress: la meditazione, lo yoga o la
respirazione profonda, sono sistemi che possono aiutare a controllare l’ansia
legata alla disconnessione.
Cari amici, i suggerimenti riportati possono di certo aiutare,
ma efficaci solo se applicati ai primi sintomi, altrimenti diventa più difficile eliminare la
dipendenza. Nei casi gravi può essere utile la Psicoterapia
cognitivo-comportamentale (CBT), che si è dimostrata particolarmente
efficace nel modificare i comportamenti disfunzionali legati all’uso dei
dispositivi tecnologici. Se educassimo i nostri ragazzi da giovanissimi ad
usare correttamente e a tempo limitato computer e cellulari, forse avremo in famiglia meno problematiche…
A domani.
Mario
Nessun commento:
Posta un commento