sabato, gennaio 11, 2025

I CORSI E I RICORSI DELLA STORIA: AD EST SI SOGNA IL RIPRISTINO DELLA GRANDE RUSSIA, AD OVEST UN NUOVO FAR WEST.


Oristano 11 gennaio 2025

Cari amici,

Credo che il Terzo millennio, quello che stiamo iniziando a percorrere, vivrà un forte cambiamento degli equilibri mondiali. Dopo gli equilibri stabiliti nel secolo scorso, con la pace seguita alla fine della Seconda Guerra Mondiale, i fermenti di conquista, inizialmente latenti si sono risvegliati, e sono riprese le guerre, pronte a provare nuovamente a cambiare il vigente ordine mondiale.

Da una parte c'è la Russia di Putin, che appare intenzionata a voler ripristinare L'Unione Sovietica (URSS), finita nel 1991 (alle 19.32 del 25 dicembre 1991 il Presidente dell'URSS, Michail Gorbačëv, apparve in televisione per annunciare le dimissioni e, con esse, la dissoluzione dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche; nell’altro fronte del mondo, invece, il nuovo Presidente USA Donald Trump, già prima dell’elezione ufficiale, ha affermato che è sua intenzione acquisire la Groenlandia, far diventare il Canada un altro Stato dell’Unione e far diventare statunitense il Canale di Panama. Entrambe queste pericolose iniziative, a mio avviso, vorrebbero riportare il vigente ordine mondiale indietro nel tempo, ovvero tornare a quella politica di conquista e supremazia del passato, come successe nei secoli scorsi con l'avvio di quel “Far West”, che portò alla scomparsa dei nativi d’America.

Una situazione certo non facile, se pensiamo che mai e poi mai avremo pensato che agli inizi del Terzo Millennio, saremo tornati “indietro nel tempo”, riaccendendo guerre per la conquista di altri popoli liberi, che in pace ora si amministrano da soli, e che non abbisognano di “Tutori” più o meno capaci per vivere la loro vita democratica in casa propria. In tanti, oramai si domandano: “Ma cosa spinge le due grandi potenze prima indicate a riprendere le ostilità, cercando, forzatamente, di creare un ordine mondiale diverso da quello attuale? Le ipotesi sono diverse, ma, comunque tutte pericolose.

Indubbiamente alla base delle ripresa delle ostilità ci sono problematiche di natura economica, ma non solo: anche di supremazia, nel timore che una parte possa minare la tranquillità dell’altra. Ad Est, la Russia teme che “Paesi ex URSS” come l’Ucraina, oggi liberi e autonomi, possano decidere di entrare nell’orbita occidentale, mettendo così in pericolo, secondo Mosca, la sicurezza della confinante Russia. Proprio per evitare che la possibile ingerenza occidentale arrivi a sfiorare le porte di casa, Putin ha iniziato ad allearsi con la Cina e la Corea del Nord, continuando a combattere in Ucraina una guerra che ogni giorno aggiunge nuove vittime.

Ad Ovest, invece, quanto agli Stai Uniti, i fermenti sono causati da problematiche di natura economica. Il popolo americano soffre di mali ben noti, come disoccupazione e seri aumenti del costo della vita. Il malessere che serpeggia nel popolo, che colpevolizza l'attuale Presidente, è dimostrato dalla recente, forte vittoria di Trump, tornato in sella come Presidente e con idee alquanto velleitarie! In altri tempi, per un ex Presidente, che nelle precedenti elezioni arrivò non solo a disconoscere la sconfitta, ma ad aizzare i suoi sostenitori ad assaltare il Parlamento, in nessun altro Stato sarebbe stato rieletto, dopo nefandezze di quella dimensione! Si, gli americani sono oggi fortemente divisi: i problemi economici, derivati dalla chiusura di molte aziende legate ai combustibili fossili, e dall’avanzare della tecnologia, che necessita di investimenti massicci e ha necessità di disporre di materie prime rare e preziose da acquisire all’estero, oltre ai problemi derivati dall’aumento dell’immigrazione clandestina, hanno creato una situazione bollente, che può avere risvolti drammatici.

Ed ecco che negli USA ha stravinto Trump, che viene visto come un novello salvatore della patria! Egli ha promesso la riapertura di miniere, l’espulsione degli immigrati irregolari, nuovi dazi sui prodotti importati, e un possibile ampliamento degli Stati Uniti, ipotizzando anche l’annessione del Canada come ulteriore Stato dell'Unione! Quanto al Canale di Panama, dove passa gran parte del traffico commerciale degli USA, la soluzione proposta da Trump è quella dell'azione di forza: ovvero dell’acquisizione! A tutto questo Trump aggiunge nel pacchetto l'acquisizione della Groenlandia! Può apparire alquanto curioso, l’interesse espresso su una terra gelida,  ma solo a chi non sa cosa si nasconde davvero in quella freddissima terra!

Amici, le ricchezze di quest’isola sono immense: dai metalli strategici alle terre rare. La Groenlandia è un forziere, di minerali straordinario, con  tante terre rare! A chi afferma che in quella gelida terra creare miniere è alquanto difficile, si risponde che oggi a supporto c'è l'A.I. e che, con il cambiamento climatico in corso i ghiacci continuano a sciogliersi e nuove rotte commerciali sono già pronte alla sfida! Gli appetiti, insomma, si stanno scaldando, mentre i ghiacci si sciolgono! Ecco quanto sostiene il geologo del CNR Andrea Dini, grande esperto di minerali, direttore del Laboratorio di Geochimica Isotopica a Pisa: “Sulla base delle informazioni note fino ad oggi, il potenziale maggiore di scoperta è per il niobio, un metallo strategico, capace di rendere piccolo un circuito elettronico e di farlo funzionare. Poi terre rare, tantalio, fluorite, grafite, vanadio, cromo, rame, ferro, titanio e zinco”. Mica poco!

E non è ancora tutto, perché il sud della Groenlandia è costituito da rocce antichissime, che risalgono a miliardi di anni fa. Un territorio ideale dove esistono i così detti camini kimberlitici, che sono condotti vulcanici che traforano la crosta terrestre. Lì si trovano i giacimenti primari di diamanti. C’è anche un’altra lista di metalli, come ad esempio i platinoidi, come rodio e palladio, poi l’antimonio, il gallio, il nichel, il tungsteno, il cobalto e il litio. Ecco perché il Presidente Trump ha in mente l’acquisizione della Groenlandia, una terra che potrebbe risollevare fortemente l’economia americana, facendo tornare al lavoro milioni di lavoratori!

Cari amici, purtroppo la storia ci ha insegnato che l’uomo ha sempre pensato alla guerra. Chiudo questa riflessione proprio con la seguente locuzione latina: “SI VIS PACEM, PARA BELLUM (in latino: «se vuoi la pace, prepara la guerra»). La si trova anche in un passo delle Leggi di Platone, usata per affermare che uno dei mezzi più efficaci per assicurare la pace consiste nell'essere armati e in grado di difendersi. Concordo sul fatto di difendersi, ma non certo su quello di aggredire gli altri pacifici popoli, che di certo non vogliono aggredire nessuno.

A domani.

Mario

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