Oristano 27 gennaio 2025
Cari amici,
Il CORBEZZOLO (Arbutus
unedo L., 1753), oltre che essere un arbusto bello ed elegante, spesso
utilizzato in giardino, è un sempreverde appartenente alla famiglia delle
Ericacee. Diffuso nei Paesi del Mediterraneo, è alquanto presente in Sardegna,
essendo uno dei componenti principali della macchia mediterranea. La sua particolarità
è che presenta contemporaneamente fiori e frutti maturi, per il particolare
ciclo di maturazione: la pianta rifiorisce quando i frutti, prodotti dalla precedente fioritura, sono ancora in maturazione. Data la
contemporanea presenza tra il verde delle foglie dei fiori bianchi e dei frutti
rossi, fin dal Risorgimento la pianta, con i suoi 3 colori, è stata considerata
simbolo della bandiera Italiana.
È una pianta longeva, che
può diventare plurisecolare in ambienti adatti, sviluppandosi rapidamente. Tra le
sue foglie, di un verde intenso, spiccano i fiori bianchi, riuniti in
pannocchie pendule che ne contengono tra 15 e 20. Questi, che compaiono in autunno,
sono profumati e ricchi di nettare; per questo motivo sono intensamente
visitati dalle api in autunno, se il clima non è già diventato troppo freddo.
Dai fiori di corbezzolo si ricava dunque l'ultimo miele che le api producono
prima di andare in riposo. È un miele pregiato per il suo sapore particolare,
amarognolo e aromatico. Il “Miele di corbezzolo” è indicato come lenitivo per la
tosse infiammatoria ed asmatica, facilita anche un sonno riposante e in
Sardegna viene addirittura considerato un potente afrodisiaco!
I frutti del Corbezzolo sono
delle bacche sferiche di circa 2 centimetri, rosse e, a maturità, ricoperte di
tubercoli abbastanza rigidi spessi qualche millimetro; maturano tra ottobre e dicembre,
nell'anno successivo rispetto alla fioritura, ed è per questo che sulla pianta
si osservano fiori e frutti insieme. I frutti si possono mangiare quando
arrivano a maturazione, ovvero quando la polpa comincia ad ammorbidirsi. Si
possono poi conservare sotto spirito, utilizzarli per preparare confetture e
mostarde, cuocerli nello zucchero per caramellarli e altro ancora.
Secondo quanto raccontato
dai nostri avi della civiltà contadina, il consumo di grandi quantità di frutti
di corbezzolo produceva una leggera sensazione di ubriachezza]. Per questo
motivo, nell'antichità, questa pianta era sacra al dio greco Dioniso, lo stesso
venerato dai romani come dio Bacco. Il corbezzolo era venerato e utilizzato
anche per accompagnare i defunti all’ultima dimora. Il poeta romano Publio Virgilio
Marone nei suoi scritti racconta che rami di corbezzolo venivano posti
sulle tombe, in segno di rispetto per il defunto. Il corbezzolo non ha
controindicazioni particolari al suo consumo, a meno che non si soffra di
allergie specifiche. Dalla fermentazione dei frutti maturi si ottiene il
"vino di corbezzolo"; è a bassa gradazione alcolica ed è leggermente
frizzante, usato in particolare in Corsica e Algeria. In Sardegna, invece, si
preferisce effettuare la distillazione dei frutti schiacciati, dai quali si
ricava un'acquavite dal colore leggermente rosato, ritenuta ottima.
Come accennato, il
corbezzolo è alquanto usato in erboristeria. I suoi frutti sono preziosi, grazie alle
sostanze in essi contenute, dalla vitamina C (100 grammi ne contengono circa 8
mg), alla vitamina E, oltre ad essere ricchi di pectine, flavonoidi, antociani
(in particolare il beta-carotene) e di acidi grassi insaturi, tra cui l'acido
linoleico e linolenico. Presenti anche dei Sali minerali, come quelli di sodio,
di potassio, di calcio, di magnesio e di fosforo. Per la presenza di flavonoidi
e antociani, di sostanze antiossidanti e di vitamina C, i frutti di corbezzolo
contrastano la formazione di radicali liberi e sono utilizzati per combattere
lo stress ossidativo.
Amici, nel confermare la
grande bontà di questa pianta, voglio dirvi che non solo i frutti, che, oltre
quanto detto prima, hanno anche effetto antidiarroico e proprietà antisettiche
e antinfiammatorie (sono utilizzati per trattare cistite e prostatite), ma anche
le foglie, preparate in decotto, hanno delle caratteristiche diuretiche,
astringenti e antisettiche. Infine, voglio anche ricordare a Voi lettori che,
in passato, le foglie del corbezzolo, essendo ricche di tannini e arbutoside,
venivano utilizzate per la concia delle pelli. La presenza di sostanze
tanniche, del resto, è comune nelle piante e nei frutti delle Ericaceae.
Cari amici, termino
questa mia riflessione su questo eccellente arbusto della nostra Macchia Mediterranea,
ricordandovi che prima di utilizzare questi composti vegetali fornitici da
Madre Natura, dobbiamo sempre consultare il nostro medico! I benefici datici
dalle piante sono indubbiamente notevoli, ma dobbiamo sempre tener conto di
eventuali allergie che possono essere presenti in ciascuno di noi! Grazie della
Vostra sempre gradita attenzione.
A domani.
Mario
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