Oristano 29 gennaio 2025
Cari amici,
Posto all’interno della
scatola cranica, ovvero in una piccola cassaforte ossea, IL CERVELLO è
l’organo più complesso del nostro corpo, ovvero è una specie di immenso
computer, il cui funzionamento resta ancora, sotto molti aspetti misterioso, ancora da esplorare
in diverse sue parti. Vera centrale di comando del nostro organismo, invia i
necessari impulsi ai nostri muscoli, coordina gli altri organi, ed è quella
straordinaria sede dei nostri pensieri, delle nostre emozioni e dei ricordi. Insomma,
in poco meno di un chilo e mezzo di “materia grigia”, risiedono le nostre
facoltà intellettive, come il linguaggio, la socialità e la nostra capacità decisionale.
Il cervello umano è considerato
dagli studiosi l'organo più complesso del nostro corpo. Con i suoi 89 miliardi
di neuroni, ciascuno con circa 7.000 connessioni, questa intricata rete
neuronale non è mai stabile, ma in continua, costante evoluzione, tanto da
essere considerata “in bilico su un delicato equilibrio”, secondo gli studi
condotti dai fisici Helen Ansell e István Kovács della Northwestern University;
per loro il cervello risulta organizzato in modo né troppo ordinato né troppo
casuale, bilanciando i costi delle connessioni neuronali con la necessità di
collegamenti a lungo raggio. Ansell e Kovács sostengono che questo possa essere
un principio universale per tutti i cervelli animali, anche se saranno
necessari ulteriori studi per confermarlo.
Amici, in milioni di anni
di evoluzione il cervello ha raggiunto una complessità senza pari. Basti
pensare, come accennato prima, che opera con 89 miliardi di cellule nervose
suddivise in 10.000 tipi diversi, ciascuna delle quali comunica con migliaia di
altri neuroni! Queste connessioni formano circuiti capaci di processare in un
decimo di secondo stimoli estremamente complessi, attingendo a una mole di
informazioni di almeno 50.000 volte superiori a quelle conservate nella British
Library, la più grande biblioteca del mondo. Le straordinarie capacità della
nostra mente scaturiscono da un’attività incessante, fatta di impulsi elettrici
e segnali chimici, alla quale destiniamo il 20% dell’energia che introduciamo
con gli alimenti.
In questo straordinario
computer qual è la nostra mente, ciò che più affascina è la facoltà di prendere
decisioni anche importanti in frazioni di secondo! Queste facoltà sono allocate
nella corteccia cerebrale, e in particolare nell’area prefrontale, che è la
sede delle funzioni esecutive, che ci danno quel potere decisionale capace sia
di vivere il presente che di pianificare il futuro. La nostra mente elabora
quanto sta avvenendo intorno a noi, mettendo insieme quanto percepito con gli
organi di senso con quanto già posseduto in memoria, a cui si aggiunge il
nostro senso emotivo, quest’ultimo capace anche di modificare le decisioni.
Nell’interpretazione
della realtà, infatti, il cervello, oltre all’analisi della situazione del
momento, si affida costantemente alla memoria. Per fare un esempio, quando sentiamo
un animale abbaiare, oppure un gatto miagolare, sappiamo, seppure senza vedere
il soggetto, che si tratta di un cane o un gatto. La nostra memoria semantica,
infatti, risulta già in possesso del fatto che il gatto miagola e il cane
abbaia, frutto delle esperienze fatte in precedenza. Tutta l’interpretazione del mondo che sta
intorno a noi, e con il quale ci rapportiamo costantemente, si trova memorizzata all’interno dei meandri
del nostro complicatissimo cervello.
Amici, accennavo prima
che il cervello si è evoluto in milioni di anni, ma dobbiamo anche sapere che nella
specie umana il cervello, rispetto alle diverse altre specie, si modifica
lentamente in relazione alle diverse età. Il cervello umano inizia la maturazione
nell’infanzia, poi continua nell’adolescenza e, man a mano che si cresce, fino
alla maturità. E se questo da un lato espone la specie umana a maggiori rischi
durante la prima parte della vita, dall’altro ci consente di continuare costantemente
ad imparare, praticamente per tutta la
vita! È questa una positiva caratteristica del nostro cervello, che consente di
modificare le nostre capacità in relazione all’esperienza che continuiamo a
fare.
Cari amici, indubbiamente
la specie umana è alquanto differente dalle altre specie, e LA FACOLTÀ DEL
LINGUAGGIO, il dono della parola, è, più di tutto il resto, ciò che ci
differenzia maggiormente dalle altre specie. Voglio chiudere con Voi questa riflessione, amici
lettori con una bella frase di Voltaire: “Il cervello umano è un organo
complesso, con il meraviglioso potere di consentire all’uomo di trovare ragioni
per continuare a credere qualunque cosa voglia credere”. (Voltaire).
A domani.
Mario
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