Oristano 14 luglio 2021
Cari amici,
Sono oltre 500 gli eventi
in programma quest’anno per celebrare i 700 anni dalla morte del nostro sommo
poeta Dante Alighieri. Le principali iniziative e gli eventi programmati sono
stati illustrati dal Ministro della
Cultura, Dario Franceschini, che nella conferenza stampa ha detto: "Il
Comitato per le celebrazioni ha fatto un lavoro straordinario, selezionando
centinaia di iniziative per ricordare i settecento anni dalla morte di Dante. È
un anno particolare e anche in questo momento Dante aiuta a sentirci comunità
nazionale e insegna ad avere fiducia. Per quest'anno dovremo avere in mente
l'ultimo verso dell'Inferno che deve essere di monito, di insegnamento e di
speranza: 'E quindi uscimmo a riveder le stelle'. Siamo tutti in attesa di
riveder le stelle, ascoltare musica, vedere teatro, guardare cinema insieme
nelle meravigliose piazze italiane".
Gemma Donati |
Amici lettori, nel post
di oggi, però, non voglio annoiarvi facendovi un elenco delle iniziative,
sicuramente adeguate, messe in campo per onorare il nostro sommo poeta, ma parlare
con Voi di un personaggio di cui quasi mai si parla: la moglie di Dante, Gemma
Donati. Gli fu data in sposa in età molto giovanile e da Gemma Dante
ebbe 4 figli: Pietro, Iacopo, Antonia e Giovanni. Nelle sue numerose opere Dante
mette a fuoco un’unica figura femminile: Beatrice, donna per lui straordinaria,
che rapì la sua mente e il suo cuore fin da quando lei era bambina: aveva solo nove
anni!
Una storia d’amore particolare,
quella tra Dante e Beatrice, velata da grande tristezza in quanto amore solo spirituale,
“platonico”, ma tanto forte e grande che non abbandonerà mai Dante per tutta la
sua vita. Perché noi possiamo
comprendere meglio le motivazioni che portarono Dante a ignorare nei suoi
scritti totalmente la moglie Gemma, proviamo a riepilogare insieme la storia di
questo nostro straordinario poeta, la cui opera principale, la Divina
Commedia, risulta essere in assoluto l’opera più letta al mondo, dopo la
Bibbia. Partiamo dall’inizio.
Dante Alighieri |
Dante Alighieri, o
Alighiero, battezzato Durante di Alighiero degli Alighieri e anche noto
con il solo nome Dante, nasce a Firenze tra il 21 maggio o il 21 giugno del 1265; è figlio
di Alighiero di Bellincione di Alighiero, appartenente ad una famiglia fiorentina
di piccola nobiltà, seppure oramai decaduta. Ancora giovanissimo, a soli 12
anni, la famiglia gli procura in sposa Gemma Donati, la cui promessa di
matrimonio viene redatta con atto notarile il 9 febbraio del 1277 dal notaio
fiorentino ser Oberto Aldovini. Gemma è figlia di Manetto Donati, oltre che cugina
di terzo grado di Corso, Forese e Piccarda Donati; Gemma era nata (forse) il 3
marzo del 1265, lo stesso anno del suo sposo promesso. Un matrimonio certamente
di interesse: la sposa portava in dote in casa Alighieri ben 200 fiorini.
L’unione di Dante con Gemma
rappresentava, dunque, il classico matrimonio combinato! Promessi sposi alla
tenerissima età di dodici anni, senza alcun fondamento d’amore, a conferma di
un sistema che era usuale in quell’epoca, in pieno Medioevo. Questa unione
senza amore, sarebbe passata inosservata (come tante altre) se Cupido non
avesse folgorato Dante con la sua freccia d’amore, facendolo innamorare di
Beatrice, l’unica donna che Dante amerà di amore assoluto e divinizzato per
tutta la vita.
Bice Portinari |
Bice (a noi più nota come
Beatrice) era la figlia di Folco Portinari, e già dal primo momento che Dante
la vide, fu amore a prima vista! La visione di lei stregò Dante senza rimedio,
seppure avesse allora solo 9 anni! Fu per lei amore totale, un amore a dire
il vero solo platonico, in quanto Beatrice era sposata a Simone de’ Bardi,
ricco banchiere di Firenze, ma tanto sofferto per Dante, considerato anche che
lei sarà segnata da un destino crudele: morirà di parto dando alla luce il
primo figlio, essendosi anche lei sposata giovanissima, appena adolescente,
destinata, come tante, al matrimonio combinato.
In una situazione così
complessa, per Gemma, moglie del sommo poeta, la vita non deve essere stata
facile. Vivere nella assoluta mancanza di attenzioni da parte del marito, per
quanto moglie e madre dei suoi figli, non era certo facile. Lei per il nostro
sommo poeta non rivestiva alcuna importanza, essendo totalmente dedito alla sua
Beatrice. Si, amici, di Gemma Dante mai parlerà nelle sue numerose opere: mai
un cenno, non una menzione, in quanto ogni verso, ogni frase, ogni riferimento, fu sempre rivolto esclusivamente a lei: Beatrice! Al suo inestinguibile amore
platonico, Beatrice, il sommo poeta dedicò un intero, meraviglioso romanzo
autobiografico: la Vita Nova; La sua forte presenza si intravede già
nelle varie rime precedenti la Divina Commedia: è per lei che Dante ha la forza
di attraversare la selva oscura della sua esistenza e di compiere quel
fantastico viaggio ultraterreno che lo porterà ad incontrarla, con immensa e
indicibile gioia.
Se Beatrice per Dante è
stato il suo amore grande, la sua platonica sposa, Gemma, invece, moglie reale
e trascurata, fu sempre tenuta in disparte dal nostro sommo poeta. Lei tuttavia,
con grande orgoglio e dignità continuò a fare la sua parte di moglie e di madre.
Non ci è dato sapere se Gemma sia stata gelosa di Beatrice, ma in quei tempi la
gelosia era diversa da quella di oggi; le corna, seppure virtuali come quelle
tra Dante e Beatrice, le donne del Medioevo erano abituate a sopportarle in
silenzio. Quanto fosse donna forte
e capace lo dimostrò pubblicamente quando Dante fu inviato in esilio; lei rimase orgogliosamente a Firenze,
evitando di seguirlo e occupandosi della famiglia e dei figli. Quando il Comune
di Firenze tentò di confiscare, oltre i beni del marito, anche la sua dote, Gemma
caparbiamente si batté con forza contro il provvedimento, chiarendo la sua
estraneità: era stato condannato il marito mica lei! E riuscì a spuntarla.
Cari amici, Gemma,
seppure la storia parli poco di lei, è stata certamente una donna forte e “tosta”,
capace di restare in silenzio in casa per le mancate attenzioni del marito, ma
battagliera senza paura all’esterno, per la salvaguardia dei suoi diritti, garantendo
così l’indipendenza economica sua e della famiglia. Per questo credo che meriti
tutta la nostra stima, in particolare quella delle donne, che ancora oggi
combattono per la salvaguardia dei loro diritti!
A domani.
Mario
Dante, il nostro sommo poeta |
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