Oristano 24 luglio 2021
Cari amici,
Ad utilizzare per primi
questo innovativo sistema di “mini camere da letto” furono i giapponesi,
che, ormai oltre 20 anni fa, installarono negli aeroporti giapponesi le prime “capsule
hotel”, delle cabine da utilizzare per brevi soste all’interno dei
terminal. Poi questo format si è diffuso in molti altri Paesi: da una decina d’anni sono state installate le Sleepbox, in Russia, nel
Sheremetyevo International Airport di Mosca, in Inghilterra, a Londra, negli aeroporti di Heathrow e
Gatwick e nel 2007 la catena Yotel ha posizionato cabine similari in Francia,
a Parigi nell’aeroporto Charles de Gaulle e nel 2008 in Olanda, nell’aeroporto di
Amsterdam Schiphol.
Ebbene, visto l’uso ormai
consolidato di queste mini suite ipertecnologiche, che ospitano i viaggiatori
durante l’attesa tra un volo e l’altro, ora il servizio è arrivato anche in
Italia. È stata la start up “Zzzleepandgo”, lanciata sul mercato nel
2015 da 3 giovani neolaureati (Alberto Porzio, Matteo Anthony Destantini e
Nicolas Montonati), a lanciare sul mercato italiano queste cabine low cost,
posizionandole negli aeroporti di Orio al Serio e Malpensa.
Intervistati sul
funzionamento di queste “cabine-letto”, hanno così commentato: «Ogni cabina
è completamente automatizzata, dotata di letto, cromoterapia, luci a Led, Wi-Fi,
sveglia, contenuti multimediali. Il cliente si registra sull’interfaccia
esterna, paga la prima ora al momento del check-in (9 euro) e conclude il
pagamento al check-out in base al tempo trascorso. Oltre alle pulizie del
nostro personale, la cabina si auto pulisce tra un cliente e l’altro. Un
sistema meccanico cambia le lenzuola e un sistema di ventilazione immette aria
fresca igienizzata».
Oltre al servizio, che è
apparso subito abbastanza gradito, i 3 giovani hanno puntato sulla tecnologia.
Le cabine Zzzleepandgo, di 3×3 metri, hanno un sistema di check-in e check-out
automatizzato. Due virtual reception installate all’ingresso garantiscono ai
soli ospiti l’accesso al locale in cui si trovano le mini stanze, evitando
qualsiasi tipo di intrusione. Ogni modulo è attrezzato con una piattaforma di
intrattenimento che offre film, musica e giochi; la struttura è insonorizzata e
dotata, oltre che di letto e servizi, anche di una scrivania per lavorare.
Anche all’interno della cabina tutto è automatizzato: la struttura modulare
permette di aumentare o ridurre la capacità ricettiva a seconda delle esigenze.
Un sistema automatico “a
rotolo” sostituisce le lenzuola e quello di pulizia permette di ridurre la
durata dell’intervento umano. Il dispositivo igienizzante di trattamento
dell’aria rilascia ioni ossidanti che attraggono e distruggono qualsiasi
batterio. L’utilizzo combinato di sensori e di un software di riconoscimento
ottico individua la presenza di oggetti o rifiuti lasciati all’interno della
capsula e avvisa immediatamente l’ospite appena uscito. Si può registrare la
propria prenotazione una volta arrivati in aeroporto, tramite un device
installato all’esterno del modulo, o prima di arrivare, dal sito o dall’app
Zzzleepandgo. La tariffa calcolata su base oraria si può pagare grazie alla
tecnologia iBeacon accostando il proprio smartphone al dispositivo oppure con
carta di credito.
L’avvio iniziale del
servizio della Zzzleepandgo vede oggi due capsule presenti nell’aeroporto di
Bergamo e in quello di Malpensa, ma anche due cabine installate presso
l’ospedale Giovanni XXIII di Bergamo: «Siamo i primi ad aver lanciato il
servizio negli ospedali per parenti, amici e accompagnatori dei degenti»,
commenta Nicolas Montonati. «A breve moltiplicheremo l’esperimento,
installandole anche in altri ospedali di città italiane».
Cari amici, plaudo all’iniziativa
di questi giovani, validi professionisti, che non si sono fermati di fronte
alle prime difficoltà e caparbiamente sono voluti andare avanti, dimostrando di
avere ragione. In una recente intervista hanno dichiarato: «Abbiamo avuto circa
3000 clienti. E, ora, dopo un lungo iter procedurale, abbiamo inaugurato 4
capsule all’aeroporto di Malpensa. Ora vogliamo aumentare l’offerta e arrivare
in altri scali. Abbiamo in mente anche un altro progetto per diversificare il
business, un hotel futuristico a Milano, ma ne parleremo più avanti».
Che dire amici, mai darsi
per vinti, lottare sempre con caparbietà per arrivare alla meta.
A domani.
Mario
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