martedì, novembre 17, 2020

ROBERTO CAU, UN ARTISTA DALLE MILLE SFACCETTATURE. PITTORE, SCRITTORE, EDITORE. LA SUA ULTIMA OPERA: “MIGRANTI”.


Oristano 17 novembre 2020

Cari amici,

Di Roberto CAU ho già avuto modo di parlare su questo blog. La mia amicizia con lui è da tempo consolidata, e apprezzo molto la sua determinazione nel cercare le possibili vie per rivitalizzare la cultura della nostra Oristano. Cultura da tempo stagnante, in un limbo statico, fossilizzata come un reperto storico! Scrissi di Lui su questo blog l’11 maggio del 2018, riepilogando seppure brevemente il suo excursus artistico e la sua particolare predilezione per lo “SCARABEO”, l’animale sacro agli Egizi, nella lucida convinzione che lo scarabeo possa essere anche oggi, come nell’antica cultura egizia, simbolo di resurrezione, in particolare della resurrezione culturale.

Quanto scrissi sullo scarabeo e sulla passione di Roberto Cau per questo venerato animaletto, chi desidera può andare a leggere i due post prima citati cliccando sui seguenti link: http://amicomario.blogspot.it/2014/01/lo-scarabeo-sacro-agli-egizi-che-lo.html,  http://amicomario.blogspot.com/2018/05/roberto-cau-luomo-scarabeo-con-la-sua.html. Roberto Cau è un uomo attivo, determinato, che da tempo si è 'messo in testa' di rivitalizzare la cultura nel nostro territorio. Col suo ingegno multiforme, (è pittore, grafico, scrittore ed editore), ha fondato nel 2002 la casa editrice EPDO - "Edizioni il Pittore D'Oro", e, nonostante i tempi poco felici che viviamo, continua imperterrito e con determinazione nella sua missione: cercare di abbattere il muro della stagnazione culturale, promuovendo e stampando cataloghi e monografie di pittori e scultori, raccolte di poesie, saggi, racconti ed opere letterarie di scrittori del territorio, della Sardegna e del Mediterraneo.

Questo attivismo lo ha portato, quasi per caso, anche ad affrontare un dramma particolarmente forte che oggi stiamo vivendo: quello dei MIGRANTI. Lo ha fatto ritornando alla sua passione primaria: tracciando su dei fogli bianchi segni su segni con la sua penna stilografica. Si, amici, rispolverando la sua prima arte, quella pittorica. Roberto ama la penna stilografica, e, nel settembre scorso, mentre meditava nel suo studio osservando un cartoncino bianco che quasi lo invitata a scriverci sopra, iniziò a marcarlo di piccoli segni con la sua stilografica. Dalla penna iniziano a fluire “piccole immagini delle genti”, quelle disperate, quelle che per ragioni di sopravvivenza lasciano la propria terra per affrontare il periglioso mare in cerca di fortuna in altri lidi.

Era il 13 settembre di quest’anno il giorno nel quale, quasi per caso, nacque il primo cartoncino! Le idee, come si sa, crescono strada facendo. Quel primo cartoncino ne generò degli altri, uno dietro l’altro. Da quel momento Roberto lavora senza interruzione: il dramma del “Migranti” lo avvolge nelle sue spire, e Lui continua imperterrito a creare, una dietro l’altra, altre tavole. Sono segni brevi, sintetici, ma di una espressività impressionante. Alla fine, saranno 99 le tavole create, tutte dedicate al dramma della migrazione, che, come lui stesso dice nelle note introduttive al libro, sono la sintesi di un problema terribile e di difficile soluzione: “i migranti non si fermeranno mai”. Ed ecco che Roberto decide di dare corpo unico a quelle tavole. Le mette insieme, prepara le note introduttive, e fa nascere, quasi per caso, un foto-libro, a cui dà il titolo essenziale: “MIGRANTI”. Ora il libro è pronto: è appena stampato e fresco d’inchiostro, ma già disponibile presso EPDO, Via Bellini 11 – Oristano.

Amici, ho avuto l’onore e il piacere, godendo della sua amicizia, di avere in anteprima questo interessante volumetto, arricchito anche dalle liriche di Michele Licheri e con la presentazione e postfazione di Antonio Pinna. Sfogliarlo, soffermarsi sul contenuto dei disegni, leggere le liriche che lo accompagnano, mi hanno prima commosso e poi fatto meditare non poco. Il mondo vive situazioni drammatiche, disastri immani, inquinamenti e siccità, guerre e prepotenze inaudite, che costringono milioni di persone a migrare, eppure le grandi potenze continuano imperterrite ad avvelenare egoisticamente il pianeta, facendo diventare i ricchi più ricchi ed i poveri sempre più poveri.

La sete di danaro e di potere e l’egoismo esasperato dei potenti, hanno creato un mondo privo di umanità, che nega l’accoglienza, che ha cancellato la fratellanza e l’amicizia sociale, facendo diventare, ancora una volta, l’uomo sempre più lupo nei confronti del proprio fratello. Siamo tornati all’“Homo homini lupus”, come scriveva il commediografo latino Plauto, incuranti delle nuove generazioni che abiteranno una terra sempre più ostile e sull’orlo di una catastrofe senza ritorno.

Cari amici, plaudo all’opera “Migranti”, del caro amico Roberto Cau, nella speranza che siano in tanti a leggerlo ed a riflettere, come ho avuto modo di riflettere io! Grazie Roberto, per il Tuo costante invito alla rinascita della cultura nel nostro territorio, un bene così prezioso che può essere considerato il vero viatico per un mondo più umano, di vera pace e fratellanza.

A domani.

Mario

 

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