Oristano 8 novembre 2020
Cari amici,
“Historia magistra
vitae”, è una locuzione latina che, tradotta letteralmente,
significa che la Storia è maestra di vita. La frase è parte di una
trattazione più ampia, ed è presente nell'opera “De Oratore” di Cicerone. Oggi ho
voluto iniziare questo post con le sagge parole di Cicerone per parlare con voi dei “corsi e ricorsi
della storia”, che da sempre ci dimostrano che spesso l’uomo tende a
ricadere negli tessi errori. Nei tempi
lontani, quando la vita era certamente molto più difficile di oggi, e nelle Comunità le ristrettezze economiche creavano seri problemi di
sopravvivenza, gli anziani non più indispensabili nel
circuito della produzione dei beni, venivano considerati un peso insostenibile, tanto da che fu ritenuto necessario eliminarli. Fu maturata e messa in atto quindi, la eliminazione
anticipata, anziché attendere la loro fine naturale. E di esempi che lo dimostrano ne troviamo numerosi, in tutte le civiltà arcaiche.
Anche l'antica società sarda non restò immune da questa terribile pratica. Come raccontano gli storici greci Simonide, Timeo e Clitarco nelle loro opere, in
determinati periodi di carestia gli anziani della nostra isola, una volta diventati un peso, venivano sacrificati a Cronos, il dio del tempo; erano i figli che quando i genitori avevano superato la sessantina, li facevano morire dando da bere loro un'erba (l'euforbia) che creava degli spasmi da sembrare che morissero ridendo. Da questo rito
sarebbe nata l’espressione 'ridere sardonicamente' che compare per la
prima volta in Omero (Odissea, XX, v. 301). In questa logica gli anziani, ormai
improduttivi e quindi considerati solo un peso, visto anche che secondo loro
avevano già vissuto abbastanza, venivano eliminati con la somministrazione di un preparato all'euforbia. Essi, dopo aver bevuto la pozione, venivano poi lapidati o spinti a
bastonate verso fosse preparate prima, o gettati nell’abisso di dirupi
naturali, per mano dei propri figli, morendo così in modo terribilmente tragico.
Sul “riso sardonico” scrissi un post su questo blog in data 15 luglio 2015 e chi
vuole può, cliccando su questo link, andare a leggerlo: http://amicomario.blogspot.com/2015/07/i-sardi-e-la-dolorosa-leggenda-del-riso.html.
Ebbene, amici, non vi
sembra che questa logica di senilicidio,
seppure in tono apparentemente velato, stia ricomparendo anche oggi, nel terzo
millennio, per cercare egoisticamente di mettere in salvo gli esponenti giovani
della Comunità, stante la pandemia in atto? Le avventate dichiarazioni del
Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti hanno messo in chiara
luce che certi atteggiamenti di ingratitudine, nei confronti delle generazioni precedenti permangono, seppure mascherati da una apparente
motivazione di protezione. Chi non ha rispetto e le giuste attenzioni, nei
confronti degli anziani, prendiamone atto, prepara un futuro
ancora più egoistico e arido alle generazioni future!
Si, amici, stiamo
tornando a mettere al centro della venerazione il dio del tempo Cronos,
assolutamente insensibili alla fratellanza comunitaria ed all’altruismo, continuando invece ad alimentare il
becero egoismo sempre latente dentro di noi. L’indignazione per il tweet di
Giovanni Toti, credo che abbia colpito non solo gli anziani ma anche chi crede
nel rispetto e nell’etico comportamento che dovrebbe tenere salda e unita la catena solidale
tra generazioni. Con quale amore ci potremo dedicare ai nostri figli, se
sapessimo che raggiunta una certa età questi ci getterebbero da una rupe o ci darebbero
la cicuta da bere o ci somministrassero l’euforbia per farci morire
apparentemente col sorriso? Solo pensare ad un lockdown riservato agli over 70,
a mio avviso, appare qualcosa di vomitevole, di egoistico disprezzo per le
generazioni precedenti, quelle che hanno, spesso con immenso sacrificio, costruito
il presente!
Ironicamente mi viene
anche da pensare che tra gli “over 70” c’è anche il nostro Presidente della
Repubblica Sergio Mattarella, che ovviamente, per dare l’esempio, dovrebbe restare
rinchiuso al Quirinale! Pensate che orrore, secondo la teoria del Presidente della
Liguria, vedere l’Italia governata da un soggetto «non indispensabile allo
sforzo produttivo del Paese», per cui alla fine magari sarebbe meglio pure
cacciarlo, sostituito da uno ben più giovane! Di idee balzane, credetemi, ne ho
sentite tante nella mia vita (quella ormai di un “over 70”), ma come questa cervellotica, recentemente partorita e messa sul tappeto da Toti, ben poche altre! A dire il
vero un’altra abbastanza recente e ugualmente da manicomio c'è stata, in quanto posizionata sulla
stessa lunghezza d’onda: quella di Beppe Grillo, che proponeva di
togliere il voto agli anziani, facendo governare l’Italia dai ragazzi!
Cari amici, restiamo con
i piedi per terra! Oggi, con la situazione economica che stiamo vivendo, i
pensionati risultano indispensabili alla sopravvivenza dei giovani, quei
millennials che, privi di lavoro, sopravvivono stando a casa dei genitori e
alimentandosi con l’aiuto delle pensioni anche dei loro nonni. Il problema, a
mio avviso non è rinchiudere in gabbia gli anziani, ma salvare le loro vite
evitando che si ammalino. Per farlo dobbiamo ricostruire in tempi brevi la rete sanitaria, in particolare quella ospedaliera, evitando
che si esauriscano i posti letto. Gli anziani, quelli che hanno costruito l'Italia di oggi, non vanno discriminati ma
protetti! Gli anziani non è necessario rinchiuderli in casa: essi non sono
stupidi e imbecilli, anzi! Sono loro, con la loro grande saggezza, a stabilire
se e quando uscire, e quando lo fanno, come ho potuto constatare, lo fanno in
maniera corretta: protetti con la mascherina e limitando i contatti. Cosa che,
invece, i giovani non fanno, convinti di avere diritto all’immunità!
Credo di non avere altro
da aggiungere, se non confermare la mia grande amarezza, per un mondo che sta
diventando sempre più arido.
A domani.
Mario
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