Oristano 16 novembre 2020
Cari amici,
Se è pur vero che man
mano che passa il tempo si modificano anche le situazioni socioeconomiche,
compresi i canali di vendita dei beni, è anche vero che a velocizzare certi
processi commerciali (in qualche caso, però, anche a ritardare), certe
procedure, vi concorrono fattori imprevisti e imprevedibili, come sta succedendo
ora a seguito della pandemia scatenata dal Coronavirus. Durante il primo ed
imprevisto Lockdown, le vendite on line sono cresciute smisuratamente, e certi
processi commerciali, una volta sviluppati, restano poi attivi anche se la
motivazione inziale risulta cessata.
Secondo gli esperti
analisti dei mercati nazionali ed internazionali, nel 2021 ci sarà un’ulteriore
crescita del commercio on line, il così detto “e-commerce”, mentre, per
esempio si confermerà un crollo massiccio del turismo online. Secondo Aj-com.net
(www.aj-com.net), network specializzato in campagne di comunicazione e web
marketing, lo shopping on line relativo all’Italia nel prossimo anno si
svilupperà in modo esplosivo, in quanto è previsto che le vendite saliranno in
Italia a 148 miliardi di euro, quasi il quadruplo rispetto a quello del 2018. Secondo
queste analisi, dunque, l’e-commerce italiano non solo manterrà le promesse, ma
crescerà molto di più, facendo segnare un +375% negli ultimi 3 anni.
Un’altra importante
analisi è stata effettuata di recente da Futuresource Consulting,
azienda di consulenza specializzata nella ricerca, che ha condotto uno studio
sui mercati internazionali online. La ricerca ha evidenziato una massiccia
riorganizzazione del settore vendite on line, che sperimenta nuove modalità per
le spedizioni dei beni agli utenti e si prepara ad una crescita esponenziale
nei mesi a venire. Sicuramente a velocizzare il cambiamento è l’emergenza
sanitaria scatenata dalla pandemia del COVID-19, che ha costretto moltissime
aziende a ricalibrarsi, a riprogrammarsi e a reinvestire velocemente capitali
ed energie in nuove tecnologie, pur di rimanere a galla.
Secondo Stephen Mears,
Consulting Research Analyst per Futuresource Consulting: “Il cambiamento
in atto, dovuto inizialmente al COVID-19, si stabilizzerà non prima del 2021.
In ogni caso, il panorama del retail non sarà più lo stesso di prima e gli
unici a sopravvivere saranno quelli che si adatteranno a questi cambiamenti. Il
motivo è semplice: gli effetti della pandemia continueranno a vedersi, ci
saranno sempre meno persone che acquisteranno in negozi fisici e sempre più
persone che preferiranno acquistare online. Ci si aspetta in generale una
riduzione massiccia dei negozi fisici in tutto il mondo.”.
Secondo gli esperti di Aj-com.net
nel prossimo anno ci sarà dunque un’esplosione del marketing online senza
precedenti. "Complice la terribile esperienza causata dal Coronavirus,
il prossimo anno sarà il digitale a guidare il marketing e le Relazioni
Pubbliche", questo in sintesi quanto dichiarato dagli esperti. La previsione vede una crescita delle vendite on
line in particolare nel settore della tecnologia, già cresciuta
esponenzialmente nel 2020: la maggior parte delle vendite si è spinta sull’innovazione
tecnologica (TV, cuffie, speaker wireless, eccetera), con una crescita stimata nettamente
superiore a quella degli ultimi 2 anni (un 21% nel 2019 e un 25% nel 2020).
A far lievitare queste
stime, secondo quanto dichiarano gli esperti di
AJ-Com.Net, negli anni che verranno la web-economy avrà un valore sempre
maggiore rispetto ai settori economici tradizionali. Nel 2021 si arriverà al
52% della popolazione planetaria che utilizzerà i canali digitali per fare
acquisti. Comprare online: questo l’input generalizzato! Ma prima della
pandemia cosa spingeva, in realtà, i consumatori a comprare massicciamente online?
«Prima del Coronavirus i motivi erano essenzialmente tre: il prezzo più
vantaggioso, la comodità di acquisto e la maggiore varietà di scelta offerta
dal web» rispondono gli analisti di AJ-Com.Net.
«Ora invece -proseguono
gli esperti- è maggiormente il fattore Coronavirus a determinare questa scelta.
Per molti è un problema di percezione di maggiore sicurezza, per altri è un
elemento più psicologico che porta a voler evitare lo stress di dover
giustificare ogni minima uscita per andare a fare acquisti». Gli italiani,
insomma, si spostano sempre più sul canale digitale ed è così che le «Dot
com» (in economia e informatica con dot-com si definiscono tutte
quelle società di servizi che sviluppano la maggior parte del proprio business
attraverso un sito web e Internet) cresceranno nel 2021 ad una velocità
esponenziale rispetto alle aziende tradizionali, conseguendo enormi benefici
economici e sociali, sia in termini di opportunità di business che di impatto
sull’occupazione: basti pensare che negli ultimi 12 anni sono stati creati in
Italia oltre un milione di nuovi posti di lavoro collegati al Web.
Cari amici, come ho scritto
nella premessa, il passare del tempo e le vicende socioeconomiche dei diversi
periodi, hanno sempre portato il cambiamento, rivoluzionando l’esistente. Quando
agli inizi del Novecento Henry Ford, con l’avvio della produzione in serie
delle autovetture, sconvolse il precedente sistema artigianale, il cambiamento
apparve come una vera e propria rivoluzione. Ma poi tutti si abituarono all’innovazione
ed al progresso. Io credo che succederà anche per lo stupefacente affermarsi
del commercio on line.
A domani.
Mario
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