mercoledì, novembre 07, 2018

NORBELLO PER LA “FESTIVITÀ DELL’UNITÀ NAZIONALE E DELLE FORZE ARMATE”, HA ORGANIZZATO UN BELLA MOSTRA ANTOLOGICA: “BANDITI E CARABINIERI”.


Oristano 7 Novembre 2018
Cari amici,
In passato la Sardegna ha vissuto, sotto il profilo del banditismo, tempi certamente più bui di quelli di oggi. Tempi di abigeato, di razzie e scorribande da parte di uomini violenti che scendevano improvvisamente dalle montagne per mettere a segno le “bardane”, per depredare con violenza i paesi della pianura. Tempi duri, culminati nella seconda metà del secolo scorso con un crescendo di sequestri di persona che fecero finire l’Isola alla ribalta non solo nazionale ma anche internazionale.
In questo contesto particolarmente grave, selvaggio, l’unica arma di difesa a disposizione, da parte dei cittadini onesti, era costituita dall’Arma dei Carabinieri, dislocata praticamente in quasi tutti i centri della Sardegna con una caserma, vera ancora di salvezza per i cittadini onesti. Ecco allora che, per ricordare questo non facile impegno di ieri prestato dall’Arma (impegno, come ben sappiamo che continua senza interruzioni anche oggi), Norbello ha pensato ad organizzare una mostra espositiva che, con foto, pannelli, mezzi e divise dell’epoca, potesse rendere omaggio all’impegno dell’Arma e allo stesso costituisse reale conoscenza e anche monito alle nuove generazioni, rendendo noto l’impegno e lo sforzo fatto da questi tutori dell’ordine per la difesa degli onesti.
È nata così la Mostra Antologica “Banditi e Carabinieri”, la storia sarda raccontata attraverso il “mito del banditismo”. Allestita presso la Biblioteca comunale, organizzata dall’Associazione Carabinieri Norbello con la preziosa collaborazione del Brigadiere Capo Mario Ziulu (R), curatore della “Sala della Memoria” presso la Legione Carabinieri Sardegna e dell’ANC Sezione di Marrubiu, la mostra-convegno è stata presentata al pubblico in una “Due giorni”: Sabato 3 Novembre e Domenica 4 Novembre.
Alle 10,00 di Sabato 3, all’esterno, in Piazza del Popolo, è avvenuta la presentazione, facendo conoscere le motivazioni che avevano portato gli organizzatori a prepararla; per meglio far comprendere come si era svolta in passato la lotta al banditismo sardo, la mostra era accompagnata da numerosi mezzi dell’epoca adoperati per contrastare il banditismo; veri reperti storici messi a disposizione dalla Legione CC di Cagliari. Storia e mezzi utilizzati, dunque, un mix tale da rendere particolarmente vivo e concreto, in particolare per le nuove generazioni, l’approccio con la storia del banditismo in Sardegna.
Di pomeriggio, alle 17,00, si è tenuto il Convegno-Dibattito, moderato da Umberto Cocco, già redattore della Nuova Sardegna e capo ufficio stampa della Regione sarda. Dopo i saluti del Sindaco Matteo Manca, ha riepilogato la storia della lotta al banditismo sardo nel secolo scorso il Col. (R) Luciano Gavelli, referente regionale dell’Arma dei CC per i sequestri di persona negli anni Novanta del secolo scorso. Il Col. Gavelli, nel periodo ricordato era pienamente operativo col grado di capitano e partecipò personalmente a diverse operazioni, liberando dei sequestrati.
Il numeroso pubblico presente (hanno preso parte diversi esponenti del territorio) ha seguito con attenzione e interesse; ci sono stati anche degli interventi, tra i quali quello dell’ex Sindaco di Norbello (oltre che Consigliere Regionale e Parlamentare), Raffaele Manca.
Domenica 4 alle ore 10,30, dopo la celebrazione della S. Messa in suffragio dei caduti, ha fatto seguito, presso il Monumento ai caduti di Norbello, la deposizione di una corona d’alloro e la cerimonia dell’appello dei caduti, accompagnata dalle note della Banda Musicale della città di Marrubiu.
Cari amici, ho apprezzato molto questa iniziativa, non solo per l’affetto che nutro nei confronti di Norbello (avendo sposato una sua concittadina e avendovi abitato per diversi lustri), ma anche per le geniali iniziative che continua a mettere in atto. Credo che ricordare il passato, sia quello in positivo che quello in negativo, sia un giusto riflettere, un prenderne atto, da parte della nostra generazione, cosa che aiuta a capire meglio gli errori commessi. Non solo. Manifestazioni di questo tipo sono un insegnamento importante per le nuove generazioni, che, da noi ammonite, potrebbero evitare molti degli errori da noi commessi.
Il futuro, amici, sarà più sicuro e vivibile, se si appoggia alle radici del suo passato.
A domani.
Mario

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